Salerno: cimeli risorgimentali, visite scolastiche al Castello Arechi

Sono circa 200 gli studenti di Capaccio che domani 9 novembre visiteranno la mostra di armi, divise, quadri, libri, documenti sul Risorgimento allestita dalla Provincia di Salerno nel Castello di Arechi, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e curata dal professor Alfonso Conte dell’università di Salerno. Gli alunni del Liceo scientifico statale G.B. Piranesi e l’Istituto professionale di Stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera di Capaccio,  raggiungeranno il castello Arechi per ammirare il percorso espositivo. Sabato 12 novembre sarà invece la volta dell’Istituto omnicomprensivo autonomia di Torre Orsaia, con altri 50 studenti, così tanti altri. L’iniziativa, voluta dall’Amministrazione provinciale di Salerno con il supporto operativo del Settore Musei e biblioteche, punta a coinvolgere le scolaresche in un appassionante percorso di scoperta dei salernitani che furono protagonisti delle vicende del Risorgimento attraverso le opere e i cimeli esposti nella mostra “La provincia di Salerno e l’unificazione italiana (1848-1861): i personaggi, le idee, i luoghi”, in allestimento fino al prossimo 31 dicembre. Tra i documenti ci sono anche due lettere scritte di pugno da Giuseppe Garibaldi e inviate a Silvia Pisacane Nicotera, figlia di Carlo Pisacane.  In una, in particolare, l’eroe dei due mondi utilizza uno specifico “codice” per chiedere al padre della destinataria un supporto alla causa rivoluzionaria, evitando però che il messaggio, se caduto in mani sbagliate, rivelasse i suoi piani. «Stiamo registrando molto interesse da parte delle scuole per visitare la mostra allestita al Castello di Arechi – spiega l’assessore al Patrimonio e ai Beni culturali della Provincia di Salerno, Salvatore Arena – L’auspicio è che possa far appassionare i nostri giovani alle figure e alle storie di quegli uomini e di quelle donne del nostro territorio che furono attivi protagonisti del Risorgimento.Questo evento espositivo, realizzato grazie ai cimeli messi a disposizione da collezionisti pubblici e privati, evidenza infatti proprio il ruolo assunto dai salernitani nel processo di unificazione  italiana».