Grande festa in un Arechi record, tre gol della Salernitana alla capolista Aprilia

Maurizio Grillo

La Salernitana infligge la prima delusione dell’anno alla capolista Aprilia. I granata di mister Perrone travolgono per 3-0 i pontini di mister Vivarini, al primo ko stagionale. Tre punti meritati per quanto visto sul rettangolo di gioco: la compagine di casa ha offerto una prova eccellente e senza sbavature. Una vittoria che non è mai stata messa in discussione. I granata hanno annichilito gli avversari con un avvio di gara da “Salernitana bersagliera”, quasi a voler fare un regalo speciale ai membri dello storico club sorto nel 1977 e che oggi celebrava i 35 anni dalla fondazione. L’uno-due iniziale sull’asse Ginestra – Guazzo, confermatisi quest’oggi come una delle coppie gol meglio assortite di tutta la Lega Pro, si è rivelato mortifero per un’Aprilia irriconoscibile e che ha pagato notevolmente lo scotto della grande platea dell’Arechi. Per una squadra abituata a giocare con un pubblico di casa inferiore alle 1000 unità, sarà stato inusuale vedere una marea granata a sostenere gli uomini di Perrone in campo. Il pubblico dell’Arechi si è, dunque, rivelato il dodicesimo uomo in campo, la componente in grado di coadiuvare i granata nella missione odierna: fermare la capolista. C’è da dire che gli ospiti erano privi del proprio miglior difensore centrale (Diakitè), che i pontini erano scesi in campo anche nell’impegno infrasettimanale di coppa a Lecce e che i granata hanno potuto preparare meglio l’incontro di oggi, avendo osservato un giorno di riposo in più per aver giocato in anticipo contro il Pontedera nella precedente giornata di campionato. Questo, però, non deve assolutamente sminuire la prestazione di una Salernitana padrona indiscussa per tutto l’arco dell’incontro. Iannarilli ha fatto il minimo sindacale: mai impegnato severamente da conclusioni avversarie, il numero uno granata si è dimostrato attento nelle uscite. Rinaldi, Molinari e Tuia hanno costituito una cerniera insuperabile: il pacchetto difensivo a tre ha funzionato a meraviglia e lo spauracchio Ferrari non ha praticamente mai avuto un pallone giocabile degno di tal nome. Una vera e propria Linea Maginot. Chirieletti ha giocato una gara egregia. Tante volte bistrattato dalla critica quando è stato impiegato esterno basso a sinistra, quest’oggi, schierato nel suo ruolo ideale, ha dato il meglio di sé fornendo un prezioso apporto alla manovra sia in fase offensiva che in fase difensiva. Capua, dopo un primo tempo un po’ in ombra nel quale aveva perso un po’ troppi palloni a metà campo, si è rifatto nella ripresa dimostrandosi il solito motorino della mediana granata. Perpetuini ha timbrato nuovamente il cartellino in zona gol: un destro bellissimo nel sette che ha coronato una prestazione in crescendo e che ha messo la ciliegina sulla torta ad una prova d’insieme che ha rasentato davvero la perfezione. Mancini è stato per distacco il migliore in campo: onnipresente in qualunque zolla del rettangolo di gioco, ha recuperato un’infinità di palloni in zona gol, ha messo lo zampino nelle prime due marcature granata, propiziando, prima, il rigore trasformato da Ginestra con un perfetto cross al centro sul quale Corsi è intervenuto atterrando il numero nove granata ed avviando, poi, l’azione del gol di Guazzo con un efficace pressing offensivo. Un giocatore che farebbe la fortuna di molte squadre anche in serie B: meglio tenerselo stretto e coccolarselo a dovere. Gli è mancato solo il gol, ma Di Vincenzo è stato prodigioso sul suo tiro “alla Del Piero”. Cristiano Rossi, uscito dal periodo in naftalina, ha disputato una grande gara, disimpegnandosi egregiamente con precisi tackle sull’out di sinistra e con folate offensive degne del miglior Roberto Carlos (emblematica un’azione nella quale si è bevuto cinque avversari come birilli giungendo sul fondo e crossando al centro per Capua, impreciso nella conclusione finale). Ginestra ha il merito d’aver sbloccato le sorti dell’incontro, trasformando con freddezza il rigore dell’1-0. Primo gol dagli undici metri per la punta di Pozzuoli, autore di una prova più che sufficiente nella quale si è messo in mostra anche per la sua capacità di far salire la squadra, smistando numerosi palloni a destra ed a manca con precisi cambi di gioco. Guazzo ha incanalato la gara sui binari favorevoli alla squadra con un gol da cineteca: un tiro perfetto insaccatosi nell’angolino basso alla destra del portiere. La punta ex Taranto ha sfiorato anche la doppietta, mostrandosi assai abile nello sfuggire alle marcature avversarie. Gustavo ha giocato poco ed è rimasto un po’ isolato in avanti poiché la squadra aveva abbassato notevolmente baricentro per difendere il prezioso vantaggio. Lanni, il soldatino di Perrone, ha svolto alla grande il compitino affidatogli sull’out di destra, propiziando anche l’espulsione di Corsi per doppia ammonizione. L’unica nota stonata della gara è forse Zampa. Decantato dagli addetti ai lavori come il nuovo Ledesma, sceso poche volte in campo in questo inizio di stagione, si è mangiato un gol già fatto nel finale di gara. Un flop. I numeri parlano chiaro: i granata hanno raccolto 20 punti in 8 gare da quando è tornato mister Perrone, una media da 2.5 punti a gara che inserisce la Salernitana al primo posto nella classifica delle papabili alla promozione. I granata diminuiscono il ritardo dalla vetta e indirettamente fanno un favore al Pontedera, prossimo avversario dell’Aprilia. In casa Salernitana ora viene il bello perché bisogna continuare a marciare su marce alte, non soffrire di vertigini per mantenersi in alta quota e proseguire la risalita verso la Prima Divisione.