“Che cosa ho fatto di male?”

Giovanna Rezzoagli

“Che cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?”. Potrebbe essere questa la pericolosa domanda interiore che in molti, e non solo chi è più fragile emotivamente, potrebbero rivolgersi dopo essere rimasti duramente colpiti dai due sisma in Emilia Romagna. Succede molto frequentemente a chi è vittima di eventi luttuosi, di qualsiasi natura, cercare di razionalizzare il più possibile il proprio dolore. Spesso è la modalità più immediata di reazione emotiva, ancora più frequente della negazione dell’evento stesso. E’ opportuno sottolineare  che per “evento luttuoso” si intende qualsiasi accadimento che comporti una perdita, sia essa di una persona cara, di un affetto, di un lavoro, della propria casa. A mente fredda e, soprattutto, quando si ha la fortuna di non essere direttamente coinvolti nell’evento luttuoso si riesce a comprendere quanto sia illogico ed irrazionale cercare di ricercare nelle proprie azioni, quali esse siano, la causa di un fenomeno naturale devastante ed imprevedibile come è un terremoto. Quando si è una vittima questo processo  di razionalizzazione è invece comprensibile e serve proprio per tentare di spiegare l’inspiegabile, ma soprattutto offre alle vittime la possibilità di trovare una sorta di compromesso attraverso il quale esorcizzare la paura. “Se mi comporto diversamente non accadrà più nulla.”: questo è il pensiero, sovente inconsapevole, che segue la colpevolizzazione interiore. Naturalmente queste ideazioni non sono patologiche e non rischiano di diventare tali, a patto però che si neutralizzino in breve tempo, in genere nell’arco di due-tre giorni dall’evento luttuoso. Altrimenti rischiano di esporre le persone a rischi nel breve e nel lungo periodo. Il pericolo, nell’immediato, è quello di rendere il soggetto altamente influenzabile da soggetti senza scrupoli pronti ad approfittarsi delle altrui disgrazie. Più a lungo termine il rischio è quello di sviluppare nevrosi di tipo ossessivo-compulsivo, nei casi più gravi quello di degenerare in psicosi depressive. Non sono aspetti da sottovalutare, specialmente in una situazione come quella che si sta verificando attualmente nella mia terra di origine, la cara Emilia, dove la terra sembra non voler smettere di tremare. Noi emiliani non siamo abituati a doverci confrontare col terremoto, in verità eravamo convinti che la nostra terra fosse a basso rischio. Io stessa non ho mai sperimentato cosa significhi una scossa di terremoto, ma da gennaio ad oggi ho dovuto imparare a conviverci. Fortunatamente, nella nostra zona, le scosse non hanno provocato danni gravi, ma si sentono e ciò è già sufficiente a creare forti disagi emotivi. Il disagio emotivo derivante dal trauma vissuto durante il terremoto e quello che si ingenera nel timore di nuove scosse possono essere molto pesanti da affrontare. Ecco perché un aiuto ed un sostegno anche mirato ad alleviare la sofferenza psichica di chi ha affrontato e sta affrontando questo dramma diventa necessario. Per spiegare meglio il concetto del pensiero auto-colpevolizzante, ricorro a questo esempio, doloroso ma concreto: spesso un bambino vittima di atti di pedofilia sviluppa senso di colpa per ciò di cui è stato vittima. Ciò avviene più frequentemente se il pedofilo è persona conosciuta, particolarmente se si tratta di un genitore. Il bimbo vittima razionalizza in questo modo “ Se è successo è colpa mia, papà (o mamma) sono buoni, non possono essere cattivi, quindi il cattivo sono io”. Lo stesso meccanismo si verifica con chi subisce violenza domestica: le donne  maltrattate spesso sono convinte di meritarsi le botte. Le persone che sviluppano pensieri auto-colpevolizzanti sono prede facili di maghi, veggenti, preveggenti e ciarlatani assortiti. Di Wanne Marchi ed affini pronti a vendere amuleti e talismani vari. Sarà pure un aspetto marginale, visto nell’ottica dell’emergenza ancora in corso, ma va ricordato che nessuno si va a cercare i fenomeni naturali devastanti. Nessuno ha colpa del terremoto, che nessuno può prevedere. Ho scritto questo articolo dopo aver letto alcuni contenuti in Rete nei quali un sedicente veggente sosteneva che i Maya avessero ragione e che ciò che sta accadendo in Emilia fosse solo l’inizio della fine del mondo, che l’uomo deve pentirsi dei propri peccati e fare ammenda per scongiurare l’apocalisse, magari facendo debite donazioni a debiti personaggi, aggiungo io.  E’ assolutamente immorale e delinquenziale proporre simili argomentazioni al solo scopo di approfittarsi dell’altrui dolore. Non esistono solo gli sciacalli che rubano nelle case abbandonate, ben più pericolosi sono quelli che si nutrono delle paure e della disperazione altrui.

