Gl’insegnamenti necessari al futuro desiderare di osare

Giuseppe Lembo

Le nuove generazioni rappresentano il futuro dell’umanità; per questo, non possono, né devono perdere, altrimenti perderebbe distruggendosi, il futuro possibile dell’umanità. Scrivo esprimendo il mio preoccupato pensiero e la mia forte vicinanza umana, culturale e di assoluta solidarietà per le nuove generazioni; per il mondo dei giovani sempre più dal futuro negato, perché rubato dai loro padri, egoisticamente attenti a vivere il presente tutto per sé, indifferenti di tutto quello che hanno il dovere di lasciare ai loro figli, in quanto ricevuto in affidamento per ben usarlo e quindi trasferirlo senza danni come patrimonio dell’umanità alle future generazioni. Il mondo ha conosciuto da sempre un rapporto sacrale tra una generazione e l’altra; un rapporto importante, carico di valori e di quella tensione umana e sociale che nei decenni vicini a noi, è andata purtroppo lentamente scomparendo, lasciando al suo posto, un vuoto assordante, un vuoto che ha ormai alterato il rapporto e l’equilibrio presente, passato e futuro.

Bisogna saper riprendere, per il bene dell’umanità, questo importante rapporto; tanto, al fine di una necessaria vittoria sul futuro da parte delle nuove generazioni impegnate a non perdere; necessariamente impegnate a non dover perdere la loro battaglia fatta soprattutto di umanità in cammino, per evitare la tragica fine del divenire umano che oggi purtroppo, manifesta i segni evidenti di una grande sofferenza e di un grande e possibile vuoto di futuro.

Le nuove generazioni non possono e non devono perdere; perdendo loro, si compromette inevitabilmente il futuro dell’umanità che ha bisogno di continuare il suo cammino, percorrendo con fiducia il mondo dalle albe nuove; dalle nuove pagine di storia con protagonisti quelli delle nuove generazioni che rappresentano il naturale continuum dell’umanità in cammino.

Mentre all’orizzonte, in più parti del mondo, si assapora l’amaro di una decrescita disumana ed infelice, le giovani generazioni sono da sé possibili protagoniste di una felice crescita umana, per raggiungere la quale si muovono pensando al futuro partendo dal presente e, prima ancora dalle lontane radici del passato interessante e significativo per la nostra storia che certamente continuerà a raccontare, come per il passato ed il presente, anche il futuro delle nuove generazioni.

Il tempo con il suo regolare corso è un alleato delle nuove generazioni; il tempo segnerà ancora una volta il loro destino decidendone il più positivamente possibile il loro cammino, per cui non possono perdere, per cui non devono assolutamente perdere.

Tanto è necessario per non perdere importanti sfide epocali che attendono le nuove generazioni; oggi, purtroppo, si fa di tutto per annullare l’identità umana propria dell’uomo di tutti i tempi, costretto a combattere come non mai le sue quotidiane battaglie per sopravvivere alla fine sempre più prossima di un genere umano, sconvolto tra l’altro dal sempre più difficile rapporto uomo-natura, fortemente violentata e prossima ad implodere senza possibilità alcuna di salvarsi.

Ma in questa apocalisse annunciata del Terzo Millennio c’è in primo piano, ed è la cosa più grave, soprattutto un crescente e violento rapporto conflittuale tra uomo ed uomo; un rapporto che va egoisticamente snaturando i vissuti di sempre con città solo apparentemente nuove e fortemente visibili, per l’onda lunga dei grattacieli sempre più alti costruiti come per toccare il cielo; con città nuove, nella facciata, ma di fatto prive della loro naturale anima che è quella dell’indispensabilità della presenza umana e soprattutto dei bambini, una continuità naturale e certa di vita, passato, presente e futuro.

