Cava de’ Tirreni: Del Vecchio “La Città deve Sapere…”

Sono molto sereno……….non sono arrabbiato….contrariamente a quanto affermato dal Sindaco………..perchè dovrei esserlo….…..iola politica la interpreto come una passione non come un lavoro che mi deve garantire uno stipendio…. Di quello non ne ho bisogno per fortuna….. Sereno anche perchè la mia revoca che ha fatto molto rumore in città paradossalmente mi ha molto rafforzato internamente ed esternamente.Il Sindaco ha motivato la sua scelta sostenendo che la riconferma del vicesindaco uscente non avrebbe fatto quadrare gli equilibri. Mi auguro per la città che i giusti equilibri si trovino, diversamente gli autori di questo rimpasto, più di uno, dovranno assumersi le loro responsabilità nei confronti della città. Dicevo, sono sereno,perchè in questi sei mesi e mezzo reputo di aver svolto il mio ruolo di vicesindaco e assessore alle attività produttive  con responsabilità e ad esclusivo servizio della mia città. Il mio primo rammarico è quello di non poter continuare il percorso intrapreso in questi mesi che ha prodotto buoni risultati e  il secondo è quello di non vedere realizzati i tanti progetti in cantiere. Mi consolano i numerosi attestati di stima di tanti cittadini che hanno apprezzato la mia disponibilità incondizionata e il mio impegno costante.

A tale proposito ho letto più volte che il giornalista Francesco Nobile ha scritto sulle pagine del mattino che il vero perdente era l’ex vicesindaco Giovanni Del Vecchio, ricordo che quando fui nominato lo stesso giornalista scrisse che l’unico vincente era il Vicesindaco Giovanni Del Vecchio. Caro Francesco, mi permetto, in politica una vittoria o una sconfitta non si misura con l’obiettivo che consegui, con il ruolo che rivesti, perché è contingente al momento politico, ma con le energie e con l’impegno che metti e naturalmente con i risultati che consegui.

Perché in politica cosi come nella vita non contano i passi che fai, né le scarpe che usi, ma le impronte che lasci.

Ed io penso di averne lasciate diverse anche importanti durante il mio breve cammino visto i numerosi attestati di stima ricevuti dalla mia città che sono quelli che contano.Colgo l’occasione per ringraziare  i miei amici consiglieri comunali Monetta, Palumbo, Alfieri, e l’amico Emanuele Esposito che hanno dimostrato che nella politica esistono ancora dei valori racchiusi in una stretta di mano e in una parola d’onore che viene mantenuta fino in fondo. Sono convinto che, alla luce anche della ultima conferenza stampa del gruppo Misto- Indipendente che ha ribadito il sostegno all’amministrazione condizionato ad un quadro politico che ora è mutato con l’ingresso di Fratelli d’ Italia, sul quale era stata posta più di una pregiudiziale di natura politica,  sia ora che in passato, il loro atteggiamento non potrà essere lo stesso anche in relazione al bilancio che è un voto politico.  Per ciò che concerne il consigliere Massimo Di Matteo non conosco la posizione politica che assumerà, anche se in conferenza stampa anche lui aveva posto pregiudiziali su Fratelli d’Italia, anche se il Sindaco pubblicamente ha affermato di aver parlato con lui che gli avrebbe detto il voto sul bilancio.Ma visto le dichiarazioni del capogruppo Di Matteo di ieri sulla stampa, il Sindaco forse, per dirla alla Pasquale Scarlino, è stato ancora una volta pinocchio.A proposito di questi colloqui privati del Sindaco,  avvenuti non solo con Di Matteo ma anche con Monetta Matteo, con Luca Alfieri, Antonio Palumbo, ed altri, tra cui consiglieri anche di minoranza, essi denotano un scarso rispetto per le aggregazioni consiliari e per i partiti.

 Bene ha fatto Forza Italia, nella persona del commissario cittadino, Gigi Casciello, a stigmatizzare questo comportamento scorretto quando il Sindaco ha chiamato i quattro consiglieri di Forza Italia separatamente e poi di seguito gli assessori senza passare per il partito, come bene ha fatto Forza Italia a mantenere una linea coerente con l’impegno sottoscritto ad aprile.

