Giovani e alcool

Giovanni Trombetta

Fenomeno diffuso a macchia d’olio che sembra incrementare sempre di più il proprio cerchio. Schiere di giovani che usano la scusa del sabato sera per mandar giù intrugli sempre più alcolici, colori strani e odori confusi per un risultato catastrofico sia a livello fisico che mentale. Ecco una delle piaghe che affligge il nostro tempo. Invisibile, diffusa e sempre più facilmente accessibile; nonostante i divieti e le ammende spesso salatissime per chi serve alcolici a minori. Sembra proprio non riescano e, non vogliono  farne a meno, forse per la smania di non sentirsi inferiori agli altri, o forse perché erroneamente si pensa che sotto l’effetto dell’alcool si riesce a fare colpo o a farsi vedere forti. In realtà quelli che sembrano essere drink innocui fanno davvero male, specie in organismi in via di crescita. Danni fisici notevoli, basti rivedere le svariate notizie riportanti episodi di coma etilico, un bollettino di guerra di cui sicuramente non essere fieri. Ma quel che più spaventa è la leggerezza con la quale i giovani e perché no i giovanissimi affrontano questo problema. Frasi tipo: smetto se e, quando voglio, oppure mi faccio un bicchiere e volo, mettono davvero tanta tristezza e celano una povertà di principi infinita che si trasforma in degrado sociale. Si, perché alla fine non è solo il bicchiere a rimanere vuoto ma anche la mente. Lo sballo che l’alcool  provoca è solo apparenza, non si cambia vita, non si vede un bel nulla, eccetto figure contorte, non si vola, si finisce sotto terra, quando una volta svanito l’effetto, ci si ritrova stanchi e ancor più depressi e sconsolati. Spesso ci si ritrova in un bar e proprio accanto a noi, notiamo ragazzini con bicchieri il cui contenuto non assomiglia neanche lontanamente ad una limonata nè ad un’ aranciata, personalmente la cosa desta in me la voglia di voler capire perché. Certo l’età dell’adolescenza è fatta di prove, di curiosità ma dall’alcool, mio intimo e personale pensiero, non si carpisce nulla di buono, anzi crea confusione e caos. I notiziari scorrono veloci e con essi le notizie dei morti del sabato sera. Sballo e baldoria, alberi  i cui frutti sono catastrofici e irrimediabili. Nonostante la presenza delle numerose  campagne di sensibilizzazione  che invitano ad un uso moderato del bere, c’è ancora tanta e tanta strada da fare e non solo nei locali o nelle disco, ma anche tra i banchi di scuola. Ruolo importantissimo quello della scuola è formare, non solo a livello scolastico ma anche a livello sociale, messaggi chiari in veste semplice che arrivino dritto al punto. Non siamo qui per emanare  sentenze o per fare morali, ma un messaggio mi sento di darlo: mai buttare via la propria vita…

 

   

 

 

2 pensieri su “Giovani e alcool

  1. Carissimo Giovanni,quella dell’alcool è una piaga sociale, seria e scottante.. di cui si parla pochissimo, eppure i dati sono allarmanti!
    già a 11/12 anni si inizia a bere alcolici e superalcolici dal nome fantasioso e dai colori invitanti..e il salto nel mondo della droga è breve!
    i giovani bevono per apparire, per colmare vuoti, per perdere il controllo, essere lontano dai pensieri e forse per sentirsi meno soli e fragili..hanno tutto eppure…

  2. Auto, pillole, balli e Rock and Roll. Non sono altro che miscele esplisive prive di deterrenti; in quanto i giovani cercano con ogni mezzo loro possibile di raggiungere quell’apoteosi mentale, che li fa ‘ sballare ‘ per qualche ora o, purtroppo per sempre. La cronaca nera ne é piena. Basta sfogliare un giornale, oppure imbattersi in un telegiornale, per – subire – é il caso di dirlo -, scene che mai vorremmo vedere. Tutto stà nelle frequentazioni e, una serata di svago o di alienazione temporanea dagli altri, può diventare una tragedia.

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