Palermo: al poeta Mario Senatore Premio internazionale “Due Sicilie”

Palermo 28 marzo. Mattinata uggiosa ed insolitamente fredda per questa stagione nel capoluogo siciliano. Dall’albergo accanto alla stazione ferroviaria al Palazzo delle Aquile (Sede prestigiosa del Comune) il tratto non è lungo e, deviando leggermente dalla elegante via Maqueda, lo si può raggiungere attraversando il sempre affollato e pittoresco quartiere Ballarò col suo caratteristico mercato di sapore orientale. La splendida “Piazza della Vergogna”, chiamata così per la presenza di numerose statue di donne in atteggiamenti ed abbigliamento sicuramente sprezzanti del pudore, che nei secoli scorsi indignavano ipocritamente, si è spalancata allo sguardo sorpreso. Poco frequentata, è diventata ancora più palpabile la misteriosa presenza vitale di quei personaggi nudi, che si ammiravano reciprocamente e che, per mezzo dello zampillare dell’acqua, sembrava si parlassero sommessamente. All’interno del Palazzo c’era fermento: il Sindaco Leoluca Orlando aveva appena incontrato una Rappresentanza della Comunità marocchina e ospiti della stupenda struttura erano anche scolaresche siciliane e non.  Dalle ore 9,30 la Sala Consiliare andava riempendosi di poeti, scrittori, artisti, letterati, giornalisti, editori, curiosi. Qualche minuto dopo le 10,00 la raffinata cerimonia di premiazione. Era la severità dell’ambiente o l’alto livello dell’evento internazionale, nella splendida sala vigevano un ordine ed un silenzio religiosi. Al nostro poeta di Padula, Mario Senatore, era stato assegnato il Primo Premio assoluto per la Silloge “Realtà del Sogno” e gli fu consegnato personalmente dal Presidente dell’Accademia Internazionale “Due Sicilie”, il Prof. Tommaso Romano. Per la circostanza ben cinque Presidenti di Sezioni dell’Associazione dei Bersaglieri d’Italia di Palermo e provincia, memori dell’accoglienza ricevuta a Salerno in occasione del 61° Raduno Nazionale e di due poesie (“Il Bersagliere” e “I Bersaglieri a Salerno”) dedicate Loro dal poeta Senatore, erano venuti in cravatta del Corpo e col cappello piumato per rendergli onore. Da annotare il premuroso comportamento del Sindaco di Padula, Paolo Imparato, che aveva fatto giungere il saluto personale e della Città (del Consiglio Comunale – dell’Amministrazione), non disgiunto da espressioni di soddisfazione per l’amicizia e la comune appartenenza territoriale, rivelando grande e sincera sensibilità. Era, tra l’altro, prevista la presenza, a Palermo, dell’Assessore alla Cultura, l’Arch. Tiziana Bove Ferrigno ma impegni di rappresentanza all’interno della Regione l’avevano costretta a rinunciare. Alle parole del Nostro ed alla lettura delle Sue Poesie (“Il Bersagliere” e “La mia poesia”) ci sono state vere e proprie ovazioni, che hanno donato un’atmosfera di amicizia e di poesia. Il poeta Senatore non poteva non parlare della “Sua” Padula e di Joe Petrosino ed ha fatto dono al Sindaco, ai Bersaglieri ed al Presidente dell’Accademia di composizioni illustrate della poesia “Padula mia”, dell’eroico figlio della Cittadina, Joe Petrosino, della Certosa di San Lorenzo, nonché del Suo libro “Realtà del Sogno” e di un C. D. con le immagini più belle del nostro territorio: Padula, Costiera Amalfitana, Salerno. Il Prof. Francesco D’Episcopo, che dall’alto della Sua cultura ed esperienza critica segue Senatore nella Sua crescita poetica e di scrittore, ha voluto accompagnarlo in un consesso così importante. Egli è rimasto gratificato e pienamente soddisfatto, anche per l’alta considerazione di cui è stato fatto oggetto: ospite d’onore con l’accoglienza al centro del tavolo presidenziale ed ampia facoltà di parola, (che ha preso più volte, sempre nel gaudio generale). Giuria e Pubblico hanno fatto festa al nostro poeta e particolarmente il Prof. Tommaso Romano, Presidente dell’Accademia, ha avuto espressioni di affetto e di ammirazione, ricordando che Egli partecipa puntualmente alle manifestazioni che, ogni 12 di marzo, si tengono a Piazza Marini, laddove fu barbaramente trucidato  Joe Petrosino. Fuori, il cielo continuava ad essere coperto e si era levato un fastidioso vento ma nella severa Sala Consiliare del prestigioso Palazzo delle Aquile sembrava splendesse un fulgido sole di primavera, che riscaldava i cuori di amicizia e di poesia.