Memoria liturgica di San Michele arcangelo

 don Marcello Stanzione

  In Italia quasi cento comuni hanno san Michele come patrono e non si contano le parrocchie, le rettorie, i santuari, i cimiteri e le grotte intitolate all’Arcangelo. Su San Michele Arcangelo conosciamo i passaggi delle Sacre Scritture, ad esempio Dn 10,13: “Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi prìncipi, mi è venuto in aiuto e io l’ho lasciato là presso il principe del re di Persia”; Dn 10,21: “Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe, e io, nell’anno primo di Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno”. Dn 12,1: “Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro”. Ap 12,7: “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli”. Nella tradizione abbiamo numerose apparizioni dell’arcangelo ma le due apparizioni più famose di San Michele sono: La  prima: nell’anno 490 dell’era cristiana, diciassettesimo anno del regno dell’imperatore Zenone, ottavo anno del Papa San Felice III, ci fu la memorabile apparizione sul monte Gargano. La seconda: nel primo anno di regno dell’imperatore Anastasio nel 492, primo anno del pontificato di Papa San Gelasio; a San Lorenzo Maioriano, vescovo di Siponto, due anni dopo la prima apparizione, apparve San Michele. La Santa Chiesa all’inizio celebrava   festa del Principe degli angeli nei giorni: 8 maggio, un’apparizione di San Michele Arcangelo alla grotta del Gargano nelle Puglie : “San Michele apparve in Italia nel 525, sotto il pontificato di S. Gelasio I, sul monte Gargano, sull’Adriatico, e chiese che gli fosse eretto un tempio in onore del culto a Dio e a tutti gli angeli. Questo nuovo divenne celebre grazie ai miracoli che lì si operavano. 29 settembre: “…è la festa più antica dell’Arcangelo, si ricorda il combattimento nel cielo tra l’arcangelo di Dio, Principe della Milizia Celeste, e il demonio. Quella battaglia continuò anche dopo la ribellione di Lucifero e continuerà sino alla fine dei tempi. In questa terribile lotta fra le potenze del bene e del male, da un lato c’è Gesù Cristo con i suoi alleati, San Michele, gli angeli, la Chiesa e i santi; dall’altro Satana con i suoi demoni e i suoi alleati. Chiediamo umilmente al potente arcangelo che ci guidi e ci liberi dal perire nel giorno del Giudizio.  Quando con la morte un’anima parte dal corpo da questo mondo, la Santa Chiesa chiedeva con la liturgia funebre di san Pio V al porta-stendardo San Michele di introdurlo nella luce del cielo. Da qui nacque l’usanza di rappresentare l’Arcangelo sostenendo la bilancia divina, dove le anime devono essere pesate. Oltre a queste apparizioni, conosciamo altre come: quelle di Gerusalemme,  in Francia, Tlaxcala (in Messico) dove fu eretto il famoso Santuario del Glorioso Arcangelo San Michele del Miracolo. Secondo i manoscritti originali messicani, i  “Testimoni sotto giuramento” dichiararono che ci furono tre apparizioni; tutte nell’anno 1631: la prima nel giorno 25 aprile (durante la processione delle Litanie Maggiori, che erano fatte per scacciare i flagelli e attrarre le benedizioni di Dio sui raccolti); la seconda nei giorni 7 e 8 maggio; la terza nel giorno 13 novembre (a un giovane indio di sedici o diciassette anni, di nome Diego Lazaro di San Francisco; e in essa San Michele gli indica una fonte di acqua miracolosa per la cura di tutte le infermità.