E’ vero sono malata, ma sono uguale a te!

Barbara Gentile

Mi sono sempre posta domande che ancora non hanno ricevuto risposta come: perché una sedia a rotelle cambia lo sguardo delle persone? Perché una piccola disfunzione fisica può creare una distanza così grande? Ho vissuto per tre lunghi anni inchiodata su una sedia a rotelle, ma grazie alla forza e al coraggio donatomi dallo Spirito Santo,ho continuato a frequentare i posti che mi vedevano correre, (cinema, ristoranti, pub e negozi di abbigliamento).Le stesse persone che prima  parlavano guardandomi negli occhi, ora mi escludevano o meglio mi ignoravano rivolgendo domande  al mio/a accompagnatore/trice.Ad esempio in pizzeria il cameriere rivolgendosi alla persona che mi spingeva:” Dove la mettiamo?”. Mi aveva pervaso il senso di inutilità e la sensazione di essere considerata irrecuperabile. Non ero alla “stessa altezza” ma comunque in grado di rispondere correttamente. Tornando nella stessa pizzeria gentilmente mi è stato chiesto  direttamente, dove volevo sedermi., Il mondo della disabilità non è un mondo a se stante, sedia a rotelle, stampelle o deambulatore non possono creare un ostacolo insormontabile per una vita sociale. La paura della diversità spesso blocca parole che invece potrebbero far sbocciare relazioni vere e profonde.