Colgo l’occasione per ringraziaretutto il mio ufficio, il Suap, e per tutti il funzionario responsabile che mi ha sempre supportato nella mia azione amministrativa, la mia collaboratrice dell’Ufficio Grandi Eventi e tutti coloro che mi sono stati vicini ma soprattutto tutti i cittadini che in questi giorni mi hanno chiamato e mi hanno scritto sulla mia pagina di fb esprimendomi tutta la loro vicinanza, invitandomi a non mollare, a continuare l’impegno politico anche fuori dal palazzo di città per costruire una nuova classe dirigente, anche fuori dalle logiche dei partiti e degli schieramenti con uomini veri. Perché la politica deve ritrovare gli  uominiveri, quelli che quando ti stringono la mano e assumono un impegno mantengono la parola fino in fondo. Questo manca alla politica oggi……..gli uomini veri.  Cava de’ Tirreni non merita una buona parte di classe dirigente che non è all’altezza del suo blasone , la politica si fa tra la gente e con la gente, purtroppo la maggioranza dei politici locali, ma ci sono naturalmente numerosieccezioni, questo non lo ha capito; è difficile vedere oggi in strada il politico che ascolta i problemi direttamente dai cittadini, perché questo pseudo politico è troppo impegnato, chiuso nel palazzo di città, nelle stanze del potere, a pensare soltanto a coltivare il proprio orticello personale di consensi fondato su clientele, mentre si perde di vista l’obiettivo del bene comune;

Di qui una amara considerazione vissuta sulla mia pelle: chi agisce nell’interesse dei cittadini e della città deve essere fatto fuori politicamente, perché da fastidio agli interessi di pochi che devono sopravvivere politicamente.Purtroppo i pochi sono tanti, l’elenco di nomi sarebbe lungo ….. Nonmi permetto di giudicare le persone, io giudico i politici, due nomi su tutti, un consigliere fino a ieri in minoranza e oggi determinante in maggioranza, e un altro che siede sullo scranno piu alto in consiglio, piu alto del sindaco, persone sulle quali non esprimo giudizi personali anche perché oggi penso di non  conoscerli a fondo, magiudizi politici ma come politici non posso avere stima di loro, sono stati degli irresponsabili giocolieri sul piano politico, mettere a rischio un amministrazione con giochetti di potere, per fare fuori politicamente me, sono convinto che l’elettorato li giudichi con severità, comprendendo che a Cava se si vuole tornare alla politica vera personaggi negativicome questi, vanno banditi a vita dalla scenario politico. Vanno banditi perché sono vecchi nel loro modo di fare, è vecchia la loro politica, e come loro vanno banditi a vita coloro che interpretano il ruolo di consigliere comunale come un’occasione di riscatto lavorativo, coloro che non hanno una dimensione professionale fuori dalla politica e che pretendono di scalare posizioni sociali e lavorative grazie alla politica. La loro storia politica parla da sola, la loro coerenza politica la conoscono in tanti ……….mi meraviglio che ancora che vengano votati. Tra quelli, poi, che sono vecchi politicamente c’è qualcuno che ha già lasciato il segno in esperienze politiche passate dove pesa su di lui la caduta di altre amministrazioni e mi fermo qui. E questo qualcuno ha giocato per il suo progetto, la candidatura a Sindaco, tutto questo per quella intima aspirazione di essere il primo cittadino, gli auguro tutte le fortune dicendogli che l’elettorato cavese già la ha bocciato oggi.

 E intanto la città muore, o meglio è morta, nell’indifferenza generale, i problemi sono tanti ma a loro, i politicanti di turno, non interessa, di qui un appello ai giovani, alle nuove generazioni, svegliate le vostre coscienze, fate sentire la vostra voce, dimostrate di essere vivi e di volere il bene di questa città.  Di recente, giovani di estrema destra (Forza Nuova), anche se in termini e modi sbagliati che non condivido, ebbene chiarirlo, hanno dimostrato che non sono indifferenti a quello che succede a Palazzo di città,  affiggendo uno striscione davanti all’ingresso di Palazzo di città molto singolare che ha colpito l’opinione pubblica “ No ai rifiuti in strada  a Cava…..già bastano loro”. In altri tempi, sarebbe stati tacciati di eversione o di qualunquismo, oggi la gente comune annuisce e questo deve preoccupare soprattutto quando il pensiero di pochi diventa il pensiero di tanti….. e questo perché ? Perchè oggi siamo alla deriva morale, c’è un clima di odio sociale, non si vive bene, si ha difficoltà ad arrivare alla fine della settimana, non c’è lavoro,  la crisi economica attanaglia tutti, anche il cd. ceto medio, e poi non c’è prospettiva  di un futuro migliore, e quel poco che si fa di buono o quei pochi che fanno qualcosa di buono devono essere azzerati, è il valzer di nomi a cui ho assistito in questi giorni, restando in silenzio stampa “ Del Vecchio no, caro sindaco, se c’è lui non ti votiamo il bilancio, è stronzate varie, ed il Sindaco non ha avuto la forza di dire basta andiamo avanti ed ognuno si prenda le sue responsabilità…..ma dimenticavo il Sindaco è preoccupato degli equilibri, perché la politica è fatta di giusti equilibri cosi ha detto…..che paroloni….giusti equilibri….. Un mio elettore, una cara persona, modesta, mi ha chiesto avvocato perché non è piu vicesindaco…ho letto sul giornale  per i giusti equilibri… che significa…quali sono questi equilibri che vi hanno fatto fuori… io ho sorriso…e ho risposto chiedilo al Sindaco. Questo per dire che la gente non capisce il politichese….. alla gente non interessa credetemi… alla gente interessa solo la soluzione dei problemi.   Di qui l’appello ai giovani, di sinistra e di destra, accorrete in massa in consiglio comunale e fate sentire la vostra voce in maniera civile e democratica, rappresentate al governo cittadino che siete vivi e che non accettate questo sistema, perché la politica è un’altra cosa.