29 pensieri su ““Che cosa ho fatto di male?”

  1. Sarei tanto curiosa di sapere cosa pensa don Livio Fanzaga di questo dramma che colpisce una delle regioni dove, peraltro, si lavora sodo e non ci si piange addosso. Sul terremoto in Abruzzo ha detto la sua ma poi, si vede che l’obbedienza cieca, pronta ed assoluta ha prevalso. Non mi sembra che sia l’unico comunque a stare zitto …
    Però non sono una ascoltatrice di “Radio Maria” per cui potrei sbagliarmi…
    Per il resto che dire? Gli sciacalli restano offesi dagli uomini. Sono animali ecologici, in fin dei conti

  2. Dottoressa Rezzoagli, ben fatto. Io sono rimasta disgustata quando ho letto chee il terremoto dell’Emilia Romagna era la punizione per la ricchezza della regione, che secondo l’imbecille che ha scritto, era in mano ai comunisti e non dava niente all’Italia. Le calamità piovono come le tegole in testa e guai a dove cadono. Le sue professionali parole mi rincuorano. Spero che siano da monito a quelli che lei chiama sciacalli e che io non esito a chiamare terroristi.
    Eleonora

  3. Corinna, ni risulta che Livio Fanzaga sia stato pubblicamente zitto ma qualche imbecille ha SCRITTO che la colpa è nel fatto che è una regione comunista che dà poco all’Italia. Sono sicura che l’imbecille in oggetto non confonde l’Emilia con la Sicilia.
    Si documenti.
    Carla

  4. @LUPO SOLITARIO
    Lupo, Come può essere definito uno che afferma che la causa del terremoto in Emilia è da ricercarsi nel Comunismo della regione, nelle COOP rosse e che la stessa poco generosamente contribuisce al benessere dell’Italia? Non è “don” Livio Fanzaga. Dopo quello che ha detto sul terremoto in Abruzzo gli è stata imposta (dice Corinna) “obbedienza cieca, pronta ed assoluta.”.
    Ti dò il link: http://www.rudybandiera.com/terremoto-comunisti-emilia-0531.html

    Forse lo conosci?

  5. Gentili commentatori grazie per i vostri interventi. Debbo ammettere di essere rimasta senza parole leggendo i vostri contributi. Non riesco a credere che qualcuno possa sostenere che il terremoto sia una punizione. Di cosa? Noi emiliani siamo estroversi, lavoriamo sodo, cosa vuol dire che non diamo niente all’Italia? Da noi sono tutti accolti a braccia aperte, gli stranieri, i profughi, tutti. Da noi le porte non si chiudono a chiave, ci si saluta, se qualcuno ha bisogno ci si aiuta. So bene che in rete circola ogni genere di porcheria, ma almeno un briciolo di rispetto per i morti. Non mi fraintenda signora Eleonora, non metto in dubbio le sue affermazioni, solo trovo inconcepibile tutto questo. Questo non e’ sciacallaggio morale… e’ perverso… malato… crudele. Spero che la legge intervenga, non si puó passare sopra simili infamie. I morti non hanno colore. Da emiliana mi sento offesa, umiliata al solo pensiero che qualcuno possa affermare simili … non mi viene in mente un termine adeguato.
    Grazie per i vostri commenti, anche se per una volta ho fatto una scoperta che ha lasciato me senza adeguate risorse emotive. Non c’e davvero limite alla cattiveria dell’uomo.

