Leggere a volontà!

di Rita Occidente Lupo

La crisi della lettura avanza smisuratamente. I dati, emersi dalla vetrina del libro torinese, tutt’altro che confortanti.  Il gap delle case editrici, alle prese con l’on line per sopravvivere al macero della carta stampata. L’Italia si salva in calcio d’angolo per la narrativa adolescenziale, recuperando sulla no fiction. In pattumiera anche la saggistica d’autore, il romanzo autobiografico, che finisce per coinvolgere nicchie molto delimitate di mercato. Così si sdoppia il filone degli amanti della lettura: se da una parte il vecchio topo di biblioteca, ama virtualmente ed in tempi più condensati, lasciarsi andare alla lettura, dall’altra i nostalgici del “petrolio”, che amano intinger il pollice nel calamaio del tempo, ancora ad affastellare pile cartacee nelle librerie domestiche. Sotto la polvere contemporanea, gusti vecchi e nuovi. Mutata anche la catena distributiva, conforta che nello scenario europeo anche altri Paesi, come la Spagna, vivano alle prese con una crisi che investendo ogni campo, spazza via anche la cultura tradizionale, quella che resta immortalata dai tomi, per paura desser sottratta dalla rete mangiatutto.  Di qui l’allerta per i nuovi talenti letterari, per le case editrici, non più a caccia di novelli pionieri, bensì di creatività atta a suscitare interesse ed a trainare ancora bibliofili del tempo libero!

3 pensieri su “Leggere a volontà!

  1. La carta costa.
    Un libro con illustrazioni a colore in carta India glossy avrebbe costi di produzione proibitivi. L’e-book offre una visione delle immagini più fruibile e brillante.
    Per i “classici” ci sono minori problemi per l’editore. Google e Microsoft si stanno scontrando proprio sul terreno degli e-book. E’ questo il futuro. Con buona pace di tanti alberi in meno da tagliare, magari per pubblicare emerite idiozie come ogni tanto ci è dato prendere atto proprio da questo giornale.
    Il segnale della razionalizzazione dei costi ci viene dai cataloghi, un tempo inviati a profusione. Oggi vengono inviati solo a richiesta e solo a clienti “compranti”, tanto ci sono in Internet.

  2. Secondo me, la buona e assidua lettura , capace di riempire e sviluppare la mente umana, dovrebbe iniziare, appunto, quando si è nella più tenera età, vale a dire , quando si è nei primi albori dela vita scolastica e che si riesce a leggere.
    Quando non esisteva la televisione, ne il computer o telefonino ed altri aggeggi della comunicazione erano pochissimi i ragazzi che potevano permettersi il lusso di comprare qualche giornaletto come il corriere dei piccoli ed altri stampati simili. a a tali ragazzi non mancò di certo la facoltà di acculturarsi e di proseguire ad amare la lettura, distinguendosi, così ,dalla massa degl’ignoranti.
    oggi, purtroppo, i ragazzi sfruttano altre fonti culturali , anche se a tanti piace ancora leggere libri. Ma bisogna riconoscere che le nuove fonti di comunicazione come appunto lo sono la televiosione , il computer ecc. distraggono le nuove generazioni e gli tolgono lo sfizio e il tempo necessario per dedicarsi alla lettura di libri per ragazzi , che a mio avviso , sono stati e restano di profonda cultura e di veri e sani insegnamenti.
    Cordialità

  3. @Joseph:

    ti segnalo, però, che un lettore di e-book buttato nella spazzatura è inquinante e che comunque, per produrlo, si sarà inquinato. Quindi, sicuramente meno alberi abbattuti, ma considera anche i costi di produzione/smaltimento di device come smartphone, tablet, readers, etc. Io aspetterei un attimo a dire che inquinano meno (per non parlare di quello che emettono). Anche per i costi, cui fai riferimento: un e-book reader decente costa sui 120 euro, un tablet sui 700. Poi ci sono i libri da comprare. Credo che quello che scomparirà è la vendita di libri usati da un generazione scolastica all’altra…

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