Conosciamo i Balega (Congo Rd): il re e il maggiordomo

Padre Oliviero Ferro

Il re chiama il suo maggiordomo e gli dice:”Devo partire per un lungo viaggio, ti affido la mia casa. Ti raccomando, in mia assenza, di custodire la casa, sia sempre ben pulita e che tutti facciano  bene il loro lavoro”. Partito il re, Sefubure va a trovare  una donna, vecchia conoscenza, torna a casa con un casco di banane e l’appende a un chiodo all’ingresso del palazzo. Il giorno dopo, va a render visita allo zio materno. Torna con le scarpe infangate, insudicia tutto il corridoio e le lascia da un lato. Tutti vanno e vengono, senza sapere quello che devono fare, senza alcun riguardo per il buon ordine della casa. Un giorno va da un amico e, al ritorno, scorge nel fosso un cane morto. Lo prende e lo appende ad un altro chiodo vicino alle banane. Veramente, sporcizia e fetore si accumulano. La settimana seguente, Sefubure invita amici e amiche per una festa: cibo e birra sono serviti senza parsimonia. Lasciano la casa al mattino e tutto è in riprovevole disordine. Tutto ciò continua per lunghi giorni. Un certo giorno, nel pomeriggio, Sefubure sente un rumore ben conosciuto davanti al palazzo. Guarda alla finestra:è il re. Si precipita alla porta per accogliere il re. Ancora sulla soglia, il re si ferma. La sporcizia e il fetore sono talmente evidenti che dà ordine ai suoi soldati di mettere ai ferri Sefubure., E non potendo sopportare oltre la casa, ridotta a un letamaio, comanda che tutto sia dato alle fiamme.