La terra continua a tremare

di Rita Occidente Lupo

E di nuovo l’Italia balla, su e giù per la dorsale appenninica. E stavolta è il Nord a farci  le spese, in termini di panico, di angoscia, ma fortunatamente di danni molto contenuti. le scosse che si stanno verificando ormai da qualche giorno, non lasciano dormire sonni tranquilli agli Emiliani. Non unici, giacchè la terra ha tremato dal cuore umbro, fino alla serafica terra dei Cantoni. Dalla patria serafica, alla Svizzera degli orologi, un susseguirsi di smottamenti del terreno, che hanno registrato l’epicentro nel Parmigiano, ma il 5° grado della scala Richter,  avvertito efficacemente anche nei territori cricostanti, creando addirittura caduta di un tetto. Come in una chiesa di Parma, dove fortunatamente c’erano soltanto due fedeli al momento del crollo. Dopo l’ Abruzzo, ancora sanguinante dal recente sisma, ora la ghiotta Emilia che balla, mettendo a repentaglio anche le torri. Insieme al patrimonio storico-architettonico, notevole meta turistica in ogni tempo. Gli abitanti, presi dall’angoscia, hanno iniziato a temere che il susseguirsi delle scosse, anche se dopo quelle precedenti, non debbano ascriversi all’assestamento tranquillizzante. E pertanto, da temere in ogni caso. Infatti, le ultimissime, insperate, rispetto al corso dei normali terremoti, che nel loro replicarsi, non provocano mai scosse maggiori delle prime. Ma il dissesto idro-geologico, che purtroppo impera nel Paese, ancora a tappero delle task force scientifiche, persevera nel mettere a tappeto le popolazioni!