Il titolo della mia conferenza stampa è “ La città deve Sapere”. Che cosa deve sapere? Alcune verità che forse faranno male a qualcuno…..perchè la verità brucia davvero. Non vi aspettate verità che riguardano quegli aspetti della vita politico-amministrativa che purtroppo sono da anni sotto i riflettori dell’Autorità Giudiziaria, non tocca a me, come politico, valutare, c’è la magistratura nella quale io confido molto che farà il suo corso ed è giusto, pur nel rispetto del sacrosanto principio della presunzione di non colpevolezza, presidio di garanzia per chi è sottoposto a un procedimento penale, che chi ha commesso un reato ai danni della nostra comunità debba essere perseguito. E’ evidente che il quadro allarmante investigativo che viene fuori sui mass-media non lascia sereni e tranquilli, del resto, allo stato,i provvedimenti già adottati dalla magistratura sono sintomatici di una deriva morale senza precedenti che ha colpito il cuore delle istituzioni locali ed alcuni esponenti di una classe dirigente,oggi allo sbando. E purtroppo le indagini sono ancora in corso e temo che il cerchio non sia ancora chiuso. La cosa che mi amareggia è l’immagine della città che agli occhi dell’opinione pubblica viene trascinata nel fango e non lo merita.

Passiamo alle mie verità : La prima perchè non sono più Vicesindaco? Allora facciamo un passo indietro alla mia nomina, 15 aprile 2013. IL mio Vicesindacato è stato fortemente voluto dal partito, dal commissario provinciale On. Mara Carfagna, dai miei consiglieri di riferimento che facevano parte del gruppo consiliare “Forza Cava” e soprattutto dal Sindaco. Il partito, Forza Italia, attraverso la mia nomina, si rafforzava e si rilanciava dopo un periodo buio, i miei consiglieri di riferimento avevano un importante occasione di riscatto politico dopo tante mortificazioni, il Sindaco aveva la possibilità di recuperare credibilità agli occhi dell’opinione pubblica che lo dipingevano come un pupazzo di Cirielli. Quale migliore occasione nominare vicesindaco, Giovanni Del Vecchio,  l’anti Cirielli, la città sarebbe stata contenta di aver recuperato un Sindaco finalmente libero dalle catene e non più ostaggio politico. All’atto della nomina il Sindaco mi strinse la mano e mi disse che sarei stato con lui fino alla fine del suo mandato. Firmammo un documento, lo stesso di oggi, per un progetto politico nuovo, con un forte segnale di discontinuità rispetto al passato, dove in maggioranza c’era Fratelli d’Italia, soggetto politico che fu prima svuotato dal Sindaco e poi spazzato fuori. IL sindaco disse il mio progetto politico vento di cambiamento è fallito, mai più con Ciriellie con Fratelli d’Italia. Mi illusi che finalmente erano tornate le condizioni per fare politica in libertà, con un confronto e una condivisione nelle scelte che fino a quel momento non c’erano state per la presenza ingombrante di chi mostrava solo arroganza e superbia.In quella occasione ribadii al Sindaco che avrei accettato la carica a patto che quella sarebbe stata la maggioranza fino alla fine del suo mandato. Del resto quando ho firmato la tanto criticata mozione di sfiducia, ho fermamente voluto bocciare in quella fase non il Sindaco ma la maggioranza di cui era espressione, che ritengo ancora oggi che si è ricostituita negli stessi termini non all’altezza di realizzare gli obiettvi programmatici contenuti nel documento.

