Economia: RES tra un anno

Enzo Carrella

Vedrà tra un anno  la sua apparizione. Si chiamerà con l’acronimo Res (Rifiuti e servizi) e coprirà la Tia e la Tarsu e i servizi la nuova imposta che vedrà tra un anno  la sua apparizione. Il nuovo tributo comunale partorito dai tecnici di Roberto Calderoli si chiamerà Res, acronimo che reca già in sé la propria natura bifronte: tasserà i rifiuti e i servizi indivisibili (illuminazione, manutenzione, pulizia delle strade, sicurezza) resi dal comune. Nella sua prima componente assomiglierà più alla Tia che alla Tarsu, nonostante entrambe risultino abrogate dall’entrata in vigore del Res, fissata nel 2013. Ma esattamente tra un anno (31 ottobre 2012) il nuovo balzello inizierà a scaldare i motori visto che entro quella data dovrà vedere la luce il regolamento con la determinazione della tariffa relativa alla parte ambientale.  Imposta che rinvigorirà l’autonomia impositiva dei comuni. I dettagli dell’imposta, chi pagherà? Nella parte relativa ai rifiuti la nuova tassa dovrà essere pagata da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o anche aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti. Tariffa annuale suddivisa per quantità e qualità media. La tariffa sarà annuale e verrà commisurata, si legge nel dlgs, «alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotte per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte» Due le voci da considerare: Costo servizio e quantità di rifiuti .Nella determinazione della tariffe si terrà conto di due voci: una quota relativa al costo del servizio e un’altra rapportata alla quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e ai costi di gestione. Sconti e agevolazioni I sindaci – semprechè i magri  bilanci comunali lo consentissero-  potranno diminuire la tariffa (nei casi di ridotta produzione di rifiuti) e prevedere agevolazioni (riduzioni o esenzioni) per situazioni di particolare disagio sociale. I comuni più all’avanguardia che hanno realizzato sistemi di misurazione della quantità di rifiuti conferiti potranno applicare una tariffa «avente natura corrispettiva». Ma questa norma (art.14 undecies inserito dal dlgs correttivo all’interno del decreto legislativo n.23/2011) è stata oggetto di critiche da parte del ministero dell’ambiente e potrebbe essere modificata. La componente relativa ai servizi: possesso immobili a qualsiasi nel territorio comunale  Nella sua seconda componente, relativa ai servizi, il Res avrà come presupposto l’occupazione, a qualsiasi titolo (quindi non solo proprietà ma anche locazione, uso, usufrutto ecc.) di immobili ad uso abitativo (classificati alle categorie catastali da A1 a A9) da parte di soggetti anagraficamente residenti nel territorio del comune. Tutte le persone fisiche pagheranno al RES . Per i servizi indivisibili si pagherà pro quota in base rendita catastale Questa quota della nuova service tax sarà dovuta da tutte le persone fisiche maggiorenni residenti nel territorio del comune che occupano fabbricati. La base imponibile del Res, limitatamente alla componente relativa ai servizi indivisibili, sarà il valore dei fabbricati e delle relative pertinenze determinato moltiplicando per 100 la rendita catastale. Consigli comunali decideranno aliquota e agevolazioni (sconti per redditi fino  a 15 mila euro). A questa cifra si applicherà un’aliquota definita dal consiglio comunale. Anche in questo caso sono previste agevolazioni e riduzioni in base al reddito e al numero di familiari a carico. Per esempio, stando alla prima bozza di decreto, viene stabilita una no tax area per i residenti il cui reddito non superi il primo scaglione dell’Irpef (15 mila euro). Costoro non pagheranno nulla, ma il diritto all’esenzione verrà meno se la somma dei redditi dei soggetti che vivono sotto lo stesso tetto supera tale soglia. Per chi vive in affitto sconti al secondo scaglione IRPEF- Per chi vive in affitto e ha un reddito complessivo a livello di nucleo familiare non superiore al limite previsto per il secondo scaglione Irpef (28 mila euro) il tributo sarà ridotto della metà. Lo stesso dicasi per i proprietari (o titolari di diritto di usufrutto, uso, abitazione o superficie) già assoggettati a Ici o Imu. Le altre novità del decreto. Viene inoltre estesa a tutti gli enti la possibilità di istituire l’imposta di soggiorno.