Vallo di Diano: "Ospitalità da favola, giustizia è fatta!

 Con  la  sentenza n. 5363/2012,  la Sez.  III del T.A.R. Campania-Napoli ha  annullato  i provvedimenti  con  i quali  la Regione  Campania  aveva  escluso  l’A.T.I.  costituita  tra  la  Società  Consortile  a  r.  l.  “Ospitalità  da favola”  ed  il Consorzio “Ci.Va. Park” – e, con essi, circa 70  imprese operanti nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – dal Contratto di Investimento “Ospitalità da Favola”, previsto nell’ambito del “P.I.T. Parco”, a valere sulle risorse del P.O.R. Campania 2000-2006. L’iniziativa,  rivolta  a micro  e  piccole  imprese,  riunite  in  consorzio,  operanti  nei  settori  dell’artigianato  tipico,  della piccola ricettività e dei servizi turistici, della ristorazione e del commercio, con la finalità di creare un sistema intregrato di accoglienza nell’area protetta cilentana e valdianese, aveva subito  lo “stop” della Regione per presunti vizi  formali rilevati nel procedimento amministrativo diretto alla conclusione dell’accordo di programmazione negoziata. Si  tratta  del  più  grande  ed  ambizioso  progetto  di  sviluppo,  promosso  da  un  partenariato  pubblico-privato,  mai

programmato  ai  fini del potenziamento dell’offerta  turistica  e della valorizzazione del patrimonio  storico-culturale-ambientale del comprensorio del Parco, con un investimento del valore complessivo di €25.000.000,00 e una ricaduta occupazionale diretta di circa 140 unità lavorative. La Regione, infatti, dopo aver attivato l’iter del Contratto d’Investimento, aveva estromesso l’A.T.I., e, così, eliminato l’unico  soggetto  che,  all’esito  di  una  apposita  procedura  selettiva,  aveva  dimostrato  di  possedere,  in  sostanza,  i requisiti per ottenere le agevolazioni e assicurare, così, la realizzazione del Piano Progettuale, con l’acquisizione dei contributi  pubblici diretti  a  favorire  la  realizzazione  di  nuove  unità  produttive  e/o  l’ampliamento  e/o  la riqualificazione delle strutture esistenti. Dopo  un’articolato  percorso  giurisdizionale,  caratterizzato  anche  dall’esito  negativo  del  riesame  dei  provvedimenti impugnati che  il T.A.R., con ordinanza del 19 dicembre 2011, aveva già  imposto alla Regione,  lo  stesso Tribunale Amministrativo Regionale ha definitivamente riconosciuto le ragioni delle imprese del Cilento e Vallo di Diano e, con la sentenza depositata, ha posto la parola “fine” alla diatriba corrente tra i due organismi consortili ricorrenti e l’ente di Palazzo Santa Lucia. “Gli ormai quasi due anni  trascorsi a suon di azioni legali hanno dimostrato come  la  tenacia del sottoscritto e dei tanti imprenditori del Vallo di Diano e del Cilento ha visto riconoscere il riscatto di un territorio di fronte alle azioni contestabili e condannabili di funzionari e politici della Regione Campania” – ha dichiarato il Presidente dell’A.T.I. e della Società Consortile Valentino Di Brizzi  – “Solo  grazie  alla  professionalità,  alla  costanza  e  alla  disponibilità dell’avv. Antonio Brancaccio e dell’avv. Pasquale D’Angiolillo, estensori dei ricorsi al T.A.R.” – continua Di Brizzi – “possiamo dire oggi   che giustizia è  stata  fatta. Purtroppo, però,  fino ad ora ci hanno  rimesso  solo  le  imprese e  i cittadini,  senza  che  nessuna  responsabilità  personale  si  possa  addebitare  a  chi  ha,  di  fatto,  bloccato  le  nostre attività”. “Chi conosce “Ospitalità da Favola”” – precisa il Presidente Di Brizzi – “sa bene che il progetto, che ha unito tanti imprenditori della parte  sud della Provincia di Salerno e che punta a creare una  rete per  l’accoglienza nel Parco Nazionale del Cilento  e Vallo di Diano, è nato nel  lontano 1999. Sa anche quante  vicissitudini  e quante difficoltà abbiamo dovuto affrontare affinché questo progetto non rimanesse una favola ma diventasse una realtà”.  “Quello che ci ha sconcertato di più in questa vicenda” – va avanti Di Brizzi– “è l’assoluta impassibilità con cui i funzionari regionali – che a nostro avviso (ed oggi anche ad avviso del T.A.R. Campania) sono incorsi in clamorosi errori,  vogliamo  credere  in  buona  fede    hanno  ignorato  le  nostre  innumerevoli  richieste  di  rivalutazione  dei provvedimenti di esclusione e,  in particolare, una nostra precedente  istanza di annullamento  in autotutela,  redatta dall’avv. Marco Sansone, poi disposta dallo stesso T.A.R. in seguito al primo ricorso”. “Dalla  Regione”    conclude  Valentino  Di  Brizzi    “quale  Amministrazione  responsabile  del  Contratto d’Investimento, mi  sarei aspettato maggiore  interesse per  il nostro  territorio e maggiore  sensibilità nell’affrontare questa  questione,  soprattutto  in  un  momento  in  cui  la  crisi  ha  praticamente  messo  in  ginocchio  il  nostro comprensorio e questo progetto poteva essere, sicuramente, una boccata d’ossigeno sia per le tante piccole imprese che per coloro che in esse avrebbero potuto trovare uno sbocco occupazionale”.