Kusamehe, perdonare

Padre Oliviero Ferro

Alla domanda se si deve perdonare tutto e tutti, la risposta era semplice:”Ma certo”. Ma arrivava ancora un’altra domanda:”Anche chi uccide?”. La risposta era la medesima. Ma vedevo che facevano fatica ad accettarla. Conoscendo Gesù, avevano capito l’importanza del perdono, ma di perdonare chi uccideva, questo no, diventava difficile. Allora, piano piano, si cominciava a ragionare e a far capire che bisognava arrivare anche a questo. Certo, era difficile. Quante persone uccise, violentate,  cacciate via di casa, finite in mezzo alla guerra, all’egoismo di chi voleva impadronirsi delle risorse della propria nazione. La domanda era sempre la solita:”Perché? Sababu gani?”. A volte, anch’io rimanevo con le parole a metà. Onestamente mi veniva difficile rispondere. Ma poi, per fortuna, avevamo davanti agli occhi gli esempi di persone che avevano perdonato, nonostante avessero dovuto soffrire molto nel corpo e nello spirito. Allora, con il loro aiuto, un po’ di pace scendeva nei cuori delle persone. Era difficile farlo capire ai bambini che avevano vissuto solo la guerra, che avevano avuto davanti agli occhi il sangue dei morti, la violenza. Quei bambini che avevano dovuto imbracciare un fucile, un machete e portare la morte a chi non conoscevano. Eppure, la riconciliazione, il perdono, la pace doveva di nuovo tornare ad abitare nei loro villaggi, nelle loro case e nei loro cuori. Un cammino lungo, ma che l’Africa, ne siamo sicuri, continuerà a fare verso la Pace vera.