  6. Gentile Counselor, articolo molto ben scritto e strutturato. Sa che leggo volentieri i suoi articoli, ma anche i commenti che sempre suscitano. Ho letto il suo dolore per la segnalazione postata sul suo articolo. Lei e’ donna intelligente e sensibile: guardi avanti. L’ Emilia e’ una grande terra e lei ci ha dimostrato ci esserne degna figlia . Non soffra per la stupidita’ altrui. Continui a scrivere e sappia che c’e chi l’apprezza molto per le sue doti umane e professionali. Coraggio

  7. Mi dispiace moltissimo di quelle critiche sciocche. L’italia tutta è unita e piange per chi, ahimè, ha perso la vita sotto le macerie. Siamo altresì addolorati per la sciagura che ha causato migliaia di famiglie ,laboriose e dedite alla fatica e a conturre con serietà ed amore le proprie attività di lavoro, a perdere il proprio tetto e, nel contempo, l’impiego. Il nostro cuore è vicino a quei fratelli sventurati dell’Emilia e del nord che hanno perso i loro averi e i loro cari affetti. il nostro auspicio è che i cari fratelli emiliani usciranno dalla immane catastrofe e torneranno nel sereno per produrre più di prima, per il loro bene ed anche per la patria. Auguri! Cordialità

  8. Ho vissuto in prima persona il terremoto di Ariano Irpino, quello dell’Irpinia/Salerno/Potenza ed oggi (mi trovo qui al nord)il terremoto dell’Emilia.
    Avevo letto l’intervento della dottoressa Rezzoagli ,aldilà delle considerazioni logiche ed “umane”, non le condivido.
    Penso che in tutto ciò che è NATURA c’è del DIVINO,le azioni e le conseguenze sono nella “libertà” che DIO ci ha lasciato.
    Il progresso è in noi, i fallimenti sono in noi.
    “CHE MALE ABBIAMO FATTO?”.
    “l’UOMO DEVE ESSERE COERENTE, DIO è INCOERENTE”
    Se oggi come ieri stiamo piangendo i nostri morti la colpa è nostra che non siamo stati capaci, non di prevederli, ma di prevenirli.
    Ne abbiamo le capacità intellettuali e tecniche per l’abbisogna.
    Basta vedere che oggi ammiriamo opere umane fatte migliaia di anni fa.
    Altra cosa è scontare la colpa dei nostra infedeltà a Dio Padre.
    Si io penso che ogni nostro disaggio che patiamo sia una punizione divina.
    In altri miei post ho citato la “Teologia del Dolore” che papa Giovanni Paolo II seppe ben “sopportare.
    Ben vengano queste catastrofi, se ci pongono davanti al dubbio del ” bene e del male”.
    Basta saperle accettare e parte dei nostri peccati verranno cancellati scontando , sulla terra(il purgatorio) i nostri peccati.
    E’ troppo semplicistico dire : non è prevedibile.
    Chi dice questo è fuggire la realtà.
    La fine del mondo?
    Questo avverrà quando il “SIGNORE” penserà che i”TEMPI” SIANO COMPIUTI, quindi sia fatta la SUA VOLONTà.
    in bocca al lupo

  9. Sono spiacente di aver involontariamente suscitato una sequela di commenti ad un articolo che voleva essere tecnico, ovvero si proponeva di analizzare una dinamica psicologica che spesso si innesca nelle vittime di un grave trauma come quello del vivere un terremoto. Invece si è svelata una diversa situazione, amarissima, di cui prendere atto. Sono grata al Signor Marco ed al mio carissimo Amico Alfredo Varriale per le loro parole di solidarietà. In questo momento non èil counselor che scrive, non sarebbe etico e nemmeno umanamente possibile mantenere oggettività. Parlo da persona, da madre che martedì scorso aveva il proprio figlio all’interno di una scuola che ha tremato così tanto da essere velocemente evacuata due volte, ed in cui domani porterò mio figlio nonostante tutto. Parlo da amica che ha visto, appunto un’amica, tremare come una foglia perchè nel supermercato dove lavora sono crollati gli scaffali, ed è rimasta vedova da un anno e le sue mani tremano per poco, anche se il sorriso non viene meno. Caro Lupo, io e Lei ci siamo “scontrati” più volte su vari argomenti, e mi sta bene, Lei ha le sue ragioni ed io le mie. Finchè c’è rispetto, si può tranquillamente discutere di tutto. Confidando in questo rapporto, se vuole di divergenza di opinioni, ma, spero, di rispetto reciproco, caro Lupo le chiedo se davvero pensa ciò che ha scritto, ovvero che l’uomo è causa delle calamità naturali e/o delle disgrazie che gli capitano. Se è così, Le chiedo di rispondermi, nero su bianco su queste pagine davanti agli occhi di tutti a questa domanda: che male ho fatto io, nella mia di vita, per rimanere orfana e con una nonna di 96 anni da accudire a 17 anni? Ecco Lupo, se Lei mi risponde a questa domanda che riguarda me, senza disturbare oltre le migliaia di miei conterranei, bene, avà tutta la mia stima. Credo di possedere, dopo ventidue anni da quel periodo, sufficienti risorse interiori per riuscire a convivere, almeno un giorno su due, con quel dolore. Come me, sopravvissuti a questo o quel dramma, è pieno il mondo, ma c’è chi non riesce a farcela e cade vittima dei lupi famelici pronti a sbranarlo. Solo la psicologia delle sette può aiutare a comprendere l’abominio che si cela dietro le parole cui fa riferimento la commentatrice Eleonora, e fosse l’ultima cosa che faccio la voglio approfondire. Conoscere vuol dire davvero prevenire. Aspetto, caro Lupo Solitario, una sua risposta.

