Cava dei Tirreni: Città Unita invita all’ottimismo

L’Italia ha bisogno di un po’ di ottimismo. Basta ai telegiornali che parlano solo di catastrofi, omicidi, affondamento di barconi, di crollo dell’economia, di crisi dappertutto. Basta con i giornali che parlano lo stesso catastrofico linguaggio. Basta con i soldi nascosti sotto il materasso o sotto la mattonella alla Totò e De Filippo. Finalmente dai palazzi del potere sorprendentemente si comincia a intravedere un vago ottimismo. Intendiamoci, non è che si sono messi a ballare, ma finalmente hanno detto che magari non si può parlare di riprese, ma se facciamo i bravi e non abbiamo paura di spendere qualche euro, specie chi ne ha molti, forse si può tornare a salire la china. E’ la fine della vorticosa caduta, così come accadde nel 29. Bene, finalmente un po’ di ottimismo, un pizzico di futuro, seppure a brandelli. Tutto questo magari farà bene a tutti. Non ci viene l’ansia e il senso di colpa ogni volta che spendiamo qualche euro in più. Ci sentiamo un po’ meno soffocati dalla paura.  Solo che tutta questa roba è arrivata così all’improvviso da spiazzarci. Meno male, certo. Fino a poco tempo fa la notte era buia e il giorno tardava a venire. C’era chi pensava che la primavera non venisse più. Eppure nessuno potrà mai fermarla. Di austerità si muore. Ora la politica deve fare un gran passo avanti. Sta cambiando il vento in pochi giorni e non è sogno, utopia o fantascienza. Nei trascorsi periodi più bui siamo stati capaci di risollevarci, ed oggi, ciò ci deve fare ben sperare, nonostante la sconfitta americana colpita da Bin Laden  sulla propria terra,– (mai in passato gli Stati Uniti sono stati colpiti mortalmente sul suolo americano), — tre guerre nel mondo, più disastri inenarrabili , non hanno fatto si che venisse la fine del mondo e finalmente si comincia a vedere la luce all’orizzonte. La macchina americana,, locomotrice del mondo, è ripartita alla grande e sicuramente trascinerà tutti gli altri paesi, compreso il nostro tra i primi. Come si sul dire doveva “passà a nuttata”. E la “nuttata” è passata”. Forza e Coraggio. In alto i cuori .