Ariano Irpino: Sappe, poliziotti aggrediti in carcere

Domenica di violenza nel carcere di Ariano Irpino, dove un detenuto ha aggredito prima un altro detenuto e poi ferito con un rudimentale bastone 4 Agenti di Polizia Penitenziaria intervenuti per sedare la lite.“La situazione resta allarmante nelle nostre carceri. Domenica scorsa, un detenuto che era ricoverato presso il reparto infermeria dell’istituto del Tricolle, ha aggredito il Personale in servizio della Polizia Penitenziaria con un piede di tavolino che si era è procurato. Il Personale vittima dell’aggressione era intervenuto per sedare una lite tra il detenuto in questione ed un compagno di cella. Quattro agenti hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari e sono stati refertati con prognosi varie per le lesioni ricevute. L’evento critico si ripete a distanza di poco tempo da altro analogo, ma ancora una volta bisogna registrare atti di violenza che vedono come vittima il Personale di Polizia Penitenziaria. Il Sappe esprime solidarietà al Personale coinvolto e augura una veloce ripresa e ritorno in servizio. Queste aggressioni sono intollerabili. Noi non siamo carne da macello ed anche la nostra pazienza ha un limite…”La notizia arriva dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria, per voce del segretario generale Donato Capece.“La situazione, ad Ariano Irpino e nelle carceri italiane, resta grave: ma va detto che il Parlamento ignora colpevolmente il messaggio del Capo dello Stato dell’8 ottobre scorso, che chiedeva alle Camera riforme strutturali per il sistema penitenziario a fronte dell’endemica emergenza che tra l’altro determina difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro per gli Agenti di Polizia Penitenziaria”, prosegue il sindacalista dei Baschi Azzurri. “Addirittura il Capo del DAP Tamburino, che nostro malgrado è anche Capo della Polizia Penitenziaria, ha avuto l’ardire di sostenere che l’Italia non sarà in grado di adottare entro il prossimo maggio 2014 quegli interventi chiesti dall’Unione Europea per rendere più umane le condizioni detentive in Italia. E le aggressioni ai poliziotti sono all’ordine del giorno”. Capece torna a sottolineare le criticità dei poliziotti che lavorano nelle carceri italiane: “Il nostro organico è sotto di 7mila unità. La spending review e la legge di Stabilità hanno cancellato le assunzioni,nonostante l’età media dei poliziotti si aggira sui 37 anni. Altissima, considerato il lavoro usurante che svolgiamo”.