  10. Lupo, Alessandro Manzoni descrive con disincanto la pestilenza, accetta la morte, la sofferenza, e a diferenza da me, crede in un Dio che non è una natura indifferente. Non dice che la peste è dovuta a un castigo divino in nessun punto. Questo è un “cattolico”. Gli altri cattolici sono quelli che, quando la terra trema corrono a fare dei begli autodafé tra un Te Deum e l’altro. Ragione retta dalla fede contro fanatismo cieco.
    Tu hai sperimentato il terremoto in Irpinia e suppongo continui a vivere in una zona altamente sismica. Dovresti sapere che al “se” devi sostituire il “quando” in una interrogativa. Ora risponditi: se nel sisma tutta la tua famiglia e le tue figlie morissero dopo una lunga agonia sotto le macerie e il buon dio ti lasciasse in vita con le gambe mozzate sotto una trave, tutto il tempo per sentire l’agonia delle tue figlie, ringrazieresti Dio dell’averti lasciato in vita? Diresti che “il disegno divino è imperscrutabile e Dio ha voluto a sé le tue figlie? Lo ringrazieresti per lasciarti vivere con un pannolone fradicio tra una casa di riposo e l’altra con i lamenti delle tue figie a perseguitarti giorno e notte? o sei un “freddo” che ha raggiunto l’illuminazione della “divina indifferenza”? La natura ha le sue leggi e non siamo diversi dalle formiche che calpestiamo inconsciamente camminando o dai moscerini che si spiaccicano su un parabrezza. Mi fa male che un mio simile sia stato tanto sapientemente plagiato in un oratorio da ragazzino da esserne acora oggi così condizionato. A me fecero lo stesso e ancora oggi ho le mie paure inculcate da uno schifoso prete che mi raccontò con dovizia di particolari l’inferno che avrebbe accolto mio padre perché “rosso” (socialista da una vita). Ne sono venuto fuori, grazie soprattutto a ciò che questa gente ha scritto, auto-accusandosi, facendomi capire che nessun “disegno imperscrutabile” poteva contemplare la tortura inferta da un uomo a un suo simile che non capiva bene la “consustanzialità” o quella bella formuletta del “procede dal padre”. Una visione che è un insulto alla logica, ma un prete disse che la nostra “logica” differisce da una logica ben più alta. Ho anche trovato un ottimo prete che sosteneva in un circolo universitario che sono le opere a darci la salvezza. Fu spedito nell’arco di 15 giorni nell’entroterra più internato.
    Ti ho posto una semplice riflessione, Lupo. Non mi aspetto da una persona che, all’essersi accorto che esiste una ragione, risposte polemiche o battute “alla Roscia”. Un galantuomo il cui esempio è sicuramente da seguire disse a un tale “alzati e cammina”, io prego questo galantuomo di dirti, in qualche modo, “siediti e ragiona”.
    Un saluto,
    Joseph

  11. @Giovanna Rezzoagli
    Orfana di entrambi i genitori a 17 anni? Al di là del profondo dispiacere per una esperienza che penso sia stata devastante, penso che nel suo articolo profondo ed equilibrato ci sia una visione della vita del vecchio saggio. Eppure ho visto la sua presentazione in redazione. Nonn aggiungo altro: facile scivolare nel banale. Su questo giornale abbondano banalità e autori discutibili. Meno male che le donne, tutte le donne della redazione, di saggezza ne hanno tanta da compensare le stupidità di alcuni.
    Un caro saluto e tutta la mia stima,
    Joseph

  12. Lupo, ma lo sa che ha proprio un bel coraggio? Come si fa a dire certe cose? No, non ci siamo. Tutto il mio appoggio incondizionato va alla dottoresa Rezzoagli, che stimo ancora di più dopo aver letto quest’ultimo commento.

