Montecorice: abusivismo edilizio

Il Corpo Forestale dello Stato del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania ha sequestrato, in esecuzione del provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Vallo della Lucania un’area di cantiere destinata ad un impianto di distribuzione di carburanti, alla località “S. Nicola” in agro di Montecorice. L’area complessivamente sottoposta a sequestro si estende su una superficie totale di circa 1500 mq. Le indagini condotte dagli uomini del Corpo Forestale sono scattate a seguito di una denuncia sporta da un cittadino. Da un attento esame dell’iter amministrativo, sono emerse diverse irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni, in contrasto con i vincoli paesaggistici e con lo strumento di pianificazione in vigore del Piano Territoriale Paesistico del Cilento Costiero. L’intero procedimento è risultato in contrasto con le normative ambientali ed urbanistiche, in quanto viziato per l’omessa valutazione d’incidenza ambientale, infatti, da una attenta lettura dell’intervento previsto, si appurava che le opere,  consistenti in un piazzale in rilevato a margine della strada, necessitavano di un rinterro di materiale di volume pari a circa mc.3500, opere di certo non quantificabili come interventi di modesta entità, ovvero che non comportino trasformazioni permanenti della naturale morfologia dell’area. Inoltre veniva accertata la realizzazione di altri lavori abusivi, in particolare la realizzazione di un muro di sostegno in c.a. di altezza fuori terra pari a circa mt.7 e di lunghezza pari a circa mt.18, posto in prossimità dell’alveo del torrente Roviscelli a una distanza inferiore a m.10 dalla sponda sx dello stesso, in zona soggetta a vincolo di inedificabilità, prossimo alla struttura murale del ponte stradale che occupa una fascia di rispetto stradale di proprietà pubblica intestata all’Ente Provincia di Salerno, realizzato senza alcun titolo di godimento. La costruzione del muro di sostegno di rilevanti proporzioni, costituisce una trasformazione significativa dello stato dei luoghi, fortemente impattante dal punto di vista paesaggistico e naturalistico del tutto incompatibile con le finalità di conservazione naturalistiche dell’area, la quale ricade in un sito classificato come Z.P.S. facente parte della Rete Natura 2000 soggetta a particolari forme di tutela e salvaguardia di recepimento delle direttive comunitarie.   Risultano indagati in concorso con i proprietari e committente dei lavori, M.M. di anni 35 e M.V. di anni 37,  il responsabile del SUAP Cilento di Vallo della Lucania e il Direttore dei lavori, per reati ambientali e paesaggistici, oltre che per abuso d’ufficio, e occupazione abusiva di Demanio pubblico. L’operazione, originatasi da una segnalazione, rappresenta un esempio di collaborazione vincente tra cittadinanza ed Istituzioni.