Piccole emozioni: i piccioni

Padre Oliviero Ferro

Quando c’è qualcuno che butta il pane dalle finestre, subito arriva una colonia di piccioni. Ospiti indesiderati anche i gabbiani. Ma quando si ha fame, non si guarda in faccia a nessuno. L’importante è avere il proprio pezzo di pane nel becco e guai a chi glielo tocca. Anche se fanno tutti parte della razza pennuta, non ci si conosce. Non guardare mai ciò che c’è nel becco di un altro, sembrava dire un vecchio piccione che si muoveva a fatica. Voleva avere anche lui la sua parte, ma sembrava che i più giovani non si accorgessero di lui. Avevano gli occhi fissi verso il terzo piano del condominio, da dove una signora anziana continuava a gettare il pane. Poi,piano piano, qualcuno si è accorto anche di lui. Era il più anziano del gruppo. Li conosceva tutti. Aveva loro insegnato tante cose. Ma di fronte al cibo così abbondante, avevano dimenticato tutto. Cose che capitano anche nel mondo dei piccioni. Finito il pranzo improvvisato, ognuno se ne volava via per i suoi affari. Solo i gabbiani, arrivati in ritardo perché avevano accompagnato una nave di crociera nel porto, cercavano di vedere se era rimasto qualcosa. Uno dei più intraprendenti si mise a volare fino al terzo piano per sollecitare la vecchietta a gettare ancora del pane. Ma ormai la finestra si era chiusa e dovevano accontentarsi di quello che era rimasto. Uno dei più giovani propose di andare a vedere se nella pianta di fichi qualcuno era già maturo. Volando da un ramo all’altro, ne scovarono qualcuno. Era delizioso,ma gli umani che abitavano vicino,cominciarono a cacciarli via.” Pazienza”,si dissero l’un l’altro. “Sarà per un’altra volta”. E i piccioni,appollaiati sui fili della corrente facevano i commenti. Non erano molto benevoli,ma si sa:tra piccioni e gabbiani ci sono delle correnti di vento diverse. Loro pensano di essere più furbi(i piccioni),mentre i gabbiani hanno più stile. Ma di fronte a un pezzo di pane,ciò che conta è la rapidità. Per lo stile,passare la prossima volta…