Detroit la culla della Techno

Lucio Santoro

Lo scopo del presente articolo è quello di intraprendere un percorso che, passo dopo passo, aiuterà a capire come sono nati, evoluti e trasformati nel tempo diversi generi musicali. Il primo su cui ho voluto indagare è la techno, la cui evoluzione proseguirà negli articoli che seguiranno. Durante la fine degli anni 80, nella città di Detroit nacque “Deep Space Soundworks” un collettivo di musicisti: Juan Atkins, Derrick May e Kevin Saunderson ritenuti i padri fondatori della thecno. Una svolta decisiva nella loro formazione musicale fu la scoperta di un programma radiofonico trasmesso durante la fine degli anni Settanta “The Electrifying Mojo” che trasmetteva pezzi di George Clinton e di artisti come Kraftwerk e Tangerine Dream.  Atkins fu il primo ad accostarsi al mondo della musica fondando, insieme a Rick Davis, i Cybotron verso l’inizio degli anni 80, questo progetto tentava di unire le tradizioni della musica nera con il synth-pop dei kraftwerk. Con il loro stile minimale, a tratti quasi “tetro” i Cybetron espressero alla perfezione l’atmosfera della città di Detroit, che e era, ed è ancora oggi, afflitta da gravissimi problemi economici. I due artisti, inoltre, furono molto influenzati dalle affermazioni del sociologo, futurologo Alvin Toffler, secondo cui il futuro sarebbe appartenuto ai “tecno-rinnegati della società”: ribelli capaci di asservire la società ai propri scopi (wikipedia). Sarà il soud dei Cybotron a porre le basi per la nascita della techno in canzoni come Clear, Alleys of Your Mind e altre. Nel 1985 Juan abbandonò i Cybotron a causa di divergenze artistiche con il collega: l’uno più propenso a spostarsi verso il rock; l’altro a continuare sulla strada appena intrapresa. Atkins, così, iniziò a produrre con lo pseudonimo di “Model 500” ,pubblicando il primo singolo “no UFO’s” nel quale i suoni e la ritmica diventano più articolati. Contemporaneamente fondò l’etichetta Metroplex, che diventò, insieme alla Transmat, di Derrick May e la KMS Records di Kevin Saunderson, una delle etichette discografiche storiche per il genere. Contemporaneamente, Derik may iniziò la carriera di dj, il suo saund fu caratterizzato da forti influenze provenienti dalla house prodotta a Chicago al punto che molti dei pezzi, prodotti con lo pseudonimo di “Rhythm Is Rhythm”, diventarono pietre miliari sia della techno che della house. Anche lo stile di  Kevin Saunderson fu fortemente influenzato dalla house di Chicago al punto da risuonare, in alcune delle sue parti, ossessiva. L’artista, dopo aver prodotto con vari pseudonimi, raggiunse il successo con il nome di “Inner City” e il brano ”Big Fun”. A lanciare definitivamente il genere a livello mondiale fu la compilation, pubblicata dalla Virgin Records nel 1988: “Techno: The New Dance Sound of Detroit”. Una legenda metropolitana racconta che inizialmente il nome dell’album doveva essere “The House Sound of Detroit”,infatti il movimento musicale fino ad allora era stato catalogato come house, ma Juan Atkins pose il nome finale, battezzando definitivamente il nuovo genere. Nel momento in cui la techno si evolse da movimento cittadino a genere seguito in tutto il mondo iniziò a frammentarsi in tanti altri generi che, in maniera sempre più marcata, si allontanarono dalla house. Dopo questa prima fase, prese vita una ” seconda ondata”, soprattutto nei locali storici di Detroit, come  “Music Institute” e lo “Shelter”, confluirono gli artisti che più segnarono la storia del genere: John Acquaviva, Kenny Larkin, Dan Bell ed il canadese Richie Hawtin, i quali diedero vita ad una nuova importante etichetta la “+8”. In questo periodo, inoltre, mossero i primi passi anche gli “Underground Resistance”prima come collettivo, poi come etichetta discografica. Questi artisti e molti altri formarono la “seconda ondata” che si differenziava dalla prima per sonorità più dure e cupe, dovute all’influenza della EBM (Electronic Body Music) e di gruppi come i Meat Beat, Nitzer Ebb, Front 242.