Campora: diritti negati ai disabili!

E’ incredibile come al giorno d’oggi si soffra ancora nel vedersi limitati i propri diritti alla vita. E’ quanto accade a Benedetta ragazza disabile costretta dalla nascita su una carrozzella ed alla sua famiglia. Tutti residenti nel Comune di Campora , ridente paesino nel cuore del Cilento ma  inospitale per i disabili, soprattutto se ad esserlo è solo Benedetta. Poco rispetto e disattenzione da parte delle Istituzioni, ce lo diciamo da tempo immemorabile ma a Campora cambia poco o nulla. Da tempo Benedetta e il suo papà lottano contro una amministrazione sorda ed insensibile che non riesce a risolvere una problematica alquanto banale ma stranamente trova il tempo e le risorse per dedicarsi a feste, sagre e quant’altro. Benedetta da tre anni chiede che la piazza antistante la Casa Comunale che taglia il paese a metà possa essere a lei accessibile mediante un piccolo intervento di eliminazione delle barriere architettoniche presenti. Un manto stradale tortuoso che le rende impossibile la deambulazione in carrozzella costringendola a numerose cadute. Un intervento di poco conto che le consentirebbe di prendere quell’ora d’aria di cui tutti abbiam bisogno e le consentirebbe di frequentare tutti quei posti di svago aperti al pubblico posti aldilà della Piazza ma purtroppo a lei ignoti.”Non è necessario l’intervento, d’altronde ci sei solo tu  come disabile in questo paese”. Questa l’assurda risposta dell’Amministrazione comunale che tranne per pochi che purtroppo hanno le mani legate rimane insensibile al problema. I problemi oramai sono noti a tutti, si va dall’eliminazione delle barriere architettoniche e al rispetto di regole che consentano ai disabili di vivere senza problemi la città, e qui parliamo anche di educazione civica, purtroppo mancante!!! Per anni si è pensato unicamente a soddisfare le bramosie dei costruttori senza pensare ai cittadini e a quelli più sfortunati in particolare. Poca attenzione, in qualche caso nessuna attenzione, alla vivibilità della città e soprattutto per chi non vuole o non può utilizzare l’automobile. Muoversi camminando a piedi in molti casi è difficoltoso in molti altri è pericoloso, in parecchie circostanze i marciapiedi sono inadeguati, troppo stretti, spesso sono in pessime condizioni, non mancano poi ostacoli d’ogni genere e in tanti altri casi essi mancano del tutto, anche, in zone di recente urbanizzazione. Ci sono delle leggi dello stato che obbligano a comportarsi in un certo modo, nel 1989 lo Stato ha emanato una legge, la n° 13, per favorire l’eliminazione delle cosiddette” barriere architettoniche” Invece a Campora come in altri pesi della provincia di Salerno,questa legge,è drammaticamente inapplicata, facendosi scudo dietro le montagne che però non possono nascondere un tale riprovevole comportamento.. Un Decreto Ministeriale, sempre emanato nel 1989, il n°236 del 14 giugno, fissa le “prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.”Che si intende per “barriera architettonica”? si considera barriera architettonica qualunque elemento costruttivo o ostacolo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti, o la fruizione di servizi, da parte di chiunque, ma specialmente di persone con limitata capacità motoria o sensoriale. Come dovrebbero essere i marciapiedi e le strade?. La normativa prevede che essi debbano essere larghi almeno 150 cm e non debbano avere un dislivello con zone adiacenti superiori a 2.5 cm, che non debbano avere ostacoli lungo il percorso, la pavimentazione deve essere costruita in materiale antisdrucciolevole, e la superficie deve essere ben livellata, si deve fare inoltre attenzione a non creare restringimenti o ad inserire elementi che ne intralcino l’utilizzo nei tratti inclinati, la pendenza non deve superare il 5%, bisogna prestare attenzione, inoltre, al fatto che eventuali griglie poste lungo il percorso non facilitino l’incastro delle ruote della carrozzina, fino a un’altezza minima di 2,10 m non devono esserci ostacoli di nessun genere (ad es. tende, balconi, elementi di segnaletica, allestimenti di cantieri ecc.).A Campora Non è così , anzi le situazioni “regolari” sono una eccezione. Marciapiedi molto stretti, fondo sconnesso, presenza di buche, tombini scoperchiati, fili elettrici della illuminazione pubblica scoperti, pali di ogni genere (pubblica illuminazione, segnaletica stradale, segnali pubblicitari). Ad una carenza infrastrutturale assai grave si deve sommare l’insensibilità di tanti cittadini e la mancanza vigilanza da parte di chi ha il dovere di far rispettare leggi e regole. Un discorso a parte meritano i pubblici uffici che non hanno eliminato le barriere per favorire l’accesso alle persone disabili, l’elenco è lungo a cominciare da molti uffici comunali, gran parte degli uffici postali, le banche, le sedi di Enti pubblici statali, musei, chiese…Benetta e la sua famiglia non si arrenderanno, continueranno la loro battaglia per ottenere quanto ad essi di diritto spettante :il diritto ad una vita libera e ad una esistenza dignitosa al di la’ di ogni limite. Un appello all’ Amministrazione comunale affinchè si spoglino di questo manto di indifferenza egoismo ed insensibilità e provvedano immediatamente a porre in essere l’intervento di ristrutturazione necessario per favorire l’accessibilità ad ogni luogo pubblico e restituire a Benedetta e quanti come lei il suo paese e le sue bellezze.