Picentini: Comunità Montana sul piede di guerra

 Rita Occidente Lupo

La Giunta Caldoro con l’articolo 37 della Finanziaria ha deliberato l’abrogazione delle Comunità Montane. Bagarre nel settore della forestazione,  in coma irreversibile, con i lavoratori senza stipendio che hanno perso il conto delle mensilità arretrate ed un settore abbandonato e senza rifornimenti.  Spina ha voluto subito precisare che “non esiste nessun attaccamento alla poltrona. Se la Regione Campania ha in mente di sopprimere le Comunità Montane perchè esiste un progetto valido di sostituzione, ben venga. Il problema invece è che non c’è nessuna alternativa”.  Dipendenti che non sono saldati da mesi. Appunto, dovrebbero, ed invece la situazione è bloccata da tempo: “Il problema è proprio questo – ha continuato Spina – non ti puoi permettere di fare annunci ad effetto e non pensare a come ovviare al problema dei dipendenti che devono essere pagati dalla Regione Campania. Nugnes e Caldoro mi devono spiegare quale Municipio è in grado di accollarsi lo stipendio di un solo lavoratore forestale”. Si rischia di fare il bis con quello che è accaduto per i lavoratori ex consorzi, insomma. La confusione aumenta sulle competenze: “Chi ha deciso questo? La Nugnes? A me risulta che l’assessore all’agricoltura deve occuparsi della gestione dei lavoratori forestali e deve impegnarsi a pagarli e dare loro un futuro. L’abolizione di un ente non spetta alle Autonomie Locali e quindi, all’assessore Sommese? La verità è che in Regione Campania l’unicità di pensiero e di azione è pari allo zero. Non abbiamo ancora una riforma seria della legge 11 al riguardo”. Poi una riflessione finale: “Oggi non siamo altro che l’assemblea dei sindaci, c’è poca informazione anche sul nostro ruolo e sul perchè sono nate le Comunità Montane. Dall’ultima riforma nel 2008 ad oggi, abbiamo assistito a passaggi a vuoto, senza senso. Volete cancellarle? Nessun problema. Ma in che modo? Ci sono passaggi logistici da fare che non possono essere cancellati, senza copertura finanziaria che fine faranno i lavoratori? Una volta tolte occorrerà pagare il Commissario liquidatore. Ora il presidente è a costo zero”.   I più preoccupati sono proprio i lavoratori forestali che, mercoledì 26 febbraio, hanno già proclamato lo stato di agitazione ed un presidio all’entrata di palazzo S.Lucia, sede della Giunta campana, sperando di essere ricevuti da Caldoro: “Alle problematiche degli 800 lavoratori dipendenti dei Consorzi di Bacino, si aggiungono quelle dei 1000 lavoratori dei Consorzi di Bonifica, dei 4400 lavoratori forestali e di tanti altri. Tutti messi in ginocchio da un governo regionale che da quando si è insediato con ampio suffragio, non è stato in grado di trovare idonee soluzioni alle difficoltà vissute da tanti lavoratori”. L’ approvazione nella Giunta Regionale del 30 dicembre 2013, della soppressione delle Comunità Montane in Campania creerà ancora molto dissenso.