Illusione che è rimasta tale, perché via maturava in me la lucida  consapevolezza di essere un assessore a tempo e che per questo non dovevo commettere errori. Tanti erano coloro che dal primo momento non  gradirono la mia nomina, in particolare il Presidente del Consiglio, Antonio Barbuti, e il consigliere Marco Senatore, tutti ricordano le loro parole al vetriolo. Passarono i mesi ed io più diventavo sempre piu scomodo forse anche al Sindaco, ma di sicuro al Presidente, ad alcuni consiglieri di maggioranza, a qualche dirigente, a diversi dipendenti comunali, forse perché avevo una marcia in più, crescevo troppo politicamente, e soprattutto non facevo politica clientelare come è spesso costume, anche questo la città deve sapere, perché la politica purtroppo è questa.

Al Sindaco ero diventato scomodo perché il poverino non riusciva a frenare il mio entusiasmo, il mio modo di essere, la mia voglia di dare agli altri, e soprattutto non accettava i mie difetti,  chi non ne ha, la mia personalità, erano diventati la sua ossessione, più passava il tempo e la sua insofferenza aumentava sempre di più. IL Sindaco una persona di cultura, preparata anche politicamente, ma che purtroppo anche in questa occasione ha dimostrato di non avere personalità, e questa è una assoluta novità per Cava, perché gli ultimi due sindaci che lo hanno preceduto quanto meno hanno dimostrato alla città di avere le palle e di essere coerenti fino alla fine sulle loro scelte che potevano essere anche sbagliate…. questo li farà sempre onore. 

Il Presidente del Consiglio, evidentemente nonha gradito dal primo momento la mia nomina, era chiaro che io intralciavo in prospettiva il suo percorso politico che faticosamente aveva costruito con la sua carica e che è finalizzata ad una sua candidatura come Sindaco.  E’ inutile ribadire che Antonio Barbuti ha svolto il suo ruolo di Presidente in maniera eccessivamente parziale, eccedendo molto spesso i limiti che gli imponeva la sua funzione, dimenticando il suo ruolo istituzionale per fare politica. Questo suo atteggiamento accentuatosi durante il mio Vicesindacato ha penalizzato l’amministrazione in svariate occasioni e la sua voglia di protagonismo che si concretizzava in interventi fiume molto spesso sterili hanno rallentato o impedito l’approvazione di numerose delibere consiliari (ricordo tra le tante la delibera relativa del regolamento della movida poi approvata, delibera relativa al progetto del fotovoltaico sulla terza piazzola dell’area mercatale rispedita al mittente). Raramente partecipava ai gruppi di maggioranza, ultimamente mai, dove si affrontavano gli argomenti da portare in consiglio e questo era deleterio per la maggioranza. Il Presidente del consiglio ha un ruolo neutrale ma è pur sempre espressione della maggioranza consiliare. Molto spesso lui lo dimenticava.

Il consigliere Marco Senatore, dopo aver impartito lezioni di moralità al sottoscritto all’atto della mia nomina, tacciandomi di aver accettato il Vicesindacato solo per la poltrona, ha cominciato una battaglia personale contro di me, per motivi che ancora oggi non comprendo.  In un incontro con Casciello che gli chiedeva di entrare in Forza Italia, alla presenza anche di altre persone, a detta del commissario cittadino, ha chiesto come condizione che io non fossi più vicesindaco, per poi affrettarsi a smentire pubblicamente quanto affermato.

 Oggi, ritorna grazie a Barbuti in maggioranza e chiede un assessorato e  non è improbabile che potrà ottenerlo non subito ma nel prosieguo della consiliatura.

Quando ho parlato di altri esponenti della maggioranza faccio riferimento anche ad alcuniconsiglieri comunali del gruppo dei responsabili che non hanno espresso un veto esplicito sulla mia persona ma hanno lavorato sottotraccia per creare anche incosapevolmentele condizioni per una mia uscita dall’esecutivoDue consiglieri comunali, vicinissimi e fedelissimi del Sindaco, alla loro prima esperienza, che coltivano tuttora  l’aspettativa di entrare in giunta, non ne hanno fatto mai un mistero, e hanno sistematicamente messo zizzania tra me e il Sindaco, forse per motivi di gelosia. Vedete la politica come fa uscire il peggio dalle persone, i sentimenti di gelosia  pura diventano la regola.  Uno in particolare molto vicino al commissario cittadino di fdi, per essere stato sostenuto da Lui in campagna elettorlae, ha sempre lavorato perché il Sindaco aprisse a Fratelli d’Italia, ed evidente che tale ragionamento politico, oggi concreto, era possibile solo con la mia uscita. Tuttavia non ho rancore nei suoi confronti perché sono convinto che si sia lasciato condizionare dalla maggiore esperienza del commissario cittadino di FLI che non hai nascosto le sue ambizioni per diventare il primo cittadino.

