Agropoli: convegno “Sud e migrazioni”

“Sud e migrazioni. vanno via i migliori. cosa resta?” E’ l’attuale ed importante tema del convegno che si svolgerà domani, venerdì 3 agosto 2012, a partire dalle ore 20,30, presso l’antico Palazzo Pepe, luogo socio-culturale vivo e fervido, situato vicino alla storica Porta d’ingresso al cuore dell’accogliente ed ameno centro storico del bel borgo cilentano di Agropoli (SA). Il convegno viene promosso ed organizzato dalla sinergia vincente e costruttiva di alcune realtà associative e di divulgazione socio-culturale molto dinamiche e ben organizzate della terra di Campania, apprezzate e riconosciute a livello nazionale, quali: la Fondazione G.B. Vico e il Movimento Ecologista Europeo Fare Ambiente, presieduti entrambi dal Prof. Vincenzo Pepe e da ASMEF (Associazione Sviluppo Mezzogiorno Futuro), associazione presieduta da Salvo Iavarone, molto attiva nello studio dell’emigrazione italiana di ieri e di oggi con l’organizzazione della rassegna internazionale “Le Giornate dell’Emigrazione”, giunta alla sua settima edizione. Autorevoli i nomi dei relatori che interverranno alla tavola rotonda, introdotta dalla giornalista Mariangela Petruzzelli, ufficio stampa nazionale ASMEF e moderata dal redattore de “Il Mattino”, Gianni Colucci: Erminia Mazzoni- Europarlamentare; Donato Pica-Consigliere regionale; Luigi Compagna-Senatore; Luca Bianchi- Vicedirettore Svimez; Salvo Iavarone– Presidente Asmef; Athos Faccincani-Artista; Vincenzo Pepe-Presidente Fondazione Giambattista Vico. Il convegno si propone di analizzare alcuni recenti studi Svimez, in base ai quali risultano aumentate le migrazioni Sud-Nord, in Italia ma in base ai quali è, anche e  soprattutto, cambiata la tipologia dell’emigrato. Decenni fa partiva un’ intera famiglia in condizioni di vita indigente, in difficoltà finanche a sopravvivere, con la famosa “valigia di cartone”. Oggi, va via il giovane laureato, motivato da propria autostima e da giovanile entusiasmo ma, allo stesso tempo, demotivato da chiusure di ogni tipo e negatività diffuse. Tra gli altri, un aspetto va sottolineato: lo Stato investe cifre enormi per formare classe dirigente che poi passa a sostenere le economie di altri paesi. “E a noi, cosa resta?” è la domanda principale cui si cercherà di rispondere durante l’interessante incontro cui, ci auguriamo, seguirà un dibattito acceso con il pubblico.