Giffoni Teatro, un’indagine tragicomica sull’Italia

Una storia di ingenuità e fame, di illusioni e inganni, di risate e lacrime, quando le parole onore, compassione e orgoglio avevano ancora un significato. Tutto questo è “Ladro di Razza”, il prossimo spettacolo che VI Stagione di Prosa, promossa dall’Associazione Giffoni Teatro con il supporto del Giffoni Film Festival, inserisce in cartellone. Atteso martedì prossimo, 25 febbraio, Massimo Dapporto protagonista, insieme con Susanna Marcomeni e Blas Roca Rey, di un testo di Gianni Clementi, per la regia di Marco Mattolini che, ispirandosi alla grande tradizione del cinema neorealista, indagherà in chiave di tragicommedia sull’Italia attuale. Momenti di trascinante comicità si alternano a parentesi di riflessione e commozione, regalando allo spettatore 3 personaggi da ricordare. Tito, Oreste e Rachele, protagonisti di questa piccola, minuscola e, per certi versi, ridicola storia diventano il tramite per raccontare un’Italia in guerra, una Roma allo stremo, ma ancora capace di sussulti d’orgoglio. «E’ importante mettere in scena questo testo con un allestimento e un cast totalmente nuovi a tre anni di distanza dalla sua breve uscita sulla scena romana, perché – spiega Mattolini – riferendosi ad un momento ormai lontano ci fa riflettere sul presente più attuale, sull’estraneità delle persone rispetto ai grandi fatti della storia e della politica, sulla profonda incidenza dell’incertezza economica e sociale sulle scelte morali delle persone, sull’eterno confronto fra l’adeguarsi allo status quo, alla situazione dominante per quanto sinistra e inaccettabile si percepisca e la tentazione/coraggio di ribellarsi». Il cast che mette insieme per la prima volta attori di provenienza diversa, ma tutti romani non solo in termini anagrafici, li fa cimentare con la bella lingua popolare della Capitale, con la capacità, la leggerezza, la profondità che gli ha fatto conquistare in pochi anni palcoscenici e pubblici molto lontani da quelli della capitale, in Italia e all’estero.