Eboli: Casa di reclusione “Gli Angeli della Voce”

“Gli Angeli della Voce” è il titolo del nuovo progetto che da lunedi 25 giugno 2012, concluso l’iter burocratico di acquisizione delle necessarie autorizzazioni, avrà inizio presso la  Casa di Reclusione di Eboli. Il progetto nasce dall’esigenza di coniugare due realtà che, in apparenza, non avrebbero punti di contatto se non nella problematicità della loro condizione esistenziale: i detenuti e i non vedenti. Le promotrici del progetto, Professoresse Marisa Funicello e Silvana Serritiello fortemente convinte che la società contemporanea non sempre mostri la necessaria attenzione alla drammatica situazione in cui si trovano i detenuti in Italia, hanno voluto dedicare il loro interessamento  soprattutto a quei detenuti più disponibili ad un processo di rieducazione civile e proiettati verso un effettivo reinserimento sociale. Questa la ragione della scelta dell’ Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento dei Tossicodipendenti di Eboli, da anni impegnato, con la realizzazione di progetti, anche di respiro internazionale, nell’attuazione del mandato di cui all’articolo 27 della Costituzione. Il progetto, dunque, si propone di presentare ai detenuti del carcere di Eboli una serie di libri fra i quali scegliere, preferibilmente insieme alle scriventi e agli educatori, letture su cui dibattere e discutere, in qualche caso anche con la presenza dell’autore, ma soprattutto da leggere, dopo una accurata preparazione, al fine di registrare, con l’aiuto di software e personale specializzato, uno o più “libri parlati”. Il primo libro “sceneggiato” dai detenuti sarà: “ Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio”di Amara Lakhous: sapiente miscela di satira e di costume nella quale si fondono temi sociali, politici e religiosi di una scottante realtà che spesso tendiamo a rimuovere e i cui 12 personaggi prenderanno vita attraverso le voci dei detenuti. È noto che in Italia esiste il Centro Nazionale del Libro Parlato (CNLP) servizio onlus per l’emancipazione culturale e sociale dei non vedenti e degli ipovedenti presso le cui sedi si conservano migliaia di cassette audio e cd rom. In tal modo non vedenti e ipovedenti possono ascoltare libri di ogni genere e disciplina. (Sede centrale Roma via Borgognona 38,  Ip@uiciechi.it ). I detenuti di Eboli, dunque, si sono attivati per prestare la loro voce e arricchire di nuovi “libri parlati” la già ricca biblioteca della sede di Napoli sita in via E. Pessina 56. (Ipprona@uiciechi.it). Con questa attività si intende  aiutare i detenuti nella crescita dell’autostima e stimolare gli stessi ad attività di solidarietà e soccorso nei confronti di quanti, a vario titolo, possano usufruire anche dell’aiuto di detenuti, in un riuscitissimo esperimento  di completa e totale integrazione tra l’Istituzione penitenziaria e la società esterna. I libri parlati così ottenuti possono essere di vantaggio per quanti siano analfabeti. E perché non auspicare una proficua circolazione di tali libri anche in altre case di detenzione affinché possano usufruirne detenuti analfabeti o extracomunitari? Le finalità del progetto si presentano estremamente valide e interessanti : attraverso i detenuti, angeli della voce, si potrebbe stabilire una rete di contatti utili sia ai fruitori del progetto, ma anche agli attori stessi, consapevoli di poter offrire qualcosa di sé per una giusta causa. Il progetto sarà presentato dal direttore dell’Istituto Dr.ssa Rita Romano e dalle promotrici dello stesso in conferenza stampa a Salerno venerdi 15 giugno ore 10 presso la sala comunale “Infopoint” (ex Capitol) Corso Vittorio Emanuele.