  13. Sono pazzi, pazzi da legare quelli che dicono che in Emilia se la son cercata. Poveri cristi, senza niente e in mezzo alle scosse. Che gente schifosa.

  14. Se iddio volesse davvero punire , non se la prenderebbe di certo pe la gente innoqua e laboriosa come quella dell’emilia, ma punirebbe stupratori, ladri e chi , deliberatamente , uccide per cattiveria o per abuso di potere. Ma Dio non è per niente vendicativo, per cui , non bisognerebbe immischiarlo nelle sorti della natura stessa della Terra che si sfoga in maniera naturale in ogni angolo del mondo .(Vedi alluvioni, sumani , eruzioni di vulcani, piogge tempestose e chi più ne sa ne dica) Quindi , il compito dei “Terrestri” è quello di aiutarsi a vicenda in caso di calamità naturali. Un abbraccio a tutti gli uomini di buona volontà.

  15. @Carlo di Pietro.
    @Lupo solitario.
    Meno male che almeno lei (CdP)è rimasto zitto. La sua prudenza è proprio una virtù teologale. Questo è un giornale di ERETICI!!!
    Insomma, per togliere un po’ di imbarazzo al Vicario in terra, c’è stato bisogno di incaricare il predicatore della “Casa Pontificia” (padre Cantalamessa) di fare un bel discorsetto che va dalla povertà e dal sottosviluppo per arrivare al terremoto in Giappone per concludere che terremoti e tsunami non sono un castigo di Dio. Restano però sempre “un ammonimento”.
    Questo apparve sulla stampa nazionale (perdonate la non puntuale citazione) a proposito del sisma in Giappone il 23 aprile 2011.
    Saluti all’autrice e a tutti i lettori “ortodossi”.

  16. Il mio caro amico Alfredo ha espresso il pensiero piú appropriato. Condivido in tutto le sue parole. Spero che chi abbia pronunciato o scritto quelle oscenità ne risponda alla legge degli uomini e a quella che non e’ di questo mondo. Intanto siamo sempre in preda alle scosse di terremoto.

  17. L’articolo tratta in modo esaustivo il tema del trauma post traumatico, in un aspetto particolareggiato ma reso fruibile da tutti. I miei più vivi complimenti alla giornalista che è riuscita in quest’intento nient’affatto banale. Parimenti faccio notare che le affermazioni sull’aspetto punitivo del terremoto sono una bestemmia per chi è credente vero. Purtroppo il fanatismo religioso esiste ed è un fatto che l’ala più integralista della chiesa stia diventando un problema in seno alla chiesa stessa. Sono queste uscite che portano all’emorragia di fedeli. Complimenti alla preparatissima giornalista.

  18. continuo a meravigliarmi
    perchè si censurano i miei interventi di risposta, mentre si lasciano quelli di Joseph(per intenderci non quello d’altre Tevere)
    Questo suo intervento è solo squallido.
    Io non le auguro quanto ha scritto.
    Per la dottoressa Rezzoagli,
    il Signore sa a chi mandare le prove più dure, e non le manda mai tanto “pesanti” che non possano essere sopportate.
    Una sola ulteriore considerazione: che colpa hanno i bambini uccisi, STRAZIATI con l’aborto?

    in bocca al lupo

  19. “……caro Lupo le chiedo se davvero pensa ciò che ha scritto, ovvero che l’uomo è causa delle calamità naturali e/o delle disgrazie che gli capitano.”

    Veda signora,visto che mi trovo in un nido di “vipere” le voglio rispondere “laicamente”.
    L’uomo mille volte è causa delle calamità naturali di cui successivamente ne è vittima.
    La Natura sa fare giustizia.
    Questa si riprende prima o poi quando l’uomo, scelleratamente, gli ha tolto e lo fa con cruda realtà-
    Frane, incendi alluvioni, terremoti non sono forse riequilibrio della Natura stessa?