Purtroppo in questo strano e conflittuale mondo con alla base il crescere delle distanze tra chi ha e chi non ha, insieme al crescere della follia urbanistica e sociale e dell’abuso a volte violento dei territori, non si è per niente virtuosi nel pensare ad un’altrettanta crescita umana e sociale,  sempre più distruttivamente interessata ad una forte ed inarrestabile decrescita per niente felice, in quanto ha in sé le sole caratteristiche della disumanità diffusa e di una invadente follia urbanistica, economica e sociale che, volendo a tutti i costi cambiare il mondo, incamminandosi per vie assolutamente impossibili, di fatto determina la fine ormai annunciata del genere umano; i segnali sono sempre più evidenti in tante parti del mondo dove l’uomo nella sua smania infinita del fare a tutti i costi, va creando crescenti deserti umani, con situazioni inequivocabili in tante realtà antropolgicamente negate, assolutamente vuote di bambini, senza i quali, si può pensare tutto quello che si vuole, ma di fatto si è di fronte ad una umanità assolutamente senza futuro, mancandone il perno principale che è l’uomo e la sua insostituibilità anche nel futuro.

Il calendario, un segnatempo rigoroso, nel tempo in cui viviamo, anziché guardare avanti spinge sempre più l’uomo della Terra a guardare indietro evidenziando, soprattutto, il crescere dell’impatto sfavorevole delle disuguaglianze sociali, con alla base nuove povertà che non solo fanno male alla nostra mente ed alle nostre capacità intellettive, ma fanno crescere e non poco, quel circolo vizioso di disumanità che allontana sempre più l’uomo dall’uomo; un uomo fortemente confuso ed individualista, espressione solo a parole di una società pluralista e garante della libertà di tutti.

Nel futuro delle nuove generazioni, affinché si sentano fortemente protagoniste ed attivamente impegnate per non perdere, ci deve essere una convivenza umana capace di un forte rispetto di tutte le diversità, accettandole senza pregiudizi come parte di sé.

Ci deve essere una forte volontà dell’insieme umano inteso come espressione di un’unione, dove convivono le libertà individuali ed il pluralismo con cui ci si deve confrontare e saper camminare insieme a partire dalla scuola ed in tutte le situazioni istituzionalmente previste.

Il cittadino delle nuove generazioni deve saper essere un buon cittadino; per questo è necessario formarlo così come si conviene in nome dei diritti e delle libertà condivise, al fine del massimo rispetto delle coscienze individuali.

Siamo di fronte ad una vera e propria sfida esistenziale che va ben oltre la modernità; io aggiungo e vado oltre dicendo che siamo di fronte a sfide che riguardano interamente l’uomo ed il suo futuro.

Sono sfide come non mai di rilevante importanza.

L’obiettivo da raggiungere è quello del futuro delle nuove generazioni, a cui non è dato assolutamente sbagliare, perché non possono né devono perdere; tante le difficoltà umane; tanta la sensazione di assoluta inconciliabilità, prima tra tutte quella dei valori assoluti sempre più a confronto con il relativismo della vita di oggi.

Ci sarà mai un necessario punto di incontro degli uni con gli altri che ha tanta parte nel determinare il cammino e le scelte dell’uomo di oggi in questa nostra sempre più martoriata Terra?

Un importante elemento di sfida alla modernità ci viene dalla recente lettera del Papa Francesco al giornale la Repubblica; il messaggio che contiene è di grande importanza.

È il messaggio – invito all’universalità del dialogo con tutti. Nessuno è escluso da questa scelta importante del dialogo universalmente inteso; il dialogo deve essere universale e senza alcuna esclusione.

Il dialogo può fermare il male e le tante negatività crescenti dell’assolutismo, dominus del nostro presente.

Ciascuno con l’animo libero da pregiudizi verso l’altro, si deve saper porre come costruttore di pace, evitando la schiavitù di idoli che fanno male e producono il seme di un fanatismo inutile e pericoloso che tende sempre più a dividere tutto quello che le nuove generazioni per non perdere, per non perdere la sfida, sono chiamate a tenere unito; tanto, per il bene dell’umanità che deve saper guardare oltre il presente, in quanto ha il difficile compito di essere protagonista-costruttore di un futuro possibile, dove al primo posto c’è il diritto alla Pace per tutti i popoli della Terra e per ciascuno uomo, il diritto alla libertà ed al pieno sviluppo della persona umana con l’effettiva partecipazione di tutti per una società aperta fortemente protagonista per l’atteso futuro delle nuove generazioni che devono convintamente camminare insieme per non perdere la sfida che si può anzi si deve assolutamente vincere, impegnandosi da protagonisti montalcinamente spinti dal desiderare di osare.