Mercato San Severino: Romano contro disservizi postali

Mercato S. Severino soffre fin da settembre scorso di disservizi postali. Il servizio postale si sta allontanando sempre più dai bisogni dei cittadini, i disservizi sono in aumento, le poste continuano a non rispettare la puntualità di consegna.”Ho ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini del capoluogo e aree limitrofe” – dice il primo cittadino Giovanni Romano   “che da settembre non ricevono più la posta con regolarità. Un disservizio grave, inspiegabile per la nostra Città, e ancor più assurdo in una società evoluta come la nostra, dal momento che quello postale è un servizio irrinunciabile”. “E’ facile immaginare – aggiunge – l’allarme dei residenti, preoccupati dalla possibilità di subire sanzioni economiche per bollette pagate in ritardo, o addirittura il distacco delle forniture, perché non ricevendo comunicazioni, tutto può accadere. Per non parlare di altre comunicazioni che potrebbero essere persino più importanti, per la famiglia o per la propria attività professionale. Un allarme più che giustificato, e pienamente condivisibile. E allora, l’Amministrazione Comunale si è attivata scrivendo al direttore ed ha ricevuto una risposta da parte Direttore Affari Istituzionali di Poste Italiane, Dott.ssa Loredana Cortis. “Ho rivolto – spiega il Sindaco Romano – al direttore una richiesta di spiegazioni sulla vicenda. Stando alle voci diffusesi tra i cittadini, sembrerebbe che tutto sia stato provocato dall’assenza del portalettere che solitamente si occupa della zona, e pertanto il mancato recapito sarebbe determinato dalla scarsa conoscenza del quartiere da parte del suo sostituto”. “Non è accettabile” – secondo Romano – che tali problemi perdurino e che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti rimandando ad altri le specifiche responsabilità. Nell’era della privatizzazione e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo”. La risposta è arrivata. Infatti, in data 25 gennaio 2012 l’Amministrazione Comunale ha ricevuto una risposta da parte del Direttore Affari Istituzionali di Poste Italiane, Dott.ssa Loredana Cortis, che confermava, in seguito ad accertamenti esperiti, gli effettivi rallentamenti nella distribuzione della corrispondenza a seguito di assenze, a vario titolo, di portalettere con la sostituzione di nuovi operatori meno esperti del territorio.  Ma l’Amministrazione ribadisce tutto l’ impegno affinché venga ricercata ed attuata una concreta ipotesi alternativa al ridimensionamento dei servizi, ovviamente in piena collaborazione con Poste Italiane, affinché vengano tutelate fino in fondo le legittime istanze dei cittadini. Cittadini che rischiano, per l’ennesima volta, di venire umiliati in nome di un contenimento dei costi e di una razionalizzazione che, al contrario, non farà altro che aumentare disagi e disservizi. “Per Poste italiane sembra che il tempo si sia fermato”, dice Romano. Anche il 2012, infatti, inizia portandosi dietro i problemi che hanno già contrassegnato tanti, troppi, mesi precedenti. In aggiunta a questo, tuttavia – continua Romano -, ritengo sarebbe opportuno, in considerazione dell’annosa rilevanza del problema e delle duplici implicazioni, tanto dal lato utenti quanto dal lato lavoratori, un incontro urgente, alla presenza dei rappresentanti istituzionali del territorio e delle organizzazioni sindacali, con la dirigenza di Poste italiane. Occorre al più presto individuare, di concerto, una soluzione che non veda il nostro territorio ulteriormente penalizzato e le risultanze di questa incresciosa situazione scaricate sui lavoratori e gli utenti. Intanto assistiamo a uno scenario incredibile, moltissima la posta lasciata in giacenza negli uffici e non recapitata per mancanza di postini, con cittadini esasperati”. “Il peso di questa situazione – aggiunge Romano – ovviamente grava esclusivamente sui postini presenti, obbligati, nei limiti delle umane capacità, a recapitare la posta dei colleghi assenti. A questo si aggiunga una scellerata gestione della programmazione delle ferie effettuata senza prevedere adeguate e sistematiche sostituzioni”. “Purtroppo – prosegue Romano – spesso si dimentica che il lavoro del portalettere è un lavoro che si svolge sulla strada e che l’eccessivo ricorso a prestazioni aggiuntive può anche comportare un abbassamento dell’attenzione e di conseguenza può provocare, come già avvenuto in passato, incidenti stradali con conseguenze anche gravi. Il portalettere non è un mestiere che si inventa, ma lo si costruisce giorno dopo giorno con la conoscenza diretta della propria zona e delle famiglie che vi abitano. Ma tutto questo pare che all’azienda Poste italiane non interessi più, al di là delle accattivanti pubblicità televisive”. Dunque ci troviamo di fronte ad una carenza strutturale oppure è il sintomo tangibile di una crisi spaventosa che investe ormai da tempo, senza risparmiare il pubblico o il privato, tutti i settori dell’economia? Mentre si tenta di dare una risposta, il problema è avvertito soprattutto dagli utenti. Un meccanismo che innesca continue contestazioni cui seguono, inevitabilmente, gli immancabili ricorsi per il risarcimento dei danni economici subiti dalle famiglie. “Lo smistamento, la raccolta e la distribuzione su tutta la nazione di corrispondenza e pacchi, rientrano nel cosiddetto servizio universale, – conclude Romano, un servizio cioè che le Poste sono obbligate a garantire ai cittadini per legge (dlgs 261, 22 luglio 1999) in maniera continuativa per tutto l’anno, perchè sovvenzionato dallo Stato e pertanto pagato da noi contribuenti!”. Come difenderci dai disservizi di Poste Italiane? Gli uffici postali sono un esempio di clamorosa inefficienza: lettere e plichi fanno perdere le loro tracce, le attività del piccolo centro ne risentono e il sindaco annuncia “l’ avvio di un’azione legale per il risarcimento dei danni subìti”.