Salerno: Questura, misura cautelare per tentato omicidio

Nella serata di ieri, personale della Squadra Mobile della Questura di Salerno ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare del collocamento in comunità nei confronti di C.C., minore degli anni 18, salernitano, incensurato, ritenuto responsabile di tentato omicidio e porto abusivo di armi. L’esecuzione del provvedimento restrittivo rappresenta I’esito definitivo degli approfondimenti investigativi attivati dalla Squadra Mobile in relazione al gravissimo episodio verificatosi la notte dello scorso 26 novembre 2011, allorquando un giovane, nei pressi del cinema Augusteo di Salemo, venne aggredito e accoltellato da due ragazzi. Gli esiti delle indagini, (già pienamente condivisi dalla Procura Ordinaria di Salerno, che ebbe a richiedere Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere per I’aggressore maggiorenne, tale C.F, di anni 19, salernitano, provvedimento emesso, in data 21.12.2011, dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Salemo, ed eseguito da questa Squadra Mobile in pari data), hanno consentito di raccogliere oggettivi, univoci e concordanti elementi di responsabilità a carico dei due giovani salernitani e sono stati condivisi anche dalla Procura della Repubblica dei Minorenni di Salerno, che ha richiesto la misura cautelare suddetta, emessa, nella giornata di ieri, dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni. In particolare, il minore C.C. è ritenuto autore, in concorso con C.F. del ferimento del ragazzo che venne aggredito alle 23.30 di sabato 26 novembre 2011, in Via Lungomare Trieste, nei pressi del cinema Augusteo, allorché quei luoghi erano affollati da centinaia di giovani. Le indagini avviate sull’episodio dalla Squadra Mobile hanno consentito di far luce su una brutale ed immotivata aggressione, avvenuta in un più generale quadro di emulazione, da parte di gruppi giovanili di quartieri periferici cittadini, degli atteggiamenti e delle condotte delle bande criminali estere, con la convinta ed allarmante volontà di estrinsecare comportamenti di prevaricazione finalizzati alla conquista di rispetto per il gruppo di appartenenza. La ricostruzione dei fatti ha permesso di delineare, sotto il profilo personologico, una condotta particolarmente violenta da parte del minore C.C., tanto da coinvolgere nell’aggressione anche il suo amico maggiorenne C.F., circostanza che, associata alla conseguente concreta possibilità di comportamenti recidivi, ha costituito motivo essenziale per I’emissione dell’ordinanza in argomento, benché il giovane sia ancora minore degli anni 18 ed incensurato.