Salerno: Cstp, il monito Cisl

 “Portare alla liquidazione una società di trasporto pubblico è qualcosa di assurdo, segno di una politica sempre più lontana dai territori e dai cittadini. Chi ha sbagliato in questi anni deve pagare, visto che i colpevoli stavolta non sono sconosciuti”. In questo modo Giovanni Giudice, segretario generale della Cisl salernitana, interviene sul momento drammatico vissuto dal Cstp, l’azienda di mobilità salernitana messa in liquidazione nella giornata di ieri dall’assemblea dei soci che hanno deciso di non ricapitalizzare. “In questo momento siamo vicino ai lavoratori e come Cisl, insieme al segretario di categoria, Sergio Galdi, stiamo seguendo con attenzione la questione. La situazione va risolta immediatamente. La gente è esasperata, pronta a dare vita a gesti sconsiderati e per questo tutti dobbiamo fare qualcosa”. Il sindacalista cislino non le manda a dire e lancia un appello a tutte le forze politiche ed istituzionali: “Far chiudere un’azienda di mobilità pubblica è qualcosa di inaccettabile. Come faremo a garantire il diritto al trasporto dei cittadini, cosa diremo alle famiglie che si troveranno senza nessun sostegno economico. Questa situazione ha dei responsabili precisi. A loro va chiesto di risolvere la questione, altrimenti chi ha sbagliato dovrà pagare. Fargliela passare liscia ancora una volta non è possibile”. Un Giudice duro, che poi entra nel dettaglio della questione: “Ho saputo che i soci non hanno voluto ricapitalizzare qualcosa come 2 milioni di euro circa, la cifra necessaria per uscire al momento dalla situazione più drammatica. Mi sembra assurdo. Si parla di finanziare progetti come la metropolitana e l’aeroporto, ma poi si taglia il trasporto su gomma, quello che consente alla maggior parte dei salernitani di spostarsi ogni giorno. C’è bisogno di un atto di responsabilità da parte di tutti ora”. E il sindacalista della Cisl ha già una soluzione pronta: “Per evitare la liquidazione e cercare di risollevare la situazione adesso bisogna solo dismettere il patrimonio dell’azienda. La prima cosa da mettere in vendita sono gli uffici di piazza Matteo Luciani, che possono fruttare soldi liquidi immediati ed indispensabili per il bene dei lavoratori. Il Consiglio d’amministrazione dia vita a questo provvedimento in maniera veloce”. Infine Giudice si appella alla politica: “Anche se molti enti hanno deciso di non ricapitalizzare so che molti esponenti politici hanno preso un impegno concreto per evitare il collasso vero e proprio. Ci aspettiamo un atto di responsabilità da parte di tutti e, in particolare, da Provincia e Comune di Salerno. A pagare non possono essere sempre i lavoratori ed i cittadini che, in queste ore, si trovano letteralmente a fronteggiare una crisi del trasporto pubblico senza precedenti”.