Salerno: No Crescent, copia dossier «Minima Moralia» a Bofill

 Il comitato No Crescent ha trasmesso una copia del dossier “Minima Moralia” a Ricardo Bofill. Il progettista catalano ha annunciato una visita al cantiere di Santa Teresa nella giornata di domani , proprio mentre a Roma avrà luogo l’udienza decisiva in Consiglio di Stato. Italia Nostra e il comitato No Crescent da anni sostengono che la firma dell’archistar è solo un alibi, uno strumento utile a coprire un progetto di finta riqualificazione che nella realtà delle cose tende solo a realizzare un piano di speculazione edilizia. Il dossier Minima Moralia richiama proprio gli intrecci che sono dietro l’intervento urbanistico di Santa Teresa. Le condizioni, quindi, in cui maturò il silenzio – assenso della Soprintendenza, le delibere con incarichi extra-istituzionali conferiti dal comune all’allora Soprintendente Zampino, le omissioni dei verificatori, i sedici esposti alla procura della Repubblica -inviati per conoscenza anche al Consiglio Superiore della Magistratura-, le oltre dieci interrogazioni parlamentari presentate in quattro anni da tutti i più vari gruppi politici che hanno riconosciuto nella costruzione un “ecomostro”. “E’ importante”, sostengono i membri del comitato, “che il progettista sia consapevole del dissenso che esiste su un emiciclo posticcio, anacronistico e nelle sue forme visto in tanti luoghi diversi”.“E’ utile che conosca gli intrecci latenti e quelli palesi emersi nel corso di una battaglia che voluto sviscerare tutti gli aspetti della vicenda: i gravi rischi idrogeologici di un’area delicata, la mancanza di valide superfici edificatorie, la mancata sdemanializzazione, la deviazione del Fusandola e la clamorosa violazione di norme sismiche, evidenziata in oltre cento pagine di relazione anche dal verificatore del Genio Civile”. È bene che anche l’archistar si renda conto che il suo progetto è un caso nazionale, del resto il “gioco” delle archistar, a Salerno come in Italia, non regge più: la cementificazione con la firma importante non sempre è utile per la collettività, troppo spesso è un danno per il paesaggio e per l’ambiente.

Comitato No Crescent

Italia Nostra