Mercato San Severino: spettacolo Sal Da Vinci su Carosone

Anna Maria Noia

 Grande successo, giovedì 14 novembre, per lo spettacolo – veramente gratificante e intenso, dai ritmi incalzanti – di Sal da Vinci nei panni di Renato Carosone: lo chansonnier autore di indimenticabili successi quali “Tu vuo’ fa l’Americano”, “Torero”, “Chella là” e “Pigliati na’ pastiglia” è rivissuto sul palco del teatro comunale di Mercato S. Severino grazie ad un ensemble vincente e attiva. Infatti, il noto e brillante show man ha tenuto col fiato sospeso – insieme a dei collaboratori veramente validi (corpo di ballo, orchestra, dj e tanto altro) – il severo ed esigente pubblico che ogni anno partecipa allo svolgimento della consueta rassegna presso la struttura di via Trieste. Si è trattato della seconda kermesse prevista dal cartellone; le esibizioni artistiche e teatrali si protrarranno fino al 27 marzo 2014, con grandi protagonisti del calibro di Gino Rivieccio e Benedetto Casillo. Nella serata novembrina succitata, in cui si è vissuta una magistrale e vivace interpretazione da parte del cabarettista e uomo di spettacolo ormai “navigato” e padrone di sé, tanti gli spunti per descrivere una magia verace e dinamica; lo stesso dinamismo mostrato da tutti i protagonisti in scena accanto a Da Vinci, ognuno con un brio diverso e caratterizzante… Già a partire dalla simpatica scenografia – costituita da scalini a mo’ di tasti di pianoforte e da elementi peculiari quale la copertura di un piano a coda che si portava meccanicamente al suolo – nonchè dalla disposizione e ideazione del complesso (perfino con una donna dee-jay), si è capito il valore della rappresentazione. Una piece ricca di colpi di scena, di effetti appunto scenici e speciali; uno show retrò ma anche modernissimo, con malinconia, ammiccamenti ironici e scherzosi e tante contaminazioni con schermate e video interattivi; tutto questo mentre ogni membro o componente sul palco compiva giravolte, ballava e coinvolgeva gli astanti in maniera movimentata e precisa, sincronica e non. Il musical “Carosone. L’Americano di Napoli” è un amarcord, un sogno; un giovane giornalista sfigato cerca la cosiddetta “quadratura del cerchio”, si interroga sul “mistero” dell’abbandono della carriera da parte di Renato Carosone all’apice del successo (si parlava di voto, o di una “promessa” da parte dello stesso artista deceduto una decina di anni fa). Ma, come afferma (ha affermato) anche Da Vinci-Carosone: “Non importa tale mistero, ciò che conta è che le sue canzoni sono immortali.” Dopo l’entrata in scena del giornalista, cha ambisce allo scoop indagando sulla vita cristallina e trasparente del Nostro, ecco che gli parla e a lui si rivolge Sal da Vinci. È come un sogno, un momento onirico, con innumerevoli e puntuali raffronti coi tempi di oggi: ad esempio si è paragonato il sesso facile di oggi al pudore, esplicato con un sorriso, dell’epoca di Renato Carosone; non solo: tra siparietti e sketch irriverenti e ben attualizzati (c’erano altre interpreti femminili, a guisa di vamp o di femme fatale) il gustoso e completo spettacolo – divertente – la maestria degli interpreti e del mattatore principale hanno tenuto sospeso il respiro del pubblico. A coronare il tutto interessanti arrangiamenti moderni, grazie ai remix della protagonista (disk jockey al femminile) e alla apprezzabile performance della bravissima orchestra. Anche i ballerini (danzatori e danzatrici, anche del ventre come odalische) erano al massimo e “caricati” in maniera opportuna e valente. Frequenti i cambi di costume, i ballerini stessi – che si muovevano come scugnizzi – indossavano abiti colorati e variopinti, sveltamente. Tra i successi e le hit più “gettonate” (che furono tali) di Carosone, anche testi musicali più sconosciuti, e ciò in omaggio, in tributo al grande e umile personaggio i cui panni sono stati indossati – in maniera personale – da Sal da Vinci.