Il Commissario cittadino di Fli che aspira a fare il candidato sindaco dopo Galdi, ha fatto di tutto e di più per mettermi fuori gioco, e ci è riuiscito,perchè ero evidentemente scomodo in una futura competizione elettorale, per lui ero un nemico politico da abbattere. Ma cosa vogliamo dire di lui che nella vertenza seta è intervenuto nella doppia veste di commissario di un partito di opposizione e commissario del consorzio di bacino, questa doppia veste si commenta da sola……IL gruppo consiliare Fratelli d’ Italia sulla seta era contrario al passaggio al consorzio di bacino, il commissario cittadino invece era favorevole al passaggio al consorzio…..ma questa è la politica dove l’ ambiguità in relazione al doppio ruolo rivestito la fa da padrone….io mi sarei dimesso dall’incarico politico per ragioni di opportunità. 

 E dulcis in fundo un’assessore dei responsabili, un mio collega assessore, che non si è candidato come consigliere comunale, da cui mi sarei aspettato tutela, ma non ha mosso un dito, eppure quando ero in giunta chiedeva a me sotto il profilo tecnico-giuridico consigli, non ha mosso un dito anche perché sapeva che uscito io sarebbe diventato Vicesindaco. Gli auguro di farlo per lungo tempo, per la sua lunga storia politica.

Non ero gradito ad alcuni dirigenti e  super dipendenti comunaliche di sovente durante il mio mandato non hanno esitato a mettermi il bastone tra le ruote, solo perché il sottoscritto interpretava il ruolo di assessore come doveva, senza ingerire negli atti gestionali ma esprimendo indirizzi che il più delle volte non erano graditi a qualcuno. La verità che io ho con forza difeso il principio che ogni atto di gestione doveva essere un dovere non un piacere che si rendeva al cittadino. Questo principio fondamentale non era digerito perché imperava e impera tuttora nella macchina burocratica una cultura che tutto ciò che si fa per il cittadino diventa una concessione.  Ci stavo riuscendo anche se questo significava per qualche dirigente  e super dipendente lavorare molto di più, e vi lascio immaginare come era scomodo. Vi racconto un episodio emblematico di quello che dico: Ho fatto numerosi atti di indirizzo per il rifacimento dei bagni dell’area mercatale, atteso che gli stessi erano oggetto di atti vandalici che li avevano resi non funzionanti e sporchi. Ci sono voluti tre mesi per mettere una porta di ferro davanti ai bagni dell’area mercatale senza tuttavia che gli stessi fossero riparati, dopo altri tre mesi forse dopo miei ripetuti solleciti saranno resi finalmente fruibili. Costo presumibile dell’intervento €.1.500,00, una sciocchezza.

O come fra i tanti la delibera di giunta di indirizzo fortemente voluta dal sottoscritto che consentiva l’occupazione dei tavoli per gli esercizi sotto le arcate dei portici, delibera del luglio 2013, ad oggi le numerose richieste dei locali che hanno chiesto l’autorizzazione datate anche settembre 2013 non sono state ancora evase…e volete sapere il perché ….perchè nonostante il notevole tempo trascorso dalla presentazione delle domande ( oltre il termini di legge che è trenta giorni) il Comando di polizia locale non ha ancora rilasciato il parere sulla viabilità, atto prodromico al rilascio dell’autorizzazione, e nonostante questo nelle giornate scorse i vigili hanno chiesto ai locali l’atto autorizzatorio. Ma vi sembra normale tutto questo… lascio a voi ogni interrogativo….