    La difesa dell’ambiente è una scienza, mi viene da dire la difesa del CREATO, che solo chi ama Dio può veramente esercitare.
    Con i gruppi di ricerca ecologica i G.R.E., ancora prima dei “meloni”(verdi fuori e rossi dentro) negli anni settanta, iniziammo a parlare di difesa del territorio, contro il nucleare, parlavamo di energie alternative, rimboschimento dei suoli, lottavamo contro gli OGM e chiedevamo ricerche sulla “fusione” a freddo.
    Noi eravamo convinti, come lo sono ancora, che l’uomo, per poter godere del suo “stato”, deve essere l’arbitro e il guardiano della natura.
    Nulla è imprevedibile,la prudenza è tutto.
    Mi dispiace dire una cosa, però mi avete conosciuto, non resisto:
    Fa che volete dare le colpe all’imprevedibbilità per voler gistificare corruzione, controlli e licenze inesistenti nelle province “rosse” d’Italia.
    in bocca al lupo

  20. Lupo, grazie per la risposta Franca. Lo sarò anche io. Lei dice che Dio manda le prove a chi le puó sopportare. Da un punto di vista logico, per quello che mi riguarda, ha ragione: sono viva. Non mi sono suicidata, mi sono “solo” ammalata di depressione, sono diventata una persona molto diversa da quella che ero. Ho saputo sopportare? Francamente, no. Dopo ventidue anni dalla morte dei miei genitori non ho minimamente superato la perdita. Non ho mai dato colpe a nessuno, i primi tempi le davo a me stessa, poiché io sono nata quando mia madre aveva 40 anni e la scienza dice che avere il primo figlio dopo quell’eta’ rappresenta fattore di rischio per il tumore al seno. Colpa mia se mia madre e’ morta? Forse, ma non certo per qualcosa che ho fatto io, che di sicuro non ho chiesto di venire al mondo. Ora ci convivo, ma si immagini a 17 anni come si convive con questo. L’esempio dei feti abortiti e’ uguale: che colpa hanno? Nessuna. Questo e’ logico, Lupo. Sono vittime, come me , come i tanti finiti sotto le macerie delle loro case o luoghi di lavoro. Io poi sarò pure una delle vipere che nomina, pero’ mi sforzo di capire il Suo punto di vista. L’uomo e’ davvero causa di tanti mail, ma nascono da lui e lui solo: Hiroshima, l’olocausto degli ebrei, la diffusione dell’aviaria. Tutti frutti della violenza contro l’uomo e la natura. Ma da questo a dire che l’Emilia e’ causa del terremoto che la ha colpita ne passa. Ci vivono persone che, come in tutto il resto dell’Italia, sono buone, altre cattive. Secondo il Suo ragionamento mi debbo aspettare un terremoto in Liguria perché ci abita una vipera come me? No Lupo, questo non lo credo. La ringrazio, come ringrazio gli altri commentatori per aver condiviso i loro punti di vista.

  21. Perchè si vule scendere nel particolare, quando i miei interventi parlano di con cause, di fattori oggettivi, di chi subisce dei “torti” a causa del proprio vicino?
    Qualcuno diceva : “colpirne uno per educarne cento”( vi invito a non aggredirmi).
    E’ stato il sindacalista Landini a girare i riflettori sulle amministrazione(rosse) che non hanno effettuato i controlli dovuti e tanta gente è morta mentre cercava di portare a casa il giusto, per il sostentamento per la propria famiglia.
    Ci sono stati capannoni sbriciolatisi ed hanno provocato morte mentre di fianco altri capannoni, sono lì integri dove si può lavorare, senza neanche una crepa.
    Ecco cosa intendo dire ai tanti, qui su questo giornale, che l’uomo paga per le proprie colpe.
    Per chi chi subisce dolorose prove(muore, è mutilato, perde i propri cari), ci dovrebbe essere una giustizia terrena che andrebbe ad analizzare le cause e punire chi doveva sorvegliare e non l’ha fatto.
    Il terremoto è un fatto imprevedibile?
    Certo, tuttavia a me sembra che in val Padana sono stati fatti da qualche anno dei lavori nel sottosuolo che avrebbero dovuto utilizzare i vuoti scoperti (caverne) per stipare grandi quantità di gas, sarà vero?
    Ecco cosa intendo con il riequilibrio della natura.
    Per quanto riguarda le prove personali che andiamo a sopportare, tutte, io come Cattolico penso che siano prove e pene che servano per l’espiazione dei miei/nostri peccati(Teologia del Dolore) sulla (purgatorio)terra.
    Penso che le critiche scialbe e volgari che mi sono state fatte su questa pagina, siano lo sfogo di pochi sfigati relativisti.
    Ieri si è visto che UN MILIONE di persone(con notizie date in terza “pagina”) hanno smentito il prof. Sguerso e tutti voi “illuminati di trez’ordine dimostrando(senza enfasi da parte mia) che la CHIESA di CRISTO non stà tutta dietro il “portone di Bronzo”, ma sta nel mondo sta nella gente che saprà prendere i “forconi” e gettare a mare, o “all’inferno” (il card. Ruffo ve lo ricordate) chi pensa di andare “oltre” all’umana e SANTA pazienza.
    Sapete perchè: perchè, come ha detto LA VERGINE MARIA:” alla fine IL MALE NON PREVARRà”.
    in bocca al lupo

