Europa: attese elettorali

Giuseppe Lembo

Il 25 maggio potrà essere la data tanto attesa della svolta per i popoli d’Europa; potrà cambiare il destino del vecchio continente; potrà trasformare il progetto deviato in mano ai banchieri d’assalto e senza scrupoli in un progetto, così come pensato dai padri costituenti dell’unità dei popoli d’Europa, purtroppo, oggi traditi da chi ha trasformato quel nobile progetto di Europa dei popoli, in un progetto violentemente affaristico dell’Europa dei forti, pronti a regalare lacrime e sangue ai deboli; ai tanti deboli d’Europa che di Europa stanno morendo; che di Europa non riescono a vivere in dignità e molto spesso, non riescono neppure a sopravvivere. C’è da dire basta con chi, per violente esigenze di potere, ha tradito le volontà dei padri fondatori di un’Europa dei popoli d’Europa, oggi cancellata da una visione fortemente deviata di una falsa Europa unita; una visione taroccata, con tanta invasione di un’economia padrona e tanta aggressiva finanza, assolutamente priva dei valori per l’uomo e della cultura per la vita e della vita di cui ovunque e quindi anche in Europa, si deve fare interprete quel mondo nuovo, sempre più globale; quel mondo nuovo dell’insieme europeo che ha le sue forti radici nei popoli d’Europa, un insostituibile baluardo di inconfondibile identità prima di tutto nelle sue preziose diversità; nelle sue tante diversità – ricchezza, oggi in gran parte rifiutate, marginalizzate e da “appestate” messe in quarantena con un rigore da lacrime e sangue, finalizzato alla loro eliminazione in quanto realtà ingombranti e scomode nel consesso dei popoli forti e fortemente protagonisti di un futuro dell’avere tutto rivolto solo a se stesso, senza sapersi né volersi guadare attorno e pensare, come si conviene, agli altri più deboli. A chi e/o a che cosa giova accumulare ricchezza, purtroppo, sempre più spesso all’alto costo di morte umana per altri uomini della Terra, destinati, ultimi degli ultimi, a subire le gravi violenze dei forti, che si traducono nella cancellazione dei diritti fondamentali dell’uomo e sempre più spesso, dello stesso sacro diritto alla vita, un diritto con cui sono in tanti, a giocarci maledettamente facendo male, tanto male all’uomo della Terra? Il diritto alla vita è un diritto assolutamente sacro, in Europa e nel mondo.  Difendiamoci in Europa, svegliamoci ed insieme, con grande solidarietà, diamo forza e dignità di appartenenza al nostro essere parte di quella nobile umanità europea che, in nome della cultura che unisce e dei valori che ci appartengono in quanto uomini, deve pensare saggiamente al progetto dell’uomo d’Europa; all’uomo protagonista di saperi universali, sempre più necessari all’uomo globalmente inteso che, nel futuro della Terra, deve assolutamente imparare a vivere insieme, nel grande rispetto umano dell’uno per l’altro, vivendo in una dimensione di empatia umana necessaria a salvare il mondo. L’uomo, ricco o povero che sia, deve intelligentemente sapersi ritrovare con altri uomini per salvarsi e salvare il sempre  più compromesso futuro della Terra. La Terra è fortemente ammalata; è ammalata soprattutto di uomo; l’insipienza umana ha, purtroppo, causato e va ogni giorno che passa sempre più causando tanti gravi ed insuperabili danni al futuro sempre più compromesso della Terra ed alle reali possibilità di vita per l’uomo del pianeta Terra fortemente ammalato. Le grandi risorse sempre più utilizzate male, sono sempre più esauribili; l’uomo non si dimostra per niente saggio. Una vera e propria sfrenata pazzia collettiva del tutto e subito è alla base di un uso abusato delle sempre più esauribili risorse della Terra; tanto, con un forte squilibrio d’uso tra chi ha e chi non ha. Le risorse di cui necessita l’uomo per vivere, oltre ad essere inopportunamente usate male abusandone, sono in grave sofferenza per colpa dell’uomo che si rifiuta di essere come dovuto, finalmente un uomo dal comportamento saggio nei confronti dei grandi beni che la natura mette a disposizione della vita; queste risorse, sono maledettamente avvelenate dall’uomo facendo tanto male a se stesso; tale è l’acqua, un bene assolutamente primario; tale è l’aria sempre più avvelenata ed irrespirabile; tale il cibo, sempre meno naturale e sempre più abbondantemente ricco di veleni chimici che entrano, in modo distruttivo nel nostro corpo, provocandone guasti irreparabili e sempre più spesso morte. Crescere facendo crescere i saggi d’Europa e del mondo è la via obbligata per il nuovo corso di vita che attende tutti noi uomini della Terra; che attende il futuro dell’uomo della Terra, un futuro intelligentemente nuovo, purché capace di mettere al primo posto l’uomo con i suoi diritti, cancellando e per sempre, i tanti diritti violentemente negati, prima dei quali il sacro diritto alla vita ed alla libertà dell’uomo sulla Terra. In Europa mettiamo al centro l’uomo d’Europa; è il primo importante passo per un mondo nuovo. La grande attesa occasione è il 26 maggio 2014. Ciecamente, non facciamoci sfuggire questa occasione importante.