Salerno: Cisl, servizi idrici integrati, pugno duro

  “La Gori vanta crediti per 130 milioni di euro a causa della morosità di enti pubblici e anche la Siis ha gli stessi problemi. L’aumento in bolletta chiesto dalla società nei mesi scorsi si è reso necessario per la sopravvivenza dell’azienda, per il futuro del servizio idrico integrato e per il mantenimento dei livelli occupazioni. Sicuramente tutto non può gravare sulle tasse dei cittadini, ma la politica deve iniziare a prendersi le proprie responsabilità. La società che gestisce l’Ato 3 (ambito territoriale ottimale) ha raggiunto il livello di guardia per quanto riguarda la morosità. E’ il momento che la politica si dia da fare senza tanta demagogia”. Pugno duro della Cisl Salerno sul caso Gori, la Spa che gestisce le risorse idriche di 76 centri dell’area sarnese vesusiana, tra cui vi sono anche città come Fisciano e Mercato San Severino, ormai al collasso come la Siis nell’Ato 4. La confederazione di via Zara, insieme al sindacato di categoria, la Femca, non ci sta a far ricadere tutto sulle tasche dei lavoratori e dei cittadini, con la politica che resta a guardare e, in alcuni casi, spara nel mucchio: “I sindaci di alcuni Comuni fanno le battaglie per non far aumentare i costi in bolletta, ma poi non onorano i debiti che hanno con le società che gestiscono il servizio idrico”, affermano dal sindacato cislino. “La Gori vanta crediti per 130 milioni di euro dagli Enti Pubblici e pur di non pagarli i politici di casa nostra parlano di una azienda obsoleta, solo al servizio della vecchia politica e utile per assunzioni clientelari. Questo è un modo demagogo di gestire la cosa pubblica, perché si spara nel mucchio per ottenere il consenso del popolo e colpire, nello stesso momento, un gruppo di lavoratori qualificati che gestisce con competenza il servizio idrico integrato dell’area sarnese vesuviana”, ha dichiarato la Cisl salernitana. Sul caso è attenta anche la Femca Cisl provinciale, Carmine Bevilacqua: “In questo quadro si inserisce il risultato del recente referendum sull’acqua, che modifica le norme relative alla modalità di conferimento del servizio, rimettendo in discussione tutto il sistema: dalla remunerabiltà in tariffa del capitale investito agli affidamenti dei servizi. Alla Regione Campania chiediamo che venga presentata in tempi brevi la proposta di Legge che, tra i vari argomenti, dovrà definire gli assetti degli Ato alla luce delle scadenze indicate dal decreto ‘MilleProroghe’. L’ente di Palazzo Santa Lucia deve convocarci con urgenza per dare vita ad un confronto su questa proposta di Legge, ma anche per discutere complessivamente del servizio idrico integrato in Campania e delle sue criticità”. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario confederale della Cisl salernitana, Giannantonio Mastrovito: “Se tutti pagassero la fornitura idrica , così come il gas e l’energia elettrica, il tutto si risolverebbe subito. Il dato comune, infatti, che lega la Gori e la Siis è il crescere della massa debitoria a fronte del mancato introito per la morosità di alcuni enti che tocca livelli impensabili. Bisognerebbe, quindi, denunciare la morosità di società ed enti pubblici, evitando di far parlare a vanvera sindaci per il solo gusto di proferire parola, e definire accordi finalizzati alla tutela delle fasce sociali deboli in caso di adeguamento delle tariffe”.