Roccadaspide: Auricchio, soppressione Uffici del Giudice di Pace-Legge 14 settembre 2011 n.148

 Gentilissimi Colleghi, lo schema di Decreto legislativo predisposto dal Ministero della Giustizia in questi giorni, in attuazione della delega di cui all’art. 1 della Legge 14 settembre 2011, n. 148,  per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli Uffici giudiziari, prevede la soppressione di ben 674 Uffici di Giudice di Pace sugli attuali 846 esistenti. Tra gli Uffici soppressi vi sono pressoché tutti quelli del Circondario di Salerno, tra cui, naturalmente, quelli di Roccadaspide e Sant’Angelo a Fasanella. La eventuale soppressione (certa per quello che si è potuto appurare) pone dei serissimi problemi in termini di tutela della legalità sul territorio, oltre a determinare la perdita di un importantissimo servizio per tutto il comprensorio dei Comuni ricadenti nell’ambito della giurisdizione degli Uffici dei Giudici di Pace di Roccadaspide e Sant’Angelo a Fasanella. Le conseguenze sarebbero disastrose, sia perché si finirebbe per svilire e depotenziare ulteriormente aree territoriali già in condizioni di forte criticità sociale, economica e civile, sia perché si determinerebbe un gravissimo ed irreparabile danno sul piano economico per tutti i Cittadini, ma anche per le imprese e le attività produttive, con tutte le ovvie conseguenze che ne discenderebbero in termini di tutela dei diritti e delle iniziative economiche. Purtroppo, la condizione di grave crisi economica che attanaglia il Paese ci pone in una condizione di forte inferiorità rispetto alle scelte governative, e soprattutto nella pressoché impossibilità di incidervi sul piano politico ed amministrativo, attesa la competenza esclusiva del Governo in materia. Tuttavia, le conseguenze che discenderebbero dalla scelta assunta dal Governo centrale sono – come detto – gravissime e inciderebbero in maniera ancor più devastante su intere Comunità quali sono quelle da noi amministrate, già pesantemente degradate e marginalizzate rispetto ad altre realtà territoriali, che per fortuna non scontano le difficoltà e le problematiche proprie delle aree interne e montane. In buona sostanza, si produrrebbe una condizione di inaccessibilità assoluta alla Giustizia e alla tutela dei più elementari diritti, soprattutto a danno delle componenti più deboli della società, che si troverebbero nella assoluta impossibilità di farvi ricorso laddove dovessero sobbarcarsi costi e disagi fortissimi per recarsi fino a Salerno, anche per le questioni minime. Ciò non appare giusto e non può essere accettato. Nello stesso tempo, però, essendo i margini di intervento per la modifica e la rimodulazione della riorganizzazione proposta davvero limitati, se non addirittura inesistenti, l’unica possibilità che resta per noi amministratori, nell’ottica di impedire un ulteriore scippo alle nostre Comunità, resta quello di organizzare il servizio giustizia sul territorio facendoci responsabilmente carico di quei costi che sono necessari per mantenere inalterato il presidio giudiziario ed evitare così, o quantomeno ridurli al minimo, quei disservizi cui si faceva accenno innanzi. Sotto tale profilo, l’art. 1 c. 2 della Legge 14 settembre 2011, n. 148 (Legge delega), prevede la possibilità per gli enti locali  interessati, anche consorziati tra loro, di poter richiedere e ottenere il mantenimento degli  uffici del giudice di pace con competenza sui  rispettivi  territori, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi, restando a carico dell’amministrazione giudiziaria unicamente la determinazione dell’organico del personale di magistratura onoraria di tali sedi entro i limiti della dotazione nazionale complessiva, nonché la formazione del personale amministrativo. Tale possibilità, ritengo, debba essere immediatamente colta, al fine di evitare un ulteriore arretramento sul piano sociale, culturale, economico e civile dei nostri territori. Il Comune di Roccadaspide intende fare a pieno la sua parte, e ritiene necessario ed opportuno proporre una forma di convenzione consortile tra i comuni tutti rientranti nel circondario degli Uffici giudiziari dei G.d.P. di Roccadaspide e Sant’angelo a Fasanella, al fine di garantire il mantenimento del Presidio quantomeno di Roccadaspide, già sede di moderna ed efficiente struttura destinata alla ex Pretura dove oggi è allocato l’Ufficio del G.d.P.In tale direzione, Vi invito vivamente a voler partecipare, personalmente o attraverso Vostri delegati, alla riunione che sarà tenuta sul tema, il giorno 18 gennaio – ore 18,00, presso l’aula consiliare di Roccadaspide al fine di discutere della problematica ed assumere le determinazioni urgenti, necessarie ed opportune nell’ottica della tutela del territorio e della cittadinanza tutta dei nostri comuni, siccome innanzi sinteticamente esposte. Sono certo della Vs. disponibilità, data la delicatezza del problema e, quindi, della Vs. presenza, opportuna quanto mai necessaria.

Girolamo Auricchio