Elezioni Politiche 2013: un’opportunità da non perdere

Il comitato ristretto della Commissione Affari Costituzionali del Senato, incaricato di elaborare il testo di riforma della legge elettorale, ha aggiornato i lavori al 27 di agosto con l’impegno di trovare la quadra definitiva su di un testo che già intercetta le convergenze dei maggiori partiti. In buona sostanza si ritornerà al proporzionale con ripartizione per circoscrizione che resteranno le attuali 26 più la Valle d’Aosta. Ci sarà un premio di maggioranza e l’attribuzione dei seggi avverrà per un terzo tramite listini bloccati ed i restanti due terzi verranno eletti dai cittadini. La sensazione, suffragata da indiscrezioni accreditate, è che l’accordo sia stato raggiunto anche sui punti di contesa nel senso che il premio di maggioranza sarà attribuito al primo partito, come chiesto da Berlusconi e Casini, mentre Bersani l’avrebbe spuntata sui collegi in luogo delle preferenze. Se questo è il quadro generale che ci si prospetta, proviamo ad immaginare a cosa andrà incontro la nostra realtà territoriale facendo due semplici conti.La circoscrizione Campania 2, che comprende le province di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento, elegge 29 parlamentari alla Camera dei Deputati. Il premio di maggioranza al primo partito si aggirerà intorno al 10-15% il che si traduce in 3 o 4 seggi parlamentari. I restanti 25 o 26 verranno attribuiti per un terzo attraverso i listini bloccati dei partiti, per un totale di 8 seggi, e per due terzi attraverso collegi uninominali proporzionali. Questo significa che la circoscrizione Campania due sarà suddivisa in 17 o 18 collegi e l’attribuzione dei seggi avverrebbe come per i consiglieri provinciali dove il numero totale di quelli maturati è in funzione del risultato elettorale complessivo della lista mentre l’assegnazione agli eletti avviene per graduatoria stilata in base alla percentuale elettorale riscossa da ciascuno nel proprio collegio.Tralasciando i listini bloccati ed il premio di maggioranza, la cui dinamica di assegnazione ancora è oggetto di discussione, in provincia di Salerno dovremmo avere dai 6 ai 9 collegi elettorali che copriranno l’intero territorio. E’ naturale che anche il Vallo di Diano avrà il suo collegio elettorale magari con l’aggiunta di territori circostanti quasi sicuramente il Bussento ed il Golfo di Policastro e parte degli Alburni. Va da se che si tratta di un’opportunità per il nostro territorio che immagino voglia sfruttare tutta e fino in fondo. Immagino che voglia cogliere l’opportunità di riavere rappresentanze che contano e, soprattutto, rappresentanze legate al territorio che abbiano nuovamente un’interlocuzione permanente con le nostre comunità. E mi rivolgo alla mia parte politica, al Popolo della Libertà del Vallo di Diano. Ritengo che sia venuto il momento di dimostrare maturità, responsabilità e soprattutto visione. Penso che sia venuto il momento di mettere da parte le divisioni ed iniziare a lavorare ad una candidatura unitaria espressione del territorio e nata dalla sintesi delle nostre valutazioni. Ritengo sia venuto il momento di parlare con una voce sola intanto nel pretendere l’autodeterminazione territoriale rispetto alle scelte che ci riguardano e poi di unire gli sforzi per dare forza ad un progetto che restituirebbe credito al partito e dignità alla classe dirigente e, per riflesso, al nostro territorio che rimane l’unica ragione che accomuna l’impegno pubblico di tutti noi. Non possiamo, e tanto meno dobbiamo, aspettarci concessioni da nessuno, è inutile continuare a perpetrare forzature attraverso fughe in avanti che espongono il partito ed il territorio a connotati di improvvisazioni e di sprovvedutezza. Pretendiamo, invece, di essere padroni a casa nostra assumendoci l’impegno di voler conseguire i risultati che ormai da venti anni continuiamo a conseguire in favore di altri appartenenti ad altri territori. Per quanto mi riguarda non accetterò più imposizioni da nessuno, non mi impegnerò in favore di nessuno che non sia espressione del nostro territorio e su questa base immagino poter incontrare la volontà di ciascuno degli esponenti del Popolo della Libertà nostrano nella certezza del positivo riscontro ultimo dei nostri concittadini.