Battipaglia: nuovo Puc, sviluppo economico, sostenibilità fascia costiera

Tra qualche mese sarà operativo il nuovo PUC di Battipaglia e sostituirà il vecchio piano datato 1970. Dall’analisi effettuata dall’Arch. Montella e dall’Ing. Calicchio traspare un PUC poco convincente, già a partire dalla fascia costiera. Il nuovo strumento non mostra sufficiente incisività per cambiare un’area travolta da forti fenomeni di degrado e abusivismo. Nella relazione di progetto si parla tanto di sostenibilità, ma i concetti teorici non trovano poi applicazione nella pratica. In ambito economico, piuttosto che realizzare un unico grande progetto per la zona turistica incentivando cordate e grandi investitori, creando evidenti conflitti di interesse, un piano urbanistico davvero sostenibile avrebbe favorito la micro-imprenditoria locale, con evidenti benefici anche per le disastrate finanze cittadine e la disoccupazione giovanile battipagliese che ha ormai superato il 30%. Questi interventi andrebbero guidati e supportati da opportuni indici urbanistici che salvaguarderebbero gli spazi verdi dalla dissennata cementificazione, limitando il più possibile l’impatto su un territorio di cui si è già troppo abusato. L’assenza di queste semplici regole urbanistiche ha portato alla frammentazione con tanti piccoli interventi puntuali che hanno causato l’isolamento di piccole aree periurbane, che finiranno presto per essere aggregate ai tanti interventi edilizi sregolati. I casi più eclatanti riguardano la zona Valsecchi e Porta di Ferro.