Tornando all’attualità la crisi politica è stata letteralmente inventata dal Sindaco e dal Presidente, con la regia di una persona vicinissima al primo cittadino che ricopre  un incarico di sottogoverno (ma questa ultima è solo una ipotesi )che non hanno esitato a strumentalizzare  tutti e tutto per arrivare al loro comune obiettivo: ingresso di fdi in giunta che significa uscita del sottoscritto dall’esecutivo. Quanto alla ipotesi da me paventata che la vera regia occulta di questo mio defenestramento è un pseudo tecnico, Presidente di una nostra società,colui che durante il mio mandato di sovente ingeriva nella dinamica della vita politica, vicino al Presidente del Consiglio ea  Fabio Siani, a quest’ultimo per motivi connessi al suo incarico di sottogoverno, questa persona aveva aperto da tempo un dialogo con FDI.  Se questa ipotesi fosse vera, dispiace che una persona che deve rivestire un ruolo di gestione attui indebite ingerenze  su scelte politiche che non gli competono.

Altro che veti, c’era un accordo preciso e si attendeva l’occasione giusta, un mio errore di natura amministrativa che non c’è stato o un errore politico, forse quello lo ho commesso. 

La prima occasione, la costituzione del gruppo misto-indipendenti, sfumò e il Sindaco che in consiglio comunale per la felicità di Barbuti aveva subito parlato di crisi tornò su i suoi passi. Dopo c’è stato la costituzione del gruppo Unione popolare, tutto concordato con il Sindaco, e la richiesta di azzeramento in nome di equilibri che andavano ritrovati.

E’ di tutta evidenza che il Sindaco era d’accordo altrimenti non avrebbe aperto la crisi solo perché un consigliere comunale di maggioranza ( barbuti) gli chiedeva di azzerare la giunta per fare fuori me, anche perchèil Presidente del Consiglio avrebbe comunque votato il bilancio per un senso di responsabilità. E questo il Sindaco ne era certo, ma doveva liberarsi di me, di qui inventare la crisi, che avrebbe coperto le sue responsabilità, attribuendo come ha fatto la colpa della mia uscita sugli altri.  Guardate  alla fine tutte le scelte che ha fatto Galdi sono di una sua volontà libera e non condizionata da nessuno, è stato sempre bravo a dire sempre  di essere stato costretto. Anche a me ha fatto la stessa cosa dicendo che la sua non era una scelta personale ma non esistevano le condizioni per una mia presenza in giunta. Poi ha cercato di parlami ma io ho rifiutato di incontralo, poi ha cercato di farmi accettare questa decisione avanzando proposte indecenti di cui non posso parlare oggi perché coinvolge un’altra persona a me molto cara e vicina  o impossibili che io ho rifiutato perché la dignità non ha un prezzo, non si compra. Questo è Marco Galdi, anche capace politicamente ma deludente sul piano personale e senza quella dose di umanità senza la quale alla fine si diventa perdenti.  Il sindaco Galdi dovrà ricordare che è vero che la citta viene prima di tutto, ma non prima della dignità personale. Oggi si ricostituisce un trio …………..Cirielli, Galdi, e al posto di Napoli che ricordate doveva raccogliere il testimone dal primo cittadino, Fabio Siani, spero che non finisca per lui come per Napoli. Ritorna Fratelli d’ Italia……. Ritorna il vecchio progetto politico, che come dice Barbuti, ha consentito Galdi di vincere l’elezioni, ma scusate ma mi domando questo non era il progetto che di recente nel congresso del Pd, la principale forza di opposizione, il Sindaco ha detto che era fallito, tra lo stupore generale, ed oggi ritorna sullo stesso progetto…ma questa è follia pura….

Fratelli d’ Itala che fino a pochi giorni fa ha pubblicamente criticato la persona del sindaco con manifesti …..” Il Sindaco Galdi continua a mantenere la sua poltrona  accettando i ricatti della maggioranza ….senza vergogna” postato su fb dal consigliere Bellizia… o “Stop al Sindaco Galdi per la sua incapacità di gestire la città” postato dall’altro consigliere Senatore Raffaele….Ma siamo alla frutta….. con quale spirito questi consiglieri diventati di maggioranza voteranno il bilancio del sindaco Galdi, quale sarà la loro lealtà politica nel prosieguo del mandato consiliare….la verità finale è che questo patto scellerato di consiliatura fondato su interessi personalistici che nulla hanno a che vedere con la politica e con il bene comune diventa un gioco al massacro che porterà la citta allo sfascio completo senza se e senza ma….ai posteri l’ardua sentenza ……io intanto continuerò fuori dal palazzo di citta il mio impegno politico più motivato di prima, cercando di costruire qualcosa di buono, con tutte le persone per bene che vogliono un riscatto della nostra città …..sicuro che dietro ogni triste tramonto può affacciarsi un alba migliore.

 Giovanni Del Vecchio