Castel San Giorgio: standing ovation per “La Traviata”

Rita Occidente Lupo

L’Associazione Amici di Villa Calvanese, in collaborazione con L’Associazione Culturale William Shakespeare – Trinity Point, il 21 e 23 Settembre 2012, alle ore 20.00 tcon grande successo di pubblico, ha presentato La Traviata, in tre atti di Giuseppe Verdi, nella splendida cornice di Villa Calvanese: l’opera verdiana ha inaugurato la II^ Edizione dell’Evento “Da Venere a Bacco”, che ha fatto incontrare il grande spettacolo in uno stile del tutto nuovo miscelando voce, arte e architettura con le eccellenze del territorio campano. Una location eccezionale, suggestiva, che ha permesso ai diversi personaggi, di offrire il meglio di sè:  Scilla Cristiano nella parte di Violetta, Francesco Malapena nel ruolo di Alfredo, Juan Possidente nel ruolo del padre di Alfredo Germont. Allievi: Enza D’Auria, Filomena Lamberti, Sabrina Lamberti, Michele Sica. Accompagnamento musicale Luca Mennella. Partecipazione straordinaria: Coro Collegium Vocale Salernitano. Voce narrante: Giulio Liguori. Una  serata intercalata anche da degustazioni tipiche: pane farcito, olio d’oliva, salumi e formaggi, che hanno stuzzicato i sapori e vivacizzato i vari intervalli tra gli atti, nei luoghi tipici dell’antico maniero: la cantina, la stalla, il frantoio. Una performance curata nei minimi dettagli e giocata sul cambio prospettico della protagonista: Violetta che si guarda allo specchio, che s’ammanta di veli, che diafanamente rinuncia all’amore, in nome dell’amore. Un dualismo contemporaneo, tra l’essere ed il dover apaprire, tra la realtà ed il sogno, in un’atmosfera a volte onirica, che culla le speranze ed alimenta il sogno. Così, con una voce ben impostata, il soprano ha lasciato spazio alla recitazione: ha dato prova di come la femminilità, attraverso la visione che il passato non possa essere rinnegato, che il presente spesso scucia ricordi all’esistenza, non un gioco simbolico, ma semplicemente l’eterno zoccolo duro, sul quale fare i conti per andare avanti nella quotidiana lotta all’infermità. La morte di Violetta, il trionfo sulla infermità, in un’ottica catartica di scelte errate, di circostanze negative, nelle quali pare che la sorte disegni ad ognuno il cerchio ellittico, nel quale consumare i giorni, lasciare andare il tempo e consentire che solo la rimembranza, possa alleviare le pene.