  22. Lupo, con tutto il rispetto, non ho capito cosa voglia esprimere nel suo commento. Solo un punto ho capito, e lo condivido: se sono crollati alcuni capannoni nel sisma ed altri no bisogna andare a cercare chi li ha costruiti e vedere se vi sono responsabilità. Sin a questo punto tutto chiaro, poi nebbia. Non vedo cosa c’entri il mio collega Fulvio Sguerso, il Papa e tutti i credenti che si sono radunati in piazza ad accoglierlo con chi invece di offrire solidarietà alle vittime del terremoto sputa sentenze affermando che l’Emilia è stata punita da Dio col terremoto. Io mi sono fatta di Lei l’opinione di un uomo colto ed intelligente, ma a volte troppo infiammabile. Caro Lupo non ho mai dimenticato un commento, ovviamente anonimo, che mi prometteva il rogo per aver osato scrivere un articolo su Darwin. Certe forme di estremismo possono essere affrontate in due modi: con sufficienza, tanto paiono assurde, o con timore, perchè basta un uomo ad aizzare le menti deboli. Io mi oriento sulla seconda, ecco perchè credo nel dialogo, non tra sordi, e nell’incontro tra diversi punti di vista. Lei si definisce cattolico praticante, ma allora mi spieghi come fa a validare, seppur velatamente, certe esternazioni che, a me cattolica come lei, sembrano la pura negazione del messaggio del Cristo?

  23. Una sola dimenticanza, caro Lupo, scusami …
    Speriamo davvero che alla fine il male non prevarrà. Non perché lo ha detto Maria di Nazareth, ma solo perché il male viene dall’intolleranza, dalla prevaricazione, dalla sfacciata ricchezza, dalla corruzione, da tutto ciò che causa sofferenza inutile a un nostro simile.
    Vorrei evitarti di essere validato come “eretico” dai tuoi compagnucci di Fede. Guarda che la posizione del mio omonimo trasteverino non concorda con il conclamare che i terremoti sono un castigo di Dio, nepure per quegli infedeli Giapponesi! …
    Documentati ” e statte accuorto” …
    Joseph

  24. dottoressa Giovanna, lei si è fatta un un’idea parziale del mio essere.
    Certo, sono infiammabile(da FIAMMA) ma solo quando si toccano i valori e le iddee per cui tanti, troppi, giovani camerati sono morti.
    Sul resto, se ha letto alcuni interventi, mi scivolano addosso e gli do il valore che meritano, niente.
    Per quel che mi riguarda, mi sono sempre firmato, c’è qualcuno che ha approfittato del mio nomignolo per fare delle affermazioni, ma le ho subito smentite.
    Il rogo lo riservo alle idee , secondo me , sbagliate.
    Guardi signora, con il “BATTESIMO” abbiamo avuto l’investitura di Re, Sacerdoti e Profeti; con la Santa CRESIMA li abbiamo confermati in età matura.
    Questi ministeri vanno svolti appieno per poterci meritare la “vita eterna” a cui io aspiro.
    Come dice S. Paolo ad ogni persona sono stati dati dei carismi particolari e questi devono farli fruttare per la “Giusta” battaglia.
    Se posso definirmi, da sempre ho aspirato ad essere un”GUARDIANO DEL TEMPIO”, e con tutte le mie debolezze e mancanze cerco di esserne degno.
    Ritornando al suo”“Che cosa ho fatto di male?”, le ripeto, siamo colpevoli, in maniera oggettiva, del male che gli altri fanno e noi non riusciamo a fermarli, a correggerli a CONVERTIRLI.
    Mi rendo conto che queste parole suonano “stonate” in una società RELATIVIZZATA ed EGOISTA.
    Mi creda, noi soffriamo per gli sbagli dei nostri “fratelli”.
    in bocca al lupo

