Agropoli: Pd su chiusura ospedale

Al di là del pronunciamento del TAR, perché non è questo il problema, la vicenda della chiusura dell’ospedale di Agropoli è l’ennesima decisione politica perseguita in modo lucido e consapevole dalla Regione di Caldoro e da un Asl ridotta a sezione di partito da una gestione clientelare dedita alle ritorsioni sulla pelle dei cittadini. Si chiude un Ospedale con un’enormità di “codici rossi”, specialmente in estate, in un’area vasta che da giugno a settembre conta mezzo milione di abitanti. Si chiude l’Ospedale  senza l’ATTO AZIENDALE approvato (scadeva ieri la data entro cui bisognava presentarlo; ennesima “illegittimità!”), senza un piano di emergenza urgenza e senza una rete di pronto soccorso pronta a sopportarne gli effetti. Si decide di chiudere in disprezzo a qualsiasi soluzione logica e strategia minima di buon senso! Non si tratta di difendere tutto. Si tratta di sottolineare due dati politici macroscopici. Il primo è che si sceglie in modo lucido e politico di colpire Agropoli, come è evidente a tutti! Il secondo è che il PDL e FRATELLI D’ITALIA, pur nella forma separati, continuano a colpire e a stare insieme nella sostanza  degli interessi. L’AZIENDA è caldorizzata, l’ASL continua con le purghe! Tutto sulla pelle della nostra povera provincia! Ci aspettiamo, ora, qualcosa di più dai consiglieri regionali eletti in provincia di Salerno, al di là dei partiti; qualcosa che sia di più della carte scritte e dei sospiri. Qualcosa che sia forte, concreto, dirompente come il lungo elenco di attacchi ai nostri territori: cultura, idraulico forestali, sanità, trasporto pubblico, fondi comunitari. La Regione è “morta” e, noi, non possiamo soltanto continuare a  “interrogare il morto”.