Rubrica: l’Avvocato risponde “Costo esami…”

avv. Angelo Cennamo

Mi chiamo Giulia e vorrei sottoporle il caso di mia figlia Martina, iscritta al secondo anno di lettere all’Università La Sapienza di Roma. Dopo essere stata bocciata all’esame di latino, mia figlia ed io decidemmo di rivolgerci ad una nota società di preparazione agli studi universitari, presso la quale Martina ha potuto approfondire meglio la materia di esame ed essere seguita quotidianamente da un tutor. Il prezzo richiestomi per il corso, per la durata di due soli mesi, è stato di €700,00. Eppure, nonostante le rassicurazioni forniteci, sia dal tutor che dalla direzione della società, Martina, il 22 luglio scorso, per la seconda volta non ha superato l’esame di latino. Dovrà quindi ripresentarsi, per la terza volta, all’appello di  dicembre. La società, nel frattempo, mi ha scritto chiedendo il compenso non ancora corrisposto. Avvocato, le sembra corretto che io paghi € 700,00 per una bocciatura?  

Cara Giulia, la fattispecie che lei mi sottopone va inquadrata nella figura giuridica della prestazione d’opera intellettuale. A riguardo, l’art. 2236 del codice civile stabilisce che, nel caso la prestazione d’opera implichi la risoluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore ( pur essendo tenuto a svolgere il suo compito diligentemente ) risponde dei danni eventualmente cagionati solo in caso di dolo o colpa grave. In riferimento a tali contratti la dottrina è solita distinguere le obbligazioni di mezzo da quelle di risultato, includendo nella prima categoria proprio le prestazioni di natura intellettuale. Ne consegue che la società alla quale lei si è rivolta ha diritto al compenso pattuito per aver assistito Martina nei suoi studi, e per averlo fatto diligentemente e con i titoli professionali all’occorrenza richiesti, non per il risultato conseguito. Saluti e in bocca a lupo per la prossima sessione di esami di sua figlia