Pontecagnano-Faiano: Vigili Urbani, monitoraggio Cantieri
In relazione a quanto dichiarato a mezzo stampa dal Comandante dei Vigili Urbani del Comune di Pontecagnano-Faiano (SA) in risposta alle tante irregolarità riscontrate nel corso del nostro lavoro di monitoraggio dei Cantieri insistenti sul Comune Picentino e, nello specifico, alla prerogativa unica dei controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro gli ricordiamo quanto segue: I componenti il Corpo di Polizia Municipale sono agenti di Polizia Locale ai sensi della legge quadro n° 65/1986. Essi rivestono la qualità di agenti di Polizia Giudiziaria, oltre che la qualifica di agenti di Pubblica Sicurezza. Pertanto oltre che operare alle dipendenze del Sindaco, quale Capo dell’Amministrazione, esercitano le proprie funzioni sotto la direzione del Pubblico Ministero. Le attività prevalentemente svolte sono quelle relative alla Vigilanza Territoriale tra cui la vigilanza edile. A questa osservazione ne potremmo aggiungere altre su leggi e norme che regolano la vigilanza dei lavori edili e sui compiti del corpo della polizia municipale. Non siamo interessati, non soffriamo della sindrome dell’aeroporto, il nostro progetto, oltre che politico, è una sfida ai mali endemici del settore, all’apatia imperante e al tirare a campare di tanti amministratori e funzionari pubblici che non fanno niente per contrastare le anomalie dei lavori edili e delle infiltrazioni malavitose che aumentano a dismisura. Ci siamo limitati a segnalare le anomalie che abbiamo riscontrato nel comune di Pontecagnano tra cui l’accesso vietato in un’opera pubblica. Le rimostranze sono rivolte agli amministratori, sono loro a dover intervenire, non comprendiamo l’intervento del comandante della Polizia Municipale. Siamo sicuri che in tutti i comuni che toccheremo ci sarà sempre qualcuno che dirà che nel proprio territorio tutto funziona a meraviglia. Solo per proseguire il discorso, nel comune di Battipaglia alcuni lavoratori si sono dileguati di corsa lasciando il proprio posto di lavoro, in altri cantieri abbiamo avuto altre difficoltà. Un’ultima considerazione: in Italia se tutti facessero il proprio dovere senza nascondersi dietro ad un dito, addossando ad altri le proprie responsabilità, le cose e soprattutto le leggi sarebbero più rispettate e le tante “terre di nessuno” diventerebbero terre di legalità e sviluppo per l’intera comunità. Noi con questo monitoraggio sull’intero territorio salernitano, cerchiamo di dare un’impronta di “cultura della legalità”, al di là delle vigenti disposizioni di legge il cui compito di farle rispettare non rientra nelle nostre prerogative. Vogliamo solo ribadire la nostra preoccupazione che nei momenti di grande crisi l’anello debole ossia i lavoratori vengono sfruttati sottopagati e si mette a rischio la loro vita non ultimi i dati sugli infortuni purtroppo mortali che dovrebbero già di per sè allertare gli organi competenti. La nostra è, ribadiamo, una battaglia culturale sulla “legalità” per la quale ci saremmo aspettati una presa di posizione positiva da parte di tutti, principalmente dei Sindaci, a favore di questa iniziativa che va a tutelare in primo luogo le amministrazioni locali (cittadini) che investono milioni di euro e si dovrebbero preoccupare di una esecuzione dei lavori corretta, effettuata da imprese sane in grado di praticare il “buon lavoro” che porta rispetto e ricchezza al territorio. Inoltre le stazioni appaltanti (pubbliche o private), attraverso i propri direttori dei lavori, oltre a far rispettare tutte le regole testé segnalate, hanno l’obbligo di verificare se c’è lavoro nero, se viene rispettata la congruità della mano d’opera, la corretta esecuzione dell’opera e se gli oneri per la sicurezza vengono effettivamente spesi o si utilizzano per un illecito arricchimento, facendone diventare un profitto visto i notevoli ribassi con il quale si aggiudicano i lavori spesso a danno anche della qualità dell’opera stessa. Questo è quanto.