A te che leggi dopo mezzanotte…”Uomini soli”

Giuliana Rocci

Non voleva andarci a quella sagra, poi “Ci sono uomini soli con la sete d’avventure…madri che non li hanno mai svezzati e donne che li han ributtati e persi, forse perchè sono dei diversi. Dio delle città…e se un uomo perde il filo è soltanto un uomo solo“. Struggenti Orme dei Pooh, che riproponevano una cover giammai trita. Lui, un uomo solo! Questo diceva chiunque ne parlava: per quel suo sguardo triste, per quel suo voler portare per forza a spasso un’immagine non vera. Peccato d’un’educazione rigida, troppo per dargli le ali per vivere. Così se l’era amputate senza mai riuscire a viversi. S’illudeva d’esser felice! Ingannava se stesso,  lo sapeva e con lei non aveva mai detto chi era. Non s’era mai aperto: solo ora lei s’accorgeva di saper di lui solo quello che aveva intuito. Restava un uomo solo per quel suo portarsi una croce senza condivisione: tradizionalista e vittima delle convenienze sociali, la sua vita frutto d’una parvenza pubblica. Sempre col cappio alla gola, introverso e poco disponibile a confidare le sue pene, amava apparire invincibile nel suo ermetismo. Lui che non aveva altra compagna della solitudine, con lei sarebbe potuto esser davvero felice: ma faceva di tutto per non esserlo e per uccidere la voglia di vivere anche in lei, col voltare le spalle all’amore!