Vietri Sul Mare: concerti d’estate a Villa Guariglia

Sabato 4 agosto chiuderà i battenti il “Martucci Jazz Festival”, ospite della XV edizione dei “Concerti d’Estate di Villa Guariglia”, in una serata che saluterà l’omaggio ad Edith Piaf di Annamaria Castelli e del suo quartetto, composto da Simone Guiducci alla chitarra, Yuri Goloubev al contrabbasso e  Thomas Sinigaglia alla fisarmonica. Il concerto sarà preceduto da tre eventi. Si inizierà alle ore 18 con il seminario della vocalist Annamaria Castelli, dedicato alle nuove strade della tradizione afro-americana con “Oltrejazz”. Alle ore 19, invece, sul sagrato della Cappellina di San Vito con la presentazione dell’E-book della scrittrice napoletana Daniela Fusco “31 salva tutti”, pubblicato dalle edizioni della Sera. Cosa succede quando una donna è stufa di essere single? Accade che inizia la ricerca strategica dei posti dove poter incontrare il principe azzurro o quantomeno un suo surrogato. Diventa una ricerca certosina, accurata come il gioco del nascondino. Conti fino a trenta e poi apri gli occhi per capire quale sia la tana migliore, l’ufficio, la palestra, il corso di salsa, il locale di grido, il supermercato, il treno, lo stadio e così via, per scoprire poi che ogni luogo nasconde soggetti improbabili con caratteristiche comuni dovute al fatto di essere frequentatori di quel posto. “31 salva tutti – dove trovare l’uomo giusto sbagliando tutti i posti” è il diario di questa ricerca. In ogni paragrafo sono descritti ironicamente i maschi che si possono incontrare in ognuno dei posti dove le donne credono di trovare l’uomo giusto. Per l’occasione sarà esposta anche una 500 d’epoca con la pubblicità del volume. A seguire l’ Enoteca Provinciale di Salerno, presieduta da Ferdinando Cappuccio, presenterà i vini delle aziende “Mila Vuolo” che produce IGT Colli di Salerno, ovvero un fiano e un aglianico di alta qualità e “Le vigne di Raito” di Patrizia Malanga, che produce il Ragis vino che prende il suo nome da Ratgis il fondatore di Raito, un blend con l’80% di Aglianico ed il 20% di Piedirosso. Alle ore 21,30 l’appuntamento è con la vocalist Annamaria Castelli e il suo quartetto, che schizzeranno un portrait del passerotto di Parigi, Edith Piaf, in “Sous le ciel de Paris”. Sono trascorsi quasi cinquant’anni da quell’11 ottobre 1963, quando Edith Piaf, l’usignolo di Francia, ha aperto le ali ed è volata via. La sua voce si spegneva ed Edith entrava in uno strano mito fatto di leggende, memorie, testimonianze, tutte importanti, ma incapaci, da sole di spiegare un fascino che, a distanza di quasi mezzo secolo dalla sua scomparsa, colpisce ancora l’immaginario dei popoli d’Europa. E la risposta è forse in quella voce che riesce ancora ad accarezzare, ferire, accompagnare e far sognare. Lì c’è l’elemento centrale della sua grandezza artistica. La sua voce, infatti, è uno strumento di comunicazione. Nessuno prima di lei l’ha utilizzata così, con quella forza, con quella capacità di comunicare se stessa all’indistinto pubblico che ascolta. E’ unica nella sua capacità di trasmettere a così tante persone l’angoscia, la tristezza e la carica drammatica di un’esistenza vissuta come una corsa a ostacoli, ciascuno dei quali superato cedendo in cambio un pezzo di vita. Per questa ragione il concetto di versatilità vocale in Edith Piaf cambia significato. In lei non definisce la capacità di interpretare una pluralità di stili e generi o quella di reinventare e filtrare attraverso la sua personalità brani molto diversi fra loro. Per Edith la versatilità vocale è un concetto complesso, è la capacità di fare della voce uno strumento espressivo quasi teatrale. Si alimenta direttamente alla sfera dei sentimenti, a un aggrovigliato incrociarsi di pensieri, aspirazioni e tragedie personali. Non a caso Jean Cocteau disse di lei: «Senza la voce di questa piccola cantante Parigi cesserebbe di essere Parigi. Sono proprio voci come questa che ne interpretano l’anima poetica». La forza principale di Edith è tutta nella sua voce profonda e capace di sfumature di grande drammaticità. Il ricordo della Piaf appartiene alla strada, ai popoli della notte, a quella sterminata umanità che non la tradisce e non l’abbandona neppure di fronte all’ineluttabilità della morte. E’ questo il segreto di un’immortalità che non si alimenta di certezze, ma neppure di rimpianti o, peggio, di tardive abiure e pentimenti. Ciò che è stato e stato ed è importante proprio perché è parte di quello che si è oggi. E ai dubbiosi la sua voce blues ricorda che: «Je ne regrette rien…» Il festival è organizzato da Antonia Willburger con il contributo della Regione Campania-Assessorato Agricoltura, della Provincia di Salerno, del Centro Studi “Raffaele Guariglia”, del Comune di Vietri sul Mare, della Camera di Commercio di Salerno-Intertrade, dell’Ente Provinciale per il Turismo, del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Martucci”, della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, della Coldiretti Salerno e dell’Enoteca Provinciale di Salerno. La direzione artistica della sezione jazz è firmata dal Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno; la direzione artistica della sezione classica, invece, è a cura del M° Francesco Nicolosi.