Sindrome da…Tares, contagiati tutti i Salernitani!

Enzo Carrella

La pioggia dei bollettini per il pagamento della maggiorazione Tares, che in questi giorni porta nella case dei  salernitani  un supplemento fiscale di diverse  decine di euro a seconda della metratura, sviluppa  un’altra ondata di rabbia   mista a  proteste e  imprecazioni a  “senso unico”  Bollettini /comunicazioni  con  metri quadri  sballati perché considerati in molti casi al 100%  di quelli catastali  ( e non all’80% come disciplinato  dalle norme gemelle del dpr 138/1998 e dlgs 507/1993  )   e  ai  cui proprietari e/o possessori  risultano indigesti e proprio non  vanno giù ! Per non parlare di  superfici che  non sono mai esistite per la tarsu  ( pertinenze,  posti auto, garages , soffitte ecc)  e che improvvisamente per la Tares  si ricompongono con l’immobile di riferimento  formandone un tutt’uno   e sui quali  ricadrebbero i presupposti     impositivi  ( tra l’altro, in molti, casi illegittimi , nda).  Fermiamoci, perché la lista sarebbe ancora  lunga :  in alcuni casi , infatti,   vi sarebbero  codici fiscali errati e riporti  di indirizzo non veritieri .  E’ forte e , al contempo,  naturale  quindi   il timore di pasticci   su questa   sempre più diffusa sindrome da  tares che  ha contagiato già  migliaia  di cittadini/contribuenti  .  In sintesi un appuntamento tributario  -questo di fine anno -che lederà ancora una volta milioni di  diritti  del  ccdd   “ fondotasca  proprio”  ; basti pensare che per un  appartamento di 100 metri quadri  l’appuntamento con la Tares  si tradurrà in un ulteriore  pagamento oscillante tra i  100/150 euro ( esclusa quota per i servizi indivisibili) .  Fiume di danaro  “spillato” ai  contribuenti  perché   necessario a coprire quell’oceanico mare di euro   rappresentante l’intero  onere che i Comuni riversano per tamponare  e coprire  l’emorragia finanziaria della  sconfinata  “filiera rifiuti”. Tanto per capirci e tradurre il tutto in termini strettamente finanziari,  il costo totale del servizio  che il Comune di Salerno dovrà  spalmare sulle superfici totali  degli immobili esistenti in città   per ricavarne il prezzo al metro quadro della tassa è di  38.546.161,67  euro( come risulta dalla delibera di c.c. 17 del 31-05-2013  relativa all’approvazione delle tariffe Tares  2013).   La somma totale che il Comune dovrà riscuotere invece è di 35.811.223  euro quale tariffa base   a cui      vanno aggiunti l’addizionale provinciale    di € 2.640.000  per totali € 38.451.223 .Prima osservazione :  come e perché  l’esistenza di questo “delta” tra costo ( del servizio) di 38,546 e debito ( richiesto ai contribuenti e credito per il comune )  di  35.811 milioni di euro ? Ci sarebbe  già dai primi  semplici calcoli  una differenza di circa  tre milioni di euro  sulla  prevista copertura  totale del  costo servizio rispetto a quanto  previsto come entrata nel   bilancio di previsione ( contravvenendo in tal guisa al sacro principio normativo della sua totale copertura  ).  Occorrerebbe spiegarlo per non dare adito ad una istintiva  prima reazione di  considerare il delta come immotivata e illogica esenzione dal tributo a sconosciute e ignote categorie di contribuenti . Comunque  è’ la somma che fa il totale ..diceva sarcastimente e nel suo noto linguaggio adoratamene smorfioso  il compianto Totò .. ma chissà  però  quale sarà  quella giusta? Né è dato sapere – in considerazione della scarna tabella  riepilogativa   inserita  nella citata delibera  – se sono stati considerate alcune variabile per “ammorbidire”  l’onere ai contribuenti.  