E Sestri si tinse di rosa

Giovanna Rezzoagli

Questa mattina Sestri Levante era pennellata con due colori: un azzurro stupendo di un cielo perfetto che si scuriva sino a sciogliersi nel blu scuro del mare, e poi il rosa che si trova i ogni angolo. Già, oggi arriva il giro, la corsa rosa. E tutto si ferma. In televisione sarà possibile osservare il bellissimo entroterra di Sestri, le bellissime colline di Santa Vittoria, per poi scendere verso la periferia e, infine, giungere nel centro. Per chi è attento, sarà possibile persino ammirare la, chiamiamola pittoresca, rotatoria a “fagiolo” proprio poco prima del traguardo. Quando la percorro ogni giorno mi chiedo se ve ne sia un’altra così “intelligente” in qualche altro remoto angolo d’Italia. Comunque, tra il rosa e l’azzurro, c’è sempre il grigio di una periferia sempre desolatamente abbandonata. Il giro la sfiora, questa periferia. Con le sue mini discariche e la sempre più devastata mini rotatoria (la più piccola in Italia?), sempre più a pezzi. Non importa, all’Italia che starà a guardare verrà offerto uno spettacolo superbo, perché la città delle due baie è davvero bella. La speranza è che non si verifichino gravi incidenti, come quello che funestò il giro lo scorso anno con la morte del ciclista Weylandt. Le strade di Liguria, davvero sospese tra terra e cielo, offrono panorami stupendi, ma sono infide come poche. Noi oggi siamo agli arresti domiciliari, tra gara ufficiale e molte altre collaterali. Il tutto in nome di uno sport che è sempre più calamita di euro e sempre meno di sani propositi. Pazienza, si spera di non dover correre all’ospedale. Pazienza anche se a pochi chilometri dall’arrivo c’è la sede di Fincantieri di Riva Trigoso, che rischia la chiusura. Pazienza, se anche oggi l’apparenza vince sulla sostanza.