Mercato San Severino: sindaci uniti per salvare ufficio giudice di pace

 “L’ufficio del giudice di pace non deve essere soppresso”. E’ questa la chiara e netta volontà, espressa ieri mattina, dai Sindaci dei Comuni di Bracigliano, Calvanico, Fisciano, Mercato S. Severino e Siano che, su invito del Sindaco Giovanni Romano, si sono dati appuntamento presso il Palazzo Vanvitelliano, sede comunale di Mercato S. Severino, proprio per affrontare la delicata questione venuta fuori dallo schema del decreto legislativo emanato dal Ministro della Giustizia Paola Severino che prevede una vera e propria ecatombe di uffici decentrati del Giudice di Pace. Ma c’è ancora la speranza di salvare quello della Valle dell’Irno, dislocato a Mercato S. Severino? La soppressione potrebbe non avvenire, nel caso in cui, come recita il comma 2 dell’articolo 3 dello schema presentato dal Ministro, “gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, richiedano il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi”. Alla luce di quanto esposto dal Ministro, si sono riuniti, d’urgenza, i Sindaci dei Comuni di Mercato S. Severino, Giovanni Romano, di Bracigliano, Dott. Ferdinando Albano di Calvanico, Dott. Francesco  Gismondi;, di Fisciano, Avv. Tommaso Amabile e di Siano, Dr. Dott. Sabato Tenore insieme ai componenti del Direttivo dell’Associazione Territoriale Forense (ATF) di Mercato S. Severino, rappresentati da Giuseppe Di Filippo, Angela Boccia e Antonio Cavaliere e al Dott. Nicola Lombardo, Giudice di Pace, coordinatore di Mercato S. Severino. I lavori sono stati introdotti da una breve relazione del Sindaco Romano sui punti salienti dello schema di decreto legislativo. Il primo cittadino di Mercato S. Severino ha evidenziato come la soppressione, prevista dal decreto, degli uffici di Mercato S. Severino, avrebbe pesanti ripercussioni sui cittadini, con notevoli disagi logistici e aggravi di costi, oltre alle ricadute evidenti sull’indotto. Gli Amministratori, presenti all’incontro, hanno espresso la volontà di condividere insieme un percorso volto all’assunzione di possibili impegni finanziari, seppur gravosi per le casse comunali in questo delicato momento di congiuntura economica negativa, pur di sostenere il prosieguo delle attività e delle funzioni del Giudice di Pace.  “Abbiamo sempre sostenuto le spese di funzionamento dell’Ufficio del Giudice di Pace oltre ad ospitarlo in una struttura di proprietà del Comune – dichiara Giovanni Romano. Abbiamo anche pronta la nuova sede presso la nuova struttura denominata “Casa Rossi”, alla frazione Carifi. L’attivazione della nuova sede necessita, tuttavia, di alcuni piccoli interventi che potrebbero essere effettuati più rapidamente, se supportati dal contributo di tutti i Comuni del territorio che beneficiano delle prestazioni del Giudice di Pace”. Tutti gli Amministratori locali presenti hanno manifestato da subito la massima disponibilità a predisporre quanto necessario per ottemperare al dettato dell’emanando decreto legislativo per mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace attraverso le soluzioni tecniche più idonee ed eventualmente anche attraverso l’allargamento del bacino geografico di riferimento per arrivare ai 100.000 abitanti servizi che consentirebbero di mantenere i costi del personale a carico del Ministero di Grazia e Giustizia. Il Giudice Nicola Lombardi, dopo aver illustrato le caratteristiche principali dell’Ufficio di Mercato S.Severino, si è dichiarato disponibile a predisporre una scheda tecnica dei carichi di lavoro così come richiesto dai sindaci.“E’ fondamentale poter continuare a garantire ai cittadini, soprattutto delle fasce più deboli, la possibilità di avere il cosiddetto giudice di prossimità, punto di riferimento importante sul territorio – ha concluso il dottori Lombardi. Significative a tal proposito, le 14815 sentenze emesse negli ultimi sette anni”. In base alla scheda tecnica e all’analisi dei costi da sostenere, i Sindaci chiederanno già mercoledì a Roma un incontro con il Settore del Ministero di Grazia e Giustizia per avviare la procedura che porterà alla presentazione di una soluzione condivisa e sostenibile. Anche la categoria degli avvocati ha condiviso l’impostazione scaturita dall’incontro esprimendo il proprio disappunto per l’iniziativa ministeriale, considerata fortemente lesiva dei diritti e degli interessi della comunità. “Il Giudice di prossimità è, infatti,  – ha sottolineato il presidente, Avv. Domenico Galiano  – al servizio non solo dei cittadini, ma del complesso della popolazione residente, che qui comprende l’Università degli Studi di Salerno (con circa 40.000 iscritti), nonché le attività economico e  finanziarie- e relativo indotto-, che fanno di questa vasta area il secondo polo produttivo della Provincia”.