Il fatto più eclatante, a nostro avviso, è il non aver tenuto conto nella determinazione dei costi di alcuni elementi importanti tra cui il rimborso iva per i trasporti ( previsto  dal DM  370 del 2000)   ,  l’importo trasferito al Comune dal Ministero della Pubblica Istruzione per il servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti dalle scuole e  , eventualmente, i   rimborsi della differenziata. Ma procediamo con ordine. Rimborso iva per i trasporti. È notorio che  la spesa inerente i soli rifiuti interni va quantificata al netto dell’Iva:  quest’ultima, infatti,  viene rimborsata dallo Stato per i trasporti. In altre città  lo Stato ha trasferito, per il 2013,  centinaia di migliaia di  euro di rimborsi Iva,  tenuti debitamente in rilievo e opportunamente  detratti dai costi complessivi del loro  servizio.  Trasferimenti per le scuole previsti dall’art. 33 bis del Dl  248/07 convertito in legge 31/08. In pratica la tarsu delle scuole statali la paga il Ministero della Pubblica Istruzione che provvede direttamente alla corresponsione delle somme dovute al Comune in proporzione al numero degli alunni.  . Una circolare ANCI (associazione nazionale comuni italiani) prevede che le superfici delle scuole oggetto di trasferimenti da parte del Ministero non debbano essere prese in considerazione ai fini del computo del prezzo al metro quadro della tarsu. Pure questi soldi , quindi,  andavano defalcati dai costi. Chissà  se poi – sulla scia della normativa agevolative  tarsu degli ultimi anni operate dal Comune di Salerno  – anche tutte le strutture comunali ( teatro verdi , centro sociale e  ampie aree di  partecipate all inclusive   per un totale  di 220 mila euro annui)  hanno visto confermare  l’eliminazione  dalla “fastidiosa” incombenza  disattendo  sia la normativa nazionale che il relativo regolamento comunale  , entrambi completamente   ignari del “dono comunale ” loro riservato. Entrerebbe  autorevolmente in tale elencazione anche la cosiddetta  “ Tares spicciola” rappresentata dalla  tariffa giornaliera  prevista  dalla stessa  legge istitutrice  (e confermata dal regolamento comunale ). Quale? Quella ad esempio dei  mercatini e chioschi  ospitati nell’evento delle Luci d’Artista a cui si aggiungerebbero  i programmati e ripetuti  eventi politici ,  quale ad esempio  le sedi di uffici e locali   coinvolti nelle  recenti primarie del  Pd   sulle  cui superfici  andrebbero  applicati  i presupposti  impositivi della  “quotidiana”  Tares   ecc. La sottrazione di tutti gli  elementi  sopra elencati dai costi totali avrebbe comportato sicuramente una diminuzione del prezzo al metro quadro della tassa con un vistoso e sostanzioso  vantaggio per i contribuenti  contenti di pagare una bolletta  “equa e più leggera”. Ma così non risulterebbe.  Insomma caos e confusioni regnano sovrane  nei “dedicati e delicati” uffici   di palazzo di città. La riprova è rappresentata anche da un allegato  della relazione Programmatica  al bilancio 2013 con sopra riportate –a pag 25-   un clamoroso  scambio di annualità : quell’immissione  indigesta di anno 2012 ( nel bilancio previsionale  2013)   darebbe adito ai più di pensare  ad un  classico e autentico “download copia e incolla ”  messo a caso dagli autori probabilmente  consapevoli e coscienti che nessuno mai ci avrebbe ficcato il naso  e invece….Chissà che un giorno non troppo lontano queste necessarie  spiegazioni  che andrebbero fornite ai cittadini contribuenti non    si tradurranno  in    esborsi  per rimborsi  che inonderanno  gli uffici comunali  .La fortuna è che vi sarà  lo stesso corpo dei vigili urbani a ..disciplinarne il traffico.

 

 

 

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