  25. Gentile Lupo, è chiaro che Lei ha una visione molto rigida della religione-Non mi fraintenda, non è una critica la mia, ma solo un’osservazione che mi permetto. Nessuno mi dice che Lei sia nell’errore ed io nel giusto ad avere una visione molto più elastica sull’umana natura. Credo che scoprirò la verità dopo il trapasso, se ci sarà una verità. Io credo che ci sia, ma non ci penso minimamente a dare in mano la mia vita a chi, umano come me e come Lei, crede di avere una qualsiasi certezza. Le dirò di più: sono convinta che sia un grandissimo atto di superbia ritenersi “più nel giusto” di un altro in tutto ciò che non è riconducibile all’oggettività indiscutibile. Lei non è stonato, è coerente, ed io l’apprezzo per la sua coerenza che la rende meno solitario di quanto forse vorrebbe credere. Anche io mi infiammo, e non poco, se mi si tocca sui nervi scoperti. Anche io mi sento molto solitaria nel mio essere intransigente (con me stessa, non con gli altri) nel non aver mai fatto compromessi. Anche io mi sento sola nel mio modo di essere, che, di fatto, mi isola molto da quella società di cui cerco di capire la natura. E’ vero che questo comportamento ha un qualcosa di schizofrenico, ma nessuno di noi è un’isola. Per cui caro Lupo, nelle nostre differenze, io vedo anche molte somiglianze, e spero di non offenderla con questa mia conclusione. Chiudendo questo lungo ma non certo inutile confronto con un sorriso: Lei mi ha suppergiù definito vipera, per cui tra bestie (come diceva Fernandel- Don Camillo al suo amico Gino Cervi-Peppone), ci si intende.
    In bocca al lupo anche a Lei.
    giovanna

  26. Certo, Lupo, “correzione” e conversione tirati su con la corda e poi mollati, infine quando “convinti” se si era poco credibili, liberati dal fuoco per la pietosa salvezza dell’anima.Ovviamente questo è il minimo che capitasse stando a quanto leggo su un libello scritto da un pio conversore…addetto a questi lavoretti. Il tuo spirito non sembra dissimile, Lupo, guardiano del tempo. Citi San Paolo? proprio il primo che tranciò giudizi d’intolleranza. Il senso religioso come “partito”. Ma per fortuna non aveva allora ancora i pieni poteri dell’inquisizione. Quello che non trovava “conveniente” un “normale” rapporto tra uomo e donna (era già “anziano” o solo asessuato?). Rispetto la tua fede (contento tu …) però non “infiammarti” se qualcuno dei tuoi canta fuori dal coro: già tu sei un eretico e perché ti fa male al fegato e l’autolesionismo è “peccato” (lo sai vero?…).
    Devo, ahimè, prendere atto che leggi con poca attenzione e proprio non ti entra nelle tue sensibili orecchie.

  27. Quando si superano le convenzioni moderne (cioé quelle attuali, di ogni tempo) in forza delle quali ci si crede invincibili ed eterni, si é costretti a fare i conti con la dura realtà quando meno ce lo aspettiamo.

    L’uomo é fragile e le sue cose non lo sono di meno.

    Sono assolutamente convinto che se tutti avessimo il cuore rivolto verso Dio nulla di male ci accadrebbe, e la morte sarebbe solo un addormentarsi per un attimo, seguito da un risveglio luminoso.

    Ciò detto tutti hanno colpe da espiare e speranze da confermare. E’ normale che sia così e in ciò non c’é alcun intento terroristico o irrispettoso del dramma (anzi, della tragedia) che ha colpito popolazioni fraterne. Né il tono vuole essere millenaristico.

    La colpa esiste, e non é prerogativa di alcuno. L’innocenza… morì fanciulla. E forse non é nemmeno mai nata.

    Ma questo non c’entra nulla con il terremoto.

    Per inciso ricordo a tutti che nella religione cattolica NULLA autorizza a credere che una calamità sia diretta conseguenza di una colpa. Sono i protestanti a credere, al contrario, che uno paghi qui sulla terra per le sue (presunte) colpe. Castighi, inoltre – e come se non bastasse – proprio per questo sarebbero meritati e giusti. Anzi, secondo loro, se uno patisce quella che a prima vista é una punizione divina, allora – anche se non si sa il perché – quello é un peccatore che merita la punizione…

    Dio, al contrario, é Misericordia. E so, in quanto io padre, che non gioisce affatto delle sofferenze dei Suoi figli, cioé di noi.

    Il “sonno della Ragione” non c’entra nulla con la religione. E anche Kant, che della Ragione capiva “qualcosa”, dopo aver smontato tutta la filosofia del suo tempo (e anche precedente), si arrendeva davanti alla constatazione che la Fede sta al di là della Ragione, ma non per questo é meno ragionevole, o tratta di favole.

    Anzi…

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