Bergoglio: misericordia non legittimazione del peccato!

di Rita Occidente Lupo

Ogni volta che il Papa parla, ultimamente in merito a problematiche della società civile, equivoci. Il Pontefice, al quale già si sussurra d’assegnare il Nobel, che riesce a comunicare senza distinzione di confini, continua quella riforma nella Chiesa, da tempo in panchina. Rivisitando le scelte del tempo, con situazioni a volte anomale, non comunque da condannare! La sua linea, ben solca la misericordia divina! Ma di qui, a legittimare comportamenti e vizi, ne passa! Nel momento in cui ha invitato a non sentirsi soli, i divorziati, ritenendo che il fallimento d’un vincolo, da inquadrare nel dolore, per la rottura d’un patto, l’eco mediatica come se aprisse a tali casi, la vita sacramentale. Da tanto, infatti, la spinosa questione dei separati, impediti nell’accostarsi all’Eucarestia, se conviventi o dei divorziati risposati, sperava in un lasciapassare. Singoli casi, sostiene il Pontefice, non generalizzabili. Sempre alla luce di quel perdono divino e di quella carità cristiana, che il novello Pietro incarna, disponibilità al dialogo ed all’ascolto incondizionati. Ora, la volta delle unioni gay. Già nei giorni scorsi l’accenno a tali connubi non etero, sempre col tratto pastorale della comprensione, non della condanna. Ben diverso dall’ assenso a tali unioni! Infatti,  ora che ha deciso di studiare le omo, sol per capire come mai alcuni Stati abbiano scelto di legalizzarle. Questo,  a detta del cardinale di New York Timothy Dolan, precisando l’assenza d’ approvazione di Bergoglio a riguardo. Pur restando fermo proposito quello di una Chiesa che tenta di andare  “alle ragioni”, trainanti alcuni stati, a tale riconoscimento civile. “Piuttosto che condannare prontamente, domande sul perché della presa su alcuni”: postilla del porporato, rimarcante il valore del matrimonio etero” elemento della costruzione della società e della cultura, oltre che sacramentale.” Papa Francesco continuerà ad esser vicino a coloro che vivono il disagio, a volte, di una sessualità alternativa, forse costretti a celare la propria natura. Ma la comprensione, non abilitante a vivere contro il dettato evangelico, calpestando i comandamenti!