Salerno: saluto di commiato a don Antonio Manganella

Claudio Di Mella

Ormai è di pubblico dominio che l’attuale Vice Parroco della SS. Annunziata è stato distaccato nella Parrocchia di Santa Maria a Mare con lo stesso ufficio di Vice Parroco. Sicché molti dei suoi seguaci e dei suoi estimatori si chiedono se valesse la pena di staccare dal contesto di una parrocchia, che è la sua stessa parrocchia, il Vice Parroco per nominarlo Vice Parroco in un’altra parrocchia. Certamente non siamo noi estimatori sinceri del Sacerdote Manganella a decidere la sua destinazione e le sorti future. Credo che neanche l’Arcivescovo abbia capacità divinatorie. Io voglio soltanto ricordare a nome anche del numeroso gruppo di donne di ogni età e di uomini di ogni livello culturale, che don Antonio Manganella, quando fu nominato Vice Parroco della SS.Annunziata, essendo parroco il curato Priore don Vincenzo Pagliata, iniziò subito a ricostruire dei gruppi che si erano sfaldati nel tempo o che andavano sfaldandosi. So bene, che non tutti lo accolsero a braccia aperte ma noi che lo abbiamo seguito da vicino per oltre quindici anni ne abbiamo grande stima ed abbiamo la prova provata che è un uomo intelligente e colto, nonché uno studioso attento dei Vangeli. Come Vice Parroco credo che abbia fatto per intero il suo dovere, salvaguardando la propria dignità, servendo non soltanto gli adulti che godevano di buona salute, ma anche e soprattutto gli anziani malati, che avevano bisogno di visite domiciliari. Sarebbe lungo ricordare tutta la sua benemerenza, ma non posso ignorare le energie da lui spese per mettere su, per la prima volta in questa parrocchia, gruppi di canto in grado di accompagnare tutte le messe da lui celebrate. Non sono da trascurare i pellegrinaggi di un giorno in Italia, o di più giorni presso i Santuari più famosi ed a Gerusalemme. Queste cose, non esistevano prima del suo arrivo e se qualcuno di noi provò ad organizzare questa cosa in questo senso, fu boicottato dalle stesse persone che avrebbero dovuto dargli una mano. Ricordo benissimo che Don Vincenzo Pagliata nutriva qualche perplessità, all’origine, verso l’attività di lettura seminariale dei testi evangelici, ma, quando mi chiese come si svolgevano e se veramente, a mio giudizio, potessero avere qualche utilità, credette senza riserve a quello che io gli dissi e da allora mise le chiavi nelle mani del Vice Parroco. Non posso aggiungere altro perché non so altro e mi rifiuto di accogliere e sottoscrivere il pettegolezzo maligno che pure circola nell’ambito della parrocchia. A Don Antonio dico soltanto che noi, tutto il suo gruppo, sempre più numeroso, lo abbiamo seguito con attenzione, lo abbiamo stimato e gli abbiamo voluto bene. Gli auguro, a nome di tutti i suoi estimatori, non potendo fare altro, di operare altrettanto bene a favore dei fratelli della parrocchia di Santa Maria a Mare.