Napoli: “Cara Italia” il direttore Rita Occidente Lupo presentazione sede Consiglio comunale

Martedì 30 maggio, ore 16,00 a Napoli, Via Verdi 35 sala Nugnes, sede del Consiglio Comunale Napoli presentazione del libro “Cara Italia, ti scrivo” di Giuseppe Lembo edito da Torre Antica – Cilento – Elea, che affronta i gravi problemi del nostro Paese e del Mezzogiorno che oggi soffrono di in una condizione di assoluta precarietà. Partecipano: Pietro Zocconali, Emanuele D’Acunto e Lucio De Liguori (ANS); Amato Lamberti, (università federico II); Raimondo Pasquino (università di Salerno); Luisa Iavarone (università Parthenope) Guido Milanesi (onorevole); Giuliana De Sarno, Presidente III Municipalità di Napoli; Modera Rita Occidente Lupo,direttore del nostro quotidiano Dentro Salerno. Cara Italia ti scrivo è un libro-inchiesta non datato; affronta con forza, i gravi problemi del nostro Paese in una condizione di assoluta precarietà. In tanti hanno detto che si tratta di un libro-verità anticipatore di eventi che si sono regolarmente verificati, aggravando il disagio sociale dovuto ai tanti mali d’Italia. Ancora una volta, come nella sua buona e generosa tradizione di scrittore-saggista, Giuseppe Lembo non si abbandona agli isterismi diffusi del “non c’è niente da fare”; da non rassegnato, così come ben espresso dall’ottimismo dei precedenti libri-inchiesta, ultimi dei quali “I Crocefissi del Sud” ed “I globali del Terzo Millennio”, nonché in tutta la sua produzione di servizi-inchiesta di un giornalismo finalizzato al comunicare autentico, è fortemente convinto che i mali d’Italia possono anche essere superati e con albe nuove, diventare nuovi percorsi di vita basati sul bene comune, sulla vita di qualità, sull’etica condivisa, sull’importanza della cultura, insostituibile fonte e strumento di cambiamento e di sviluppo. Questo per l’Italia che verrà; questo in modo particolare ed indifferibile per la Campania e per il Sud più in generale, se si vuole che il Sud e l’Italia tutta, abbiano un futuro possibile. Giuseppe Lembo usa toni forti e qualche volta anche maldigeribili; sono toni non compiacenti né compiaciuti e comunque molto amari. Lembo, pronto ad affrontare le tempeste della vita senza mai piegarsi, non è un rassegnato e tanto meno, un silenzioso fatalista per cui “così è” e “così deve andare”. Tenta, con il protagonismo della ragione, unito alla forza dei più nobili sentimenti umani, di scrivere pagine nuove per un diverso futuro della Campania ammalata di uomo, del Sud e dell’Italia più in generale. Vuole un’Italia veramente unita e rinnovata; vuole un’Italia protagonista in Europa e nel mondo; un’Italia da vivere, senza né esaltati traditi, né italiani suicidi per l’impossibilità di campare.  Vuole non solo affollate metropoli, bisognose di tutto, ma anche piccole realtà umane vivibili e pieni di vita bella da vivere per quel calore dato dalla gente dalle radici lontane, per cui sa essere saggia e vivere la propria vita dell’essere così come ci è stato insegnato dal pensiero parmenideo, assolutamente estraneo ai fragori, al consumismo sfrenato, alla sete di possesso di beni materiali e ad una dimensione stravagante dell’apparire che annulla l’essere ed i suoi valori.

