Mgeni, straniero

Padre Oliviero Ferro

Lo straniero è sempre quello che viene da lontano, da fuori il villaggio. Non è conosciuto e può essere un potenziale nemico. Se poi viene accettato, allora smette di essere un mgeni e diventa uno ndugu, fratello nostro. Una delle cose che sorprendevano in Africa, ma potremmo dirlo anche dei nostri paesi, è l’infinità di lingue che ci sono. Ogni villaggio ha la sua e si capisce subito se sei di quel posto o da altri parti. La tua lingua te lo fa capire subito. Ci possiamo ricordare anche un episodio dell’ angelo, quando Pietro, durante la passione di Gesù, si siede a scaldarsi al fuoco insieme ai soldati e ai servi, e una donna gli dice che dal suo modo di parlare si capisce da dove viene. Quando arriva un mgeni nel villaggio, lo sanno subito tutti. E’ uno straniero, uno che non conosciamo e bisogna fare attenzione per capire quali soni le sue intenzioni. Lo si capisce dal suo modo di vestire, se è solo o accompagnato da qualcuno. Insomma quale è il suo atteggiamento. Normalmente lo si accompagna dal capo villaggio, in modo che lui lo conosca e conosca, possibilmente, le sue intenzioni. Poi, quando lui avrà deciso se accoglierlo o no, anche gli altri potranno entrare in contatto con lui. Il capo villaggio deve pensare alla sicurezza di tutti e lo straniero potrebbe fare entrare delle cose negative. Se tutto va per il verso giusto, gli viene assegnata una capanna dove riposarsi, gli viene portato da mangiare. Insomma si comincia a considerarlo come uno degli abitanti del villaggio. A volte, alla sera, si può anche fare una festa per lui. Ma c’è sempre qualcuno che discretamente lo controlla. Non si sa mai. Quando noi missionari arrivavamo in un villaggio, già lo si sapeva e venivamo accolti bene. Non eravamo più mgeni, ma parte della loro vita. E l’accoglienza era molto bella, perché anche noi non ci sentivamo più stranieri, ma ndugu,fratelli di ciascuno di loro. Se ti senti a casa tua in ogni parte del mondo, la parola straniero non ha più significato. Sei a casa tua e lì depositi il tuo cuore, la tua vita.