Bracigliano: sfida amministrativa tra Iuliano e Rescigno!

Rita Occidente Lupo

Si riscaldano i motori e Bracigliano va alle urne, sulle rose primaverili, scegliendo a chi consegnare la fascia tricolore. Sembrerebbe scontato, alla luce dei rumors, delle dicerie, di quel gossip che anima le tranquille serate dei piccoli Comuni collinari, che ci sia un cambio della guardia, non solo per lo scadenzario del secondo mandato di Ferdinando Albano, ex consigliere provinciale. Soprattutto quando il malcontento la fa da padrona ed è più facile lamentarsi, che costruire. Invocare un novello veltro, quasi taumaturgico, per sciogliere situazioni incancrenite dall’abitudine o  lanciarsi in braccio all’opportunismo del momento. Così appare il mare magnum della politica, di una certa politica che ancora indossa l’habitus clientelare, per tentare di corrompere proseliti. Il canto delle sirene, puntuale ad ogni squilla elettorale, attrae quanti pronti al salto della quaglia, in cerca d’un posto al sole. Al di là di ogni ideologia politica e di ogni ideale. Da un bel pezzo che si va biascicando, che i partiti non esistono più. Affidati  alla nomenclatura d’una Prima Repubblica, refrattaria d’ideali, ma serva di consensi. Ma la Seconda, che voleva invertire la marcia, non è riuscita a far di meglio. Tranne che ad offrire lo spaccato d’un fallimento bipolare, annaspante da ogni parte, anelante ad un ipotetico Centro, unica zattera di salvataggio! Un Centro ideale, non quello rattoppato da una miriade di formazioni spontanee, sorte dalla sera al mattino dietro sigle del “fai da te!” Una politica, quella di casa nostra, che ha messo a riposo l’urlante altoparlante, schiodato i palchi comiziali, arrestato le promesse dell’ultim’ora, lasciando ancora in piedi l’impalcatura delle super accorsate segreterie politiche, dei mille “santini” nelle buche postali, dei mega manifesti con faccioni sorridenti, dei buffet brindanti all’arrembaggio! Nei piccoli centri, dove sembra che gli echi metropolitani siano tutt’altra storia, dove ancora il vicino, si sente quasi obbligato, a votare il mezzo parente, dove il medico del paese, si ritrova una buona fetta di mutuati, quale papabile borsino di consensi, le cose vanno sotto un altro cielo. Nella direzione ancora della semplicità quasi, cioè di quella che tiene quasi sotto controllo, il polso d’un assenso già ai primi ruggiti delle urne. Malgrado le mille incognite che ogni campagna elettorale prevede: il segreto delle urne, ancora skotcchato all’ultimo sballaggio! A Bracigliano, paese che conta un pugno di case, tra circa 5.000 abitanti, di nuovo la corsa a Palazzo di Città: la vittoria, lascia perplessi. Stavolta, per l’ex presidente della Comunità Montana zona Irno, Antonio Rescigno, già precedentemente in campo  e l’ex senatore  nonchè sindaco del paese, Gianni Iuliano. Alle spalle d’entrambi, un excursus politico, anche se quello di Iuliano molto più consolidato. Infatti, se per Rescigno incarichi a livello locale, anche nell’opposizione dell’attuale amministrazione capeggiata da Ferdinando Albano al primo mandato comunale, per Iuliano direttivi politici non solo del Pd ed incarichi parlamentari: dall’aeroporto di Pontecagnano-Faiano, alla vice presidenza provinciale, lunga la vis politica. Insomma, Iuliano, puledro a correre in politica: anche alle europee, le migliaia di preferenze a suo attivo gli attestarono massicci consensi. Rescigno, invece, un’ espressione di politica locale. Tutto sta a vedere da quale angolatura si guarda la poltiica oggi: sotto quale campanile s’intende incardinare determinati uomini, che devono rappresentare gl’interessi civici. Nei giorni scorsi, entrambi presentati alla città, con una chiacchierata amicale. Prima d’inoltrare le liste il 3 aprile. Il polso della situazione, non certamente dato dalle presenze alle singole serate! I curiosi, i pettegoli, spesso sonnecchianti apparentemente, onnipresenti in certe situazioni! Per Rescigno e Iuliano, una corsa tutta sul fil di lana, in attesa anche di conoscere le liste d’entrambi: al momento,  a detta reciproca, pare proprio che ci sia posto per tutti, donne, giovani…ovviamente non bambini, orfani d’età!