Per questo impegno Giuseppe Lembo ha pensato a Cara Italia ti scrivo, un libro che apre al confronto, ponendo sul tappeto problematiche tutte da risolvere ed al più presto; il tono è del dialogo costruttivo, senza accusatori né accusati e tanto meno inquisiti da mandare al rogo. È un libro che spinge a riflettere. Ciascuno può trovarvi le sue verità, le sue certezze e l’inizio di un cammino nuovo per una vita nuova, da vivere soprattutto in direzione del bene comune. Un libro che non può non essere letto da chi vuole porsi come protagonista di futuro e fare, per quanto è possibile, la sua parte per cambiare il corso della vita d’insieme, ponendosi in atteggiamento costruttivo, da protagonista e non da rassegnato, indifferente a tutto. È un libro che ama ed apre le porte al dialogo con il mondo. Attraverso la sua prossima pubblicazione di Lettere al mondo, un’antologia di pensiero dal titolo “Caro Mondo ti scrivo”, Giuseppe Lembo, riprende le vie del sapere universale e del pensiero dei saggi della storia umana, tracciando rapporti virtuosi e costruttivi con alcuni grandi del mondo, sia del passato che del presente; tanto perché esempi, saperi e valori devono essere considerati ed utilizzati come grande risorsa universale e come patrimonio dell’umanità verso cui rivolgere religiosamente la nostra attenzione di uomini della Terra, nati per essere liberi e per evitare che gli altri diventino inopportunamente schiavi di padri padroni che ancora pensano diabolicamente alle sole strategie possibili per dominare l’uomo schiavizzandolo e con l’uomo, per dominare il mondo, per affamare il mondo, per martoriare il mondo,compreso quello  dell’infanzia con bambine e bambini oggetto di piaceri e/o di un inopportuno ruolo di soldati in disumane azioni di guerra. Il libro Cara Italia ti scrivo è un grido di dolore, ma anche un percorso di speranza di una nuova saggezza umana al servizio della gente italica; al servizio dei più deboli e di chi soffre, imparando concretamente una nuova lezione di vita tesa, prima di tutto, a ridurre gli egoismi e l’accanimento del senso del possesso che spinge egoisticamente tanti al tutto per sé ed a quell’ozio del pensiero che porta all’indifferenza assoluta nei confronti delle sofferenze umane e delle diversità in cammino. Dopo Cara Italia ci sarà di Giuseppe Lembo Caro mondo ti scrivo; un libro ormai pronto ed in attesa di essere pubblicato. Anche questo libro è pensato come il frutto di un amore antico che congiunge le due lontane realtà umane locale-globale (glocal), in parte già embrionalmente affrontate nel libro “I globali del Terzo Millennio”; oggi l’umanità non più stanziale, ma dinamicamente in movimento, è in cammino verso mondi sconosciuti, portando in dono agli altri, la propria diversità, una ricchezza per tutti, sempre che un’intelligente mediazione culturale ne permetterà quell’insieme-incontro teso all’obiettivo dell’insieme umano universale e non più a sterili, fanatiche e quanto inopportune divisioni tra le razze ed i popoli della Terra, dovute sempre più spesso a gravi ed egoistiche incomprensioni, il frutto di violenti egoismi, di fanatismo, di incomunicabilità o peggio ancora, di razzismo mascherato e non, verso gli ultimi della Terra. Giuseppe Lembo da questo incontro a Caserta, ne è certo, avrà nuovi stimoli per continuare a scrivere di mondi senza confini e di quella universalità umana, senza mai trascurarne il cuore che è rappresentato dal suo Cilento; dal suo amato Cilento, un vero e proprio ombelico del mondo non tanto e solo per l’appartenenza, quanto per essere la Terra dei saperi eleatici, oggi importante patrimonio del mondo, così come riconosciuto dall’UNESCO. Anche quando i suoi pensieri e le sue idee navigano per le vie del mondo e percorrono strade sconosciute, per perseguire “virtute e conoscenza”, c’è sempre un appassionato ritorno di Giuseppe Lembo alle radici, alla cultura cilentana, all’appartenenza ed ai luoghi dei saperi dell’essere, universalmente conosciuti, senza i quali il futuro del mondo e quindi anche il nostro è, purtroppo, un futuro senza futuro. Il Cilento e più in generale la Campania per uscire dal guado deve saper diventare un importante laboratorio di idee e di pensiero, tornando opportunamente all’essere ed alla sua umanità profonda; per questo, bisogna necessariamente riannodare i tanti fili spezzati, portare in primo piano il rispetto umano tra le diversità e rendere centrale la cultura, la grande forza dell’uomo per cambiare dentro, e farlo diventare attivo protagonista; per creare sviluppo e per utilizzare senza egoismi, le tante risorse di cui dispone, il territorio campano che, se bene sfruttato può aiutare a far crescere umanamente, socialmente ed anche economicamente la gente, purtroppo ancora in fuga (una fuga oggi soprattutto di cervelli) verso mondi migliori, con la speranza nel cuore, di tornare un giorno alle radici ed alle pietre parlanti dei tanti paesi dell’anima che fanno parte di una Campania Museo, purtroppo sempre più abbandonata e morente, deve trovare un nuovo corso, una nuova identità umana, sociale e culturale.Per guardare al futuro, la Campania, prima di tutto, ha assolutamente bisogno del potenziale giovane delle sue risorse umane, in fuga ed in giro per il mondo, nella speranza di poter cambiare le proprie condizioni di vita. Quelle tante risorse in fuga devono tornare ad animare tutta la Campania ed a costruire, come progetto d’insieme, un progetto di futuro, nel rispetto dei territori, della cultura e del turismo possibile. Il protagonismo campano, volendo, può dare anche la sveglia salvifica all’Italia morente. Lembo, da scrittore, da giornalista, da sociologo, con l’orgoglio e l’entusiasmo di sempre, è disposto a fare la sua parte, mettendo al servizio della gente, il suo quotidiano impegno di comunicatore autentico. La rinascita della Campania, un luogo di eccellenza culturale non solo italiana, ma universale, considerata l’universalità dei suoi saperi, dei suoi mondi, mondi da non dimenticare, mondi da continuare a far vivere, affidandoli non solo alla nostra memoria, ma anche a quella del futuro che verrà, come patrimonio e ricchezza universale dei tanti popoli in cammino sulle vie della PACE, passa, prima di tutto, attraverso percorsi di nuova umanità, con al centro la cultura, la sola a poter liberare la Campania, il Sud e tutti i Sud del mondo, dal grave deficit di sviluppo e dal male oscuro che si chiama malessere antropico.

Un pensiero su “Napoli: “Cara Italia” il direttore Rita Occidente Lupo presentazione sede Consiglio comunale

  1. Carissima Direttrice, con un pò di fortuna riuscirò a presenziare all’evento. Sarà un vero piacere riascoltare dal vivo le sue sempre pregievoli parole.

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