Presepe tradizionale senza omosessualità!
di Rita Occidente Lupo
In chiave di modernità e di adeguamento ai tempi, restano fissi valori e visioni cristiane. O, meglio, ci sono alcuni elementi della tradizione, che non vanno rivisitati, se sviliti della propria autenticità e del proprio messaggio. Il presepe, quello che il Poverello d’Assisi volle a Greggio ideare, per riproporre la notte del Mistero, anche se allestito con materiali sempre più originali, per quanti scalzano cartapesta e sughero, permane pur sempre l’icona di un Evento salvifico. In una Grotta, Gesù tra Giuseppe e Maria, ai piedi d’un bue e d’un asino a riscaldarlo. In tanti spaccati locali, c’è chi ha collocato l’Emmanuelle in una tenda indiana, all’ombra di un igloo, in piccoli schermi o strumenti mediatici, insomma ovunque la creatività potesse aver spazio per rilanciare l’Evento millenario. La contemporaneità, anche questo. Pur restando invariata la Natività, la Sacra Famiglia, che non trova albergo nelle regge faraoniche dei grandi. Qualsiasi altra spiegazione o composizione familiare, abominevole stupro al profondo messaggio cristiano. Quest’anno, nel Bresciano, un centro sociale ha creduto di voler scalzare la tradizione e di voler, in tema di parità, ripresentare la Natività in chiave omosessuale: il Bimbo Gesù tra due San Giuseppe. Da Amsterdam, dove la Santa Vergine, un trans e Giuseppe, un omo, alla cattolica Italia, almeno così dovrebbe essere il Paese che serra la culla vaticana, un Natale in chiave di parità sessuale anche nella nascita del Salvatore. Una provocazione errata, aberrante, giacchè non si portano avanti diritti, alterando la natura! Non si può manipolare la verità, per il proprio uso e consumo! Addirittura voler far passare il messaggio del Cristo, nato dalla fecondazione eterologa tra la Verginità di Maria ed il casto Giuseppe! Non è così che si celebra il Natale decisamente!Non è in tal modo che si sfida la contemporaneità! Natale, permane un evento, l’Evento, del Dio-Bambino che s’incarna per ogni uomo, nato dalla coppia eterologa per antonomasia Giuseppe-Maria, senza sovrastrutture concettuali o arzigogoli mentali! Piaccia